4 settembre - Amare

16,35 - Lago Nero
PG: Alexandra Joy


Non ebbi nessuna reazione inizialmente. Restai fermo e immobile ad osservare Alexandra. Questo perchè le sue ultime parole non le capii subito. Arrivarono alla mia mente solo dopo un pò.
E il mio sorriso di poco prima, scomparve lentamente.
Fissai Alexandra negli occhi e poi mi voltai verso il lago. Stetti lì sulla riva, le mani in tasca, lo sguardo apparentemente perso nel vuoto. Guardai per terra, spostando un pò di terreno col piede, e poi rialzai lo sguardo.
Non mi aveva sconvolto, ma semplicemente preso alla sprovvista, per la seconda volta in una giornata.
Mi voltai sorridente verso di lei "Allora...devo pensare che non mi consideri proprio un amico..." feci un piccolo sorriso.
Mi avvicinai con cautela alla ragazza. Misi una mano sulla sua spalla. "Intanto, non devi scusarti di nulla...non hai fatto niente di male sai?" Le diedi un buffetto delicato sotto il mento e le sorrisi.
"Vieni qui, sediamoci..." le indicai la riva del lago, c'era un punto nel terreno dove spuntavano delle pietre abbastanza grandi per potersi sedere senza farsi male o sporcarsi.
Ci sedemmo lì.
C'era un silenzio quasi irreale intorno a noi, fin troppo irreale. Non sentivo nemmeno i soliti frinquettii degli uccellini, che di solito si posavano sui rami degli alberi alle nostre spalle.
Mi guardai attorno pensieroso. Il mio sguardo rimase fisso per qualche secondo, verso un albero e dei cespugli.
Tornai però a guardare il lago e a pensare alla situazione creatasi.
"Sai...sono curioso...dici che ti piaccio, perchè sono simpatico e gentile...ti ringrazio, ne sono più che lusingato..." presi un pugno di sassolini e iniziai a farli volare uno alla volta nel lago "...ma è tutto lì? Pensi davvero di conoscermi abbastanza..." voltai la testa e la fissai negli occhi "...per amarmi?"
Quella parola aveva un significato importante per me. Forse troppo per essere capito da tutti. Ero maturato molto su quel discorso, ma non avevo mai avuto modo di dimostrare a nessuno quanto fossi cresciuto, visto che non mi era capitato di innamorarmi seriamente di una ragazza. Mai. E questo appunto perchè era qualcosa che prendevo seriamente e non per gioco, come molti usavano fare. Quindi non andavo in giro a sperimentare con i sentimenti degli altri. Aspettavo che qualcosa accadesse, di sentire quel qualcosa in fondo al cuore...
Fissai profondamente gli occhi di Alex e poi tornai a lanciare i sassolini nel lago.
"...Hai avuto coraggio però...devo riconoscerlo. Hai espresso i tuoi sentimenti...altri avrebbero avuto paura di non essere ricambiati..." sfregai le mani per pulirle dal terreno "...io non posso ricambiarti ora Alex...puoi capirmi?" non era facile quello che volevo dirle, ma non potevo nemmeno restare in silenzio o illuderla.
" Mi piacerebbe conoscerti meglio, magari diventare amici..." le sorrisi, cercando di non fare nulla che potesse metterla in ulteriore imbarazzo "...e chissà che un giorno, non sia io a dirti che mi piaci ".

William Charm,
VI anno, Corvonero