4 settembre - Presentazioni e Considerazioni

18,37 - Sala Comune Corvonero
PG: Vea Charm, Dominic Whisp, Signor Cagliostro (gatto di Vea Charm)


Era un bel pò che parlottavo con Vea, ma mi resi conto di non aver considerato degnamente il suo gatto. Quindi decisi di instaurare una conversazione con lui.
*Sei proprio un bel...ehm...un bel...un bravo amico...embè amico...giusto!*
Aggrottai la fronte.
Mi era stato presentato un gatto come fosse una persona, quindi ora chiaramente dovevo rivolgermi a lui come se davanti a me ci fosse il signor Cagliostro.
"Bene Signor Cagliostro...non le dà mica noia se io trascorro un pò del mio illimitato tempo con la qui presente donzella Vea Charm?"
Mi abbassai con il busto e, lo guardai dritto negli occhi.
Sapevo che se guardavi un gatto negli occhi, lui lo considerava come un affronto. Ma essendo cresciuto con una famiglia di animalisti( ed essendolo anche io!) sapevo anche che quando si guardava un gatto, per trovare l'intesa giusta, bisognava guardarlo negli occhi, sbattendo più volte le palpebre.
Così feci.
"Mmmm...avete capito ora...vero signor Cagliostro?"
Guardai Vea con uno sguardo furbo e di chi la sà lunga.
Presi la cravatta tra le mani e feci scendere più giù il nodo.
"Sono cose da uomini...voi ragazze non potete capire...devi fartene una ragione...vero Signor Cagliostro?"
Sorrisi.
Mi alzai in piedi e fissai Vea.
"Signorina Charm, se lei non ha da fare nulla, vorrebbe accompagnarmi in biblioteca...sempre se il signor Cagliostro me lo concede...ovvio!"
Mi inginocchiai.
"Mi concede questo onore?Prometto di trattarvela bene...tutto sommato sono un bravo ragazzo...non guardi le apparenze..."
Mi rimisi in piedi e mi avvicinai all'orecchio di Vea, mettendole una mano sulla spalla e l'altra dietro la nuca, molto delicatamente.
"La biblioteca era una scusa...so che Cagliostro è intelligentissimo...quindi la scusa della biblioteca è più accettabile...e più reale no??"
Spostai la testa e, la guardai negli occhi.
"Ovviamente sempre se non hai nulla da fare...e se ti va di passare del tempo con un ragazzaccio come me!"
Ammiccai.
Forse avvicinarmi troppo a lei era stato uno sbaglio, poteva essere frainteso, ma a me era piaciuto e, con la scusa di sussurrarle qualcosa all'insaputa di Cagliostro, mi aveva fatto sentire più vicino a lei.
In quel momento mi bastava anche solo scherzare con Vea, l'importante è che ero riuscito nel mio intento, avvicinarla in qualche modo a me.
Sapevo che aveva una storia con Whisp (il ragazzo di Serpeverde) e non volevo intromettermi.
Se mi fossi comportato come il solito David Reeves, di certo non sarei stato lì a parlare e a scherzare. Ma mi rendevo conto che non stavo parlando di ragazze così, qui si trattava di Vea e si doveva andare con i piedi di piombo.
Non avrei voluto di certo perderla per due schiocchezze, assolutissimamente.
Me ne sarei pentito amaramente, troppo amaramente.


David Reeves
IV anno, Corvonero