Ultimi attimi di vita

Nella mente di Severus, in punto di morte, riemergono alcuni ricordi del suo passato con Lily, la donna che seppur non ha ricambiato il suo amore, lui non ha mai smesso di amare.


“Hai gli occhi di tua madre...“
Quelle furono le ultime parole di Severus nei suoi ultimi attimi di vita. I suoi occhi si chiusero, proprio di fronte al figlio della sua amata. La morte incombé su di lui, ma l'uomo non sentiva alcun dolore e la sua mente era fresca fatta eccezione per la puntura dei suoi ricordi.
Batté le palpebre e aprì gli occhi, per poi osservarsi attorno. Era ancora a terra, con la schiena poggiata contro il muro, ma ci mise poco per rendersi conto che in quel momento si trovava in un corridoio del settimo piano di Hogwarts. Sbatté gli occhi, ma nulla cambiò.
Severus portò velocemente le sue mani davanti agli occhi. Sembrava stare perfettamente bene, senza sangue sulle sue dita. Andò a toccare il punto in cui Nagini lo aveva fatalmente morso. Doveva essere morto, non è vero? Si osservò lentamente, alla ricerca di qualsiasi goccia di sangue... niente.
Un eco di passi attirò la sua attenzione in fondo al corridoio, dolce ma costante; qualcuno stava camminando lungo il corridoio sotterraneo. Severus si alzò in piedi e si aggiustò gli abiti, raggiungendo istintivamente la tasca per prendere la sua bacchetta. La puntò verso l'artefice di quei passi e i suoi occhi si spalancarono subito. Lei era li. Una Lily Evans di quindici anni stava camminando a passo svelto verso di lui, ma sembrava non vederlo. In un attimo, senza neanche rendersene conto, la ragazza dai capelli rossi attraversò il corpo dell'uomo, come fosse un fantasma. Altri passi attirano la sua attenzione, questi erano diversi. Erano i suoi.
Severus osservò la scena e un brivido di dolore attraverso il suo corpo, invisibile a quei ragazzi.
Lily stava andando via, la vestaglia che si scontrava con i suoi rossi capelli oscillanti. E un Severus quindicenne la stava chiamando alle sue spalle, scusandosi, pregandola. Ma lei non aveva nessuna intenzione di ascoltarlo. Lily non capiva quello che gli stava facendo, non capiva che andandosene via da lui, Severus non sarebbe stato in grado di fermare se stesso ad unirsi ai Mangiamorte. Che erano solo i suoi occhi, i suoi capelli rossi, il suo sorriso e la sua risata che avrebbero potuto fermare quella voci nella sua mente che lo incitavano a prendere la scelta sbagliata. Che erano la sua luce e la sua felicità a fare in modo che il buio e la rabbia non assumessero il controllo. Lily non lo sapeva e non lo avrebbe mai saputo, perché si stava allontanando, senza dargli la possibilità di riscattare se stesso per l'ultima volta.
Il Severus di 38 anni continuava a guardare quella scena, quel ricordo che si stava presentando davanti ai suoi occhi faceva male, male come la prima volta.
Osservò quella ragazza che, non appena sorpassò il ritratto della Signora Grassa, si voltò verso il Severus del ricordo, lanciandogli un ultimo sguardo arrabbiato, quello che lui odiava così tanto, perché non c'era solo la rabbia nei suoi occhi, ma anche un dolore terribile, e Severus odiava il fatto che lei stesse provando emozioni simili e che lui non potesse fare nulla per cambiare tutto ciò.
“Lasciami in pace, Sev.” disse lei a bassa voce, quasi come un sospiro, ma lui poteva sentirla perché conosceva la sua voce molto bene. E lo stava uccidendo il fatto che la stesse perdendo, ma non poteva fare nulla ormai, perché il ritratto della Signora Grassa si stava chiudendo. Quando si chiuse entrambi rimasero immobili, lei da un lato, e lui dall'altro.
Il ragazzo trascorse la prossima ora e mezza supplicando il ritratto, ma la Signora Grassa non aveva nessuna intenzione di muoversi, rivolgendo a Severus uno sguardo arrabbiato.
Quando più tardi Lily venne avvertita dall'amica che Severus minacciava di dormire davanti all'entrata della Torre di Grifondoro, uscì fuori per chiarire una volta per tutte che la loro amicizia era finita e che non lo avrebbe mai perdonato per averla chiamata “schifosa sanguesporco”. Quando la ragazza sparì nuovamente dietro il ritratto, a quel punto Severus si arrese; la Signora Grassa sussurrò un esasperato “finalmente”. Ma quando lui si girò e la guardò male, lei aveva qualcosa nei suoi occhi che diceva di sapere quello che stava passando e perché era andato li in primo luogo. Era stata la custode di quel passaggio per centinaia di anni, e conosceva gli studenti, lei sapeva che sotto l'esterno arrabbiato, c'era all'interno un ragazzo che stava male. Severus capì che quel ritratto si sentiva dispiaciuto per lui. E così il ragazzo non cercò più di nascondere le lacrime che iniziarono a scendere lentamente sul suo viso. Si guardarono l'un l'altro per un lungo minuto, il ragazzo che piangeva, e il ritratto che aveva visto tutto. E poi Severus si allontanò, asciugandosi il viso in modo che nessuno sapesse che stava piangendo, nessuno avrebbe saputo che il suo cuore si era rotto in un milione di pezzi. Camminava lungo il corridoio, lontano da Lily. Lontano dalla luce. Lontano da una risata. Lontano da un'amicizia. Lontano dalla felicità.
E lontano dall'amore.

Una lacrima percorse lentamente il viso del Severus adulto, rivedere quella scena era stato doloroso per lui. Aveva fatto un'errore, l'aveva insultata, e questo portò Lily a terminare definitivamente la sua amicizia con lui.
Altre lacrime uscirono dai suoi occhi pieni di dolore. Li chiuse, chiedendo di rivedere un ultimo ricordo prima di andarsene davvero. E così accadde.

Quando aprì gli occhi si ritrovò a Spinner's End, un quartiere completamente Babbano di Cokeworth, la città dove un tempo abitava.
Era una giornata soleggiata e le colline erano piene di alberi e fiori. I narcisi ondeggiavano nella brezza di un vento leggero in tutta la collina. In lontananza un bambino di nove anni, nascosto dietro un cespuglio, osservava incuriosito una scena. Due bambine erano in piedi una di fronte all'altra. Una delle due era magra, bionda e con un collo quasi due volte più lungo del normale, l'altra era bella, con lunghi capelli lisci di un rosso scuro e gli occhi verdi. La seconda aveva il palmo della mano aperto con un fiore sopra che galleggiava nell'aria. La bambina dai capelli biondi, invidiosa del potere di sua sorella, le urlò di smetterla. Fu solo poco dopo che il Severus di 9 anni uscì allo scoperto, spiegandole che era una strega e lui un mago, che loro erano uguali e che, a differenza di quello che pensava Petunia, non erano mostri, ma speciali.
Quello fu il loro primo incontro, l'inizio di un'amicizia durata per anni e finita per un suo stupido errore. Da quel momento altre piccole scene, ognuna di pochi secondi, mostrarono i momenti felici che i due maghi passarono insieme nel tempo successivo, in quel parco e ad Hogwarts.

Il Severus adulto chiuse nuovamente gli occhi, ad accompagnare la lacrima che camminava sul suo volto c'era un sorriso. Questa volta era un sorriso diverso, era apparso sul suo viso grazie a quei ricordi felici degli anni passati assieme, come migliori amici. Anni in cui il ragazzo non aveva fatto altro che amarla.
Amarla, un qualcosa che non smise mai di fare. L'amò fino alla fine dei suoi giorni, fino a quel momento. Severus cercò di aprire nuovamente i suoi occhi, ma questa volta il suo comando poco funzionava. Erano mezzi serrati, vedeva poco, portò la sua mano davanti ai suoi occhi e vide, in modo sfocato, il sangue. Era di nuovo li, seduto, morente.
Emise il suo ultimo respiro, ed anche in quel momento, i suoi pensieri furono dedicati alla donna che amava.