Quel giorno felice

La FF narra di uno dei giorni più felici per una donna: Il primo incontro con il proprio figlio, biologico o adottato.


Era una giornata bellissima di inizio Gennaio, il nuovo anno in Inghilterra era iniziato con cumuli di neve su cui i più giovani si divertivano a giocare.
Charlotte Mills, docente di Arti Oscure, osservava fuori dalla finestra di casa sua. Una manciata di ragazzini giocava a palle di neve e, nonostante creassero confusione, Char (come la chiamavano gli amici) non li aveva fatti andar vita, era rimasta ad osservare con in mano una tazza di cioccolata calda fumante.
Non poteva però passare tutta la mattinata ad osservare quei giovani Babbani giocare difronte a casa sua, aveva cose più importanti da fare quindi, dopo aver finito di sorseggiare la calda bevanda si preparò ad uscire in solitaria.
La donna si smaterializzò difronte ad un grande edificio che poche persone, sfortunatamente, conoscevano.
Charlotte si era recata all’ orfanotrofio nei pressi di Hogsmeade, era li che venivano portati tutti I bambini orfani di genitori maghi. Era un bellissimo posto che Charlotte non aveva mai avuto l' occasione di visitare.
Un grande edificio immerso nel verde della campagna accoglieva bambini di ogni età, fino ai diciassette anni cioè fin quando non raggiungevano la maggiore età e non entravano nel mondo del lavoro.
La donna non si trovava li per lavoro ma per “affari personali”.
Non lo aveva detto a nessuno delle persone che conosceva, solo Sibilla, la preside di Hogwarts ne era al corrente, quello che aveva e che stava per fare.
Trovarsi li finalmente, essere convocata dopo tanto tempo d’attesa era come un segno più che positivo per il sindaco di Hogsmeade.
Charlotte avrebbe adottato un bambino.
L' ex Serpeverde era su di giri. Erano mesi che era nelle liste per adottare un bambino proveniente da quell' orfanotrofio e finalmente aveva l' occasione per realizzare il suo desiderio più grande: diventare mamma.

“Buongiorno Signorina Mills si accomodi.”

*Iniziò così il colloquio con il responsabile delle adozioni.
Era lui che accettava o no una persona come genitore dei bambini, quei bambini che erano assai numerosi per colpa delle battaglie degli ultimi anni avevano reso orfani moltissimi bambini.
Il colloquio di Charlotte andò a gonfie vele e l' uomo che si trovava difronte a lei pareva soddisfatto di lei e delle sue credenziali.
Chi poteva dare una vita migliore ad un bambino se non lei? Aveva un lavoro fisso, anzi più di uno, era una strega benestante con un’ abitazione adatta anche ai più piccoli.
Avrebbe garantito ad ogni bambino che le fosse affidato una vita agiata e ricca di amore, infatti Char era moltissimo tempo che desiderava avere un figlio e alla fine aveva optato per adottarne uno.
L' adozione che stava compiendo Charlotte era un "adozione chiusa", cioè non avrebbe mai potuto contattare i genitori biologici del bambino e a dire il vero poco le interessava, quello di cui aveva premura non era il passato ma il futuro del bambino che avrebbe chiamato figlio.

”E' pronta a conoscere suo figlio?”

“Assolutamente!”

Il cuore batteva forte.
Avrebbe finalmente coronato uno dei desideri più grandi che aveva.
I suoi vari impegni potevano essere d’ ostacolo, come qualsiasi imprevisto ma di certo avrebbe fatto di tutto per quel pargoletto, anche ridurre le ore di lavoro a scuola e all' Town Hall.
Il cuore batteva forte.
La porta si aprì di nuovo e l' espressione che comparve sul suo volto poteva sicuramente trasmettere la sorpresa di Charlotte nel vedere un piccolo fagottino avvolto in una copertina bianca.



Era la creaturina più dolce e graziosa che l' ex Serpeverde avevesse mai visto.
Quell' orfanotrofio trattava solo bambini dotati di magia ma anche se fosse stato un bambino senza poteri magici la sua bellezza non sarebbe cambiata.
Nella domanda di adozione Charlotte, Purosangue da generazioni, non aveva indicato uno stato di sangue preciso, lei non era come tutti I Serpeverde, lei non aveva pregiudizi: Mezzosangue, Magonò e Purosangue erano tutti uguali.
Quel piccolo bambino che era appisolato si svegliò. Grandi occhi verdi la guardarono curiosi e vispi.

“Ma ciao piccolo... Kyle.”

“ Ha scelto un bellissimo nome.”



Si, suo figlio si sarebbe chiamato Kyle. Kyle Mills.