2 settembre - Una grande giornata.

00,00 - Scale


Scappai via come una stupida. Da cosa pensavo di scappare? O meglio da chi? Mi fermai e aspettai che Mike mi raggiungesse, avevo sentito i suoi passi poco dopo aver iniziato a correre.
Era tardissimo, se ci avesse visto qualche professore o Gazza, saremmo finiti in guai seri.
Fui contenta di essere accompagnata da Mike fino al dormitorio. Mano nella mano, salimmo piano le scale, e mentre parlavamo, mi sentivo sicura, protetta e la tensione svanì quasi subito. Ero tranquilla.
Arrivammo velocemente al quarto piano, mi sembrò di aver salito le scale troppo in fretta, ma la verità era che non volevo separarmi da lui. Avrei voluto continuare a parlargli, ascoltarlo e guardarlo.
Ci fermammo davanti alla sala comune di Corvonero. L’idea di rivederlo solo la mattina dopo e non sapere nemmeno quando avremmo avuto ancora l’opportunità di stare così vicini, come in quel momento, mi fece sembrare quell’ attimo, un addio.
Ci avvicinammo, lui mi abbracciò forte e io lo stesso. *Perché, perché dobbiamo staccarci, perché? * ero completamente fuori di me, in un’altra dimensione. Era come se ci fossimo solo io e Mike e il resto del mondo non esistesse. A poco a poco, abbassai le mani, per lasciarlo andare, facendole scivolare nelle sue mani. Ci fissammo per qualche secondo e , come se con uno sguardo ci fossimo parlati, avvicinammo piano le labbra l’uno all’altra. Un altro dolcissimo bacio. Intenso, caldo e tenero. Durò un po’ più a lungo, un altro segno che nessuno dei due avrebbe voluto andare via. Ma la realtà era intorno a noi.
Mi allontanai lentamente “ E’ davvero tardi e tu devi ancora salire tre piani…non voglio che passi dei guai…” gli sorrisi. Ci augurammo la buonanotte e lo vidi allontanarsi piano. *a domani…* Mi voltai di spalle a lui, era stato già abbastanza difficile staccarsi da quell’abbraccio.
Entrai nella sala comune: era deserta, nel camino ardeva ancora il fuoco…ero stanchissima, raggiunsi stremata il dormitorio femminile e con la poca forza che ancora mi restava, mi svestii e indossai il mio pigiama. Mi muovevo come un gatto, per non farmi sentire dalle mie compagne di stanza. *gatto! Cagliostro…che fine avrà fatto!*. Mi guardai attorno e vidi che era nella sua cuccia, accanto al mio letto, e dormiva profondamente. Mi avvicinai e lo accarezzai. “Notte piccolino” gli sussurai. Per fortuna nessuna delle galline era nella mia stessa stanza, con me c’erano le ragazze che mi parlavano solo quando volevano il mio aiuto. Ma non mi lamentavo, almeno loro non mi insultavano.
Spostai le coperte, entrai nel letto e mi sdraiai. Un flashback velocissimo attraversò la mia mente, prima di addormentarmi profondamente: il treno per Hogwarts, Sean, Justine, Soul, Mike, la sala grande, Kumigo, il bacio, e infine Will. Spalancai per un attimo gli occhi. Mordicchiandomi le labbra, pensai a Will…ero dispiaciuta e allo stesso tempo adirata con lui . Ma decisi che c’avrei pensato il giorno dopo.
Mi girai su un fianco, strinsi il cuscino, chiusi gli occhi e mi addormentai.

Vea Charm
III anno, Corvonero