2 settembre - Volare...

14,15 – Giardino, Lezione di Volo


Non era la prima volta che Madama Bumb mi chiedeva di entrare nella squadra di Corvonero come battitore.
“C’è l’avete nel sangue in famiglia signor Charm” diceva sempre. Si riferiva a Vea. Lei faceva parte della squadra. Nonostante il suo esile fisico, era forte come battitore e abbastanza veloce sulla scopa.
Anch’io me la cavavo sulla scopa, e quando giocavamo negli ultimi minuti di lezione di volo, con il bolide, riuscivo quasi sempre a intercettarlo.
Ma non mi interessava affatto giocare a quidditch. Mi piaceva seguire le partite, ma molto raramente.
Salii sulla scopa e iniziai a volare intorno all’area del giardino, insieme agli altri compagni. Era dal primo anno che eseguivamo quell’esercizio, all’inizio di ogni hanno scolastico. Madama Bumb lo riteneva una specie di rituale d’inizio anno, una concessione di grazia prima di lasciare le scope nei dormitori, e riunirci in classe a studiare teoria di volo per tutto l’anno.
La cosa rendeva nervosi e depressi molti miei compagni di classe, che avrebbero preferito restare persino sotto la pioggia a volare sulle scope, anziché rinchiudersi in un aula a studiare.
Non potevo fare a meno di pensare ad altro mentre volavo, anche se Madama Bumb consigliava sempre di rimanere concentrati.
Ma quando ero lassù, in aria, e volavo ed ero a contatto con il cielo, come potevo non pensare a mille cose fantastiche?
Guardare il castello da una certa altezza era qualcosa di impressionante…

William Charm
VI anno, Corvonero