1. Cassandra Yaxley


Cassandra Yaxley era sul divano, il calore che le fiamme del caminetto emanavano diventava man mano insopportabile. O forse era la consapevolezza che si faceva strada? Quella sensazione che aveva ignorato per evitare di ritrovarsi in preda a forti emozioni, o, semplicemente, semplici emozioni. Comunque il tempo era passato, e le fiamme le avevano detto la verità; gliel’avevano gettata in faccia così violentemente che ne era rimasta scossa. Perché le fiamme? Perché erano state loro? Perché erano come i capelli della sua rivale, rosse, talmente rosse da far bruciare gli occhi. Cassandra si alzò stizzita, uscì dalla sala comune, poi dalla scuola e cominciò a vagare per il parco. Cos’aveva lei che non andava? Certo non era bella, non come Narcissa o come la Mezzosangue Evans, ma aveva i lineamenti dolci, gli occhi blu e lunghi capelli biondi; no, non era bella ma aveva comunque una certa attrattiva e aveva carattere, oh se ne aveva! Eppure lui non aveva visto in lei altro che una buona compagna di casa con cui discutere di pozioni e di tante altre cose in attesa, ovviamente, di correre da lei. Sì Severus non vedeva più in là di Lily, non c’era nulla altro che lei e la gelosia che provava per Potter gli mangiava l’anima, e lei con lui consumava la sua, conscia dell’impossibilità di quel sentimento sconosciuto e così poco chiaro, quasi equivoco.

***

Scivolò nella Sala Comune quando era ormai buio pesto, la luce fioca illuminava ben poco e pensò di essere ormai solo. Sedette sul divano a guardare gli ultimi tizzoni nel camino. Tremò avvertendo una presenza accanto a se, stava per urlare ma questa le tappò la bocca. Alla fioca luce del camino riconobbe il volto di Severus di una rigidezza innaturale.
-Ciao, Cassandra.
-Ciao, Severus.- tentò di alleggerire quella strana situazione- Com’è andata la tua giornata? T’ho visto con la Evans sotto il salice …
-Abbiamo chiuso. Lei ha scelto Potter.
Se le parole potessero ferire, Potter si sarebbe disciolto come in un acido.
-Ah, io … sono spiacente …
Il Serpeverde scrollò le spalle. Cassandra avrebbe voluto dirgli che lei avrebbe preferito lui, a quella testa calda di Potter, che gli sarebbe stata devota e fedele … ma sapeva bene che non avrebbe avuto senso, avrebbe solo peggiorato le cose e allora stette zitta e tranquilla accanto a lui, anche quando il camino si spense, anche quando fece capolino l’aurora.

***

-Cosa fai qui Cassandra?
-Mi arruolo.
-Sei impazzita forse? A scuola non ti sei mai pronunciata in proposito, anzi sei sempre sembrata troppo codarda per pensarci su! E ora sei qui, cosa credi di fare?
Anni di sentimenti soffocati le fluirono dalla bocca: -Cosa credi che non sia in grado? Credi che il dolore del Marchio mi spaventi di più che starti lontano? Senti, Severus, lo so che non mi amerai mai, che è Lily ciò che vuoi e so anche che io non potrò mai essere come lei! Perciò te ne prego, per favore, lasciami fare l’unica cosa che posso fare, lascia che io ti stia vicina, che ti segua fedele e silenziosa come ho fatto in questi anni. So che questa scelta non marchierà solo la mia pelle ma anche la mia vita, che non potrò tornare indietro, ma gli Yaxley sono già segnati, in un certo senso e io non ho altra scelta.
Lucius Malfoy l’interruppe.
-Oh Severus, sei in anticipo per la riunione. Dovrai aspettare giusto il tempo di una marchiatura. Madamoiselle, se vuole seguirmi.

***

Lentamente sgusciò fuori dal letto, come solo le serpi sanno fare. Tolse un capello biondo che era rimasto intrappolato ai suoi. Erano ormai anni che era l’amante di Severus, aveva mantenuto la sua parola: silenziosa e fedele. L’aveva seguito con dedizione, era stata per lui un’ombra familiare, perfino confortante. Non li legava nulla di più che un’amicizia saldatasi nel tempo come una morsa d’acciaio. Lei dormiva ancora fiduciosa né in un domani inesistente, né in un presente inconsistente, ma in lui, la chiave della sua vita. Aprì gli occhi blu e osservò il corpo del suo compagno. Quante volte aveva curato le sue ferite? E quante volte lui aveva fatto lo stesso … Un misto di egoismo, possessività e orgoglio la pervase: lei era la SOLA a sapere che i suoi capelli erano rovinati dalle pozioni e che Severus era aveva una segreta ossessione per la pulizia, lei SOLA l’aveva visto nudo e ne aveva saggiato il corpo, lei SOLA aveva accesso ai suoi segreti, … L’uomo si accorse di essere osservato, si chinò sulla ragazza e le aggiustò una ciocca. Con studiata calma le disse:
-Dobbiamo andare Cassandra, è ora.

***

Una lapide di granito nero con le venature bianche era semi nascosta all’ombra di un pioppo nel cimitero di Aberfoyle. Due uomini erano accanto alla tomba il primo era inginocchiato, il secondo lo fissava paziente.
-Severus, eri innamorato di questa donna?
-No, Preside, non lo sono mai stato.
-Ma …
-Ma lei è stata la mia spalla per anni era diventata, si può dire, una parte di me.
Il professor Silente riandò con la memoria alla notte i cui Piton era corso da lui per chiedergli di salvare Lily. Ricordò un particolare che fino ad allora aveva trascurato:
“Non ha nessuno, Severus?”
“Non più. L’unica è morta un’ora fa. E’ stato un Mangiamorte per sbaglio.”
Un sorriso mite aleggiò sulla bocca del Preside.
-Era importante?
-Fondamentale.
“Qui giace Cassandra Myra Yaxley. Assassinata il 27 ottobre 1981.
«A soul prepared needs no delays
The summons come the saint obeys,
Swift was her life and short the road,
She closed her eyes and saw her God»".