3 settembre - Chiarimenti

18,20 - Sala Comune Grifondoro/Giardino
PG: Kumigo Ogawa, William Charm, Ginevra Sabbiadoro


Stavo male... Avevo bisogno di una bella boccata d'aria! Ancora scossa dagli avvenimenti di quella giornata mi avviai trascinando i piedi come se fossero un peso. Ero stanca ma non volevo dormire, avevo fame ma non volevo mangiare, avevo sete ma non volevo bere... *Forse sto male?* mi chiesi scendendo le scale. Ero arrivata nell'ingresso quando una voce untuosa mi chiese: "Non si usa salutare?" Riconobbi subito la voce del professor Piton. Mi affrettai a scusarmi: "Chiedo scusa, professore! Non l'avevo vista io... stavo pensando ad altro!" Lui fece una smorfia ed entrò nell'aula professori. Tirai un sospiro e uscii. L'aria della sera mi colpì e io ne fui immensamente felice. Notai con la coda dell'occhio una tipa dai capelli neri, molto somigliante a Piton. Mi girai. Ero convinta che il professore fosse entrato nell'aula professori... com'era possibile? Lì vicino vidi Ginevra che rideva a crepapelle. "Ginevra! Guarda che il professor Piton, se ti vede ridere ti..." ma poi capii! Non era l'odioso professore ma semplicemente qualcuno che lo stava prendendo in giro. Mi avvicinai. Volevo stringere la mano al genio che aveva architettato questo scherzo. Mi fermai di botto con la mano a mezz'aria. L'abbagliante sorriso di William mi fece quasi svenire. E lo sentii dire il nome di Kumigo. Ma Kumigo non c'era lì vicino. *E' lui che sta facendo lo scherzo!* pensai diventando improvvisamente seria. Mi avvicinai con aria battagliera, presi la "Pitonessa" per un braccio e la portai in un angolo. Poi, sicura di essere al riparo da orecchie indiscrete, incominciai a parlare: "Non è stato affatto carino quello che mi hai detto!" sbottai. "Io non sono una patetica ragazzina, e solo perchè sei più grande non devi permetterti mai più di dirmelo! E chiaro?" Ero sorpresa di me stessa! Mai nella mia vita avevo parlato così a qualcuno. "Sappi che mi hai molto ferita... mi aspettavo una migliore educazione da un esperto Samurai!" Lui mi guardava a bocca aperta. Io continuai imperterrita: "Voglio mettere le cose bene in chiaro! Se c'è qualcosa che devo sapere riguardo all'accaduto è meglio che lo sappia da te e non da qualcun'altro." Incrociai le braccia e iniziai a battere il piede sul terreno in attesa di una risposta
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Alexandra Joy,
IV anno, Grifondoro