3 settembre - Debite scuse

18,34 - Giardino
PG: Alexandra Joy


Mentre continuavo a inscenare la Pitonessa, ammiccando ad ogni studente che passasse lì vicino, arrivò la ragazza che avevo pesantemente "offeso" ... senza che me ne accorgessi, e senza darmi il tempo di reagire, mi portò lontano dalla piccola folla che si era accalcata intorno a me. Era veramente arrabbiata e lo capii da come parlò; ascoltai ogni singola parola che usciva dalle sue labbra con attenzione: aveva ragione ... non avrei mai dovuto trattarla così ... non era sua la colpa di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato. *Questa ragazza ne ha di stoffa!!*. Le chiesi di scusarmi e velocemente ripresi le mie sembianze: fu enormemente faticoso, ma non volevo far spazientire ulteriormente quella ragazza ... la situazione era già abbastanza tesa ... Mi riavvicinai a lei che intanto sembrava impaziente di avere le mie scuse, dato che batteva nervosamente il piede sul terreno. "Senti, io ... ecco io ... ho sbagliato lo so ... ma credimi non avrei mai voluto ferirti! Volevo solo difendere quello che mi appartiene, quello che tu hai ricevuto illegittmamente, per una banale fatalità ... Io ti ho passato tutta la mia vita, tutti i miei dolori, tutte le mie sconfitte, tutto i miei segreti più nascosti ... Vedi mentre ti trovavi là io stavo lanciando un incantesimo di Occlumanzia Potentissimo che evidentemente ti ha pienamente invesita ...". Il mio volto assunse un'espressione rilassata, più sorridente del solito ... allargai le mie braccia e le appoggiai sopra le spalle dell'ancora sconosciuta ... "Io ti chiedo solo di non farne parola con nessuno, di conservare preziosamente quello che mi appartiene ... il mio tesoro ... e poi ti chiedo scusa per come ti ho trattata ... ho veramente esagerato ... Purtroppo devo ancora imparare a controllare la mia rabbia repressa ...". Eravamo molto vicini ... sentii una piacevole sensazione percorrermi tutto il corpo ... Tolsi le mani dalle sue spalle e feci un passo indietro. Misi un braccio dietro la testa, ero in evidente stato di imbarazzo ... avevo stampato sulla bocca un sorriso impacciato ... "Ehm ... Ma noi non ci siamo ancora presentati ... ehm ... piacere, io Sono Kumigo Ogawa ... quello che prima ti ha trattato a pesci in faccia ... ti ricordi di me?? Non mi si dimentica così facilmente ... eehehehehehhe ..."

Kumigo Ogawa
VI anno, Serpeverde