La Profezia di Merlino


Harry raccontò la storia di Sigfrido, di come lui e Merlino furono catturati in quel mondo, come riuscirono a scappare e come scelsero di andare in un altro invece di fare ritorno in questo. Raccontò anche che cosa disse Merlino a Sigfrido a riguardo:

- ... quando incontrerai il ragazzo che riuscirà a sfuggire al mondo degli orchi digli questo: Non dovrà combattere le forze ostili come ha fatto in passato ma più semplicemente ripulire l'energia negativa lasciata dagli stregoni oscuri. Dovrà farlo a partire da Hogwarts cosicché si possa istruire una nuova generazione di maghi abili nel rimediare agli errori del passato. Dovrà ripulire per prima cosa i quattro elementi simboleggiati dai doni che personalmente ho fatto ai fondatori di quella scuola. Come e cosa fare possono essere compresi leggendo i tre libri che le due sognatrici avranno con loro. -

- Per la barba di Silente! Quali libri? - Ovviamente lo chiese Hermione da sempre interessata alle letture.

- Miseriaccia! Quali sognatrici? - Chiese Ron.

- Le sognatrici ovvero Demelza e io i libri sono questi. -

Rispose Luna estraendo dal suo inseparabile zaino tre libri. Il primo era già stato usato da Harry nel cercare dati riguardo ad Azkaban ma gli altri due erano delle novità per i presenti. L'insegnamento della magia di M. Ambrosius e Storia di Avalon di Goffredo di Monmouth

- Questo è un lavoro per te Hermione. - Disse Harry. - Con il primo non dovresti avere difficoltà. Le rune antiche, se ben ricordo, erano la tua passione. Non so come te la cavi con il latino ... -

- Ce la posso fare. - Disse sicura Hermione, prendendo in consegna i due libri.

- Cosa si intende per "ripulire"? - Chiese Neville.

- Ogni azione, incantesimo, maledizione ecc, eseguita senza tenere conto che ogni nostra piccola azione esercita una grandissima e profonda influenza su tutte le forme di vita, e che in qualche modo ne intacca o ne diminuisce la sua sopravvivenza, lascia il segno. Non è un segno visibile ma provoca un blocco nell'energia del mondo. Ora questi grumi impediscono la fluidità e quindi la vitalità delle persone, delle creature e dei luoghi magici. Con ripulire si intendere sciogliere questi blocchi. - Rispose Harry.

- Ma tu come lo sai? - Chiesero in coro Neville, Ron e Hermione.

- L'ho imparato a mie spese, laggiù in quel posto sulfureo. Ho riesaminato tutto il mio passato, le mie azioni e anche l'uso che ho fatto delle bacchette. Ho visto che cosa succede quando non si tiene conto della possibile ricaduta delle proprie azioni, e quanto sia importante agire cercando di apportare il minimo danno a ciò che ci circonda. In effetti la distinzione tra mago Nero e mago Bianco è tutta qui. Il primo agisce solo per il proprio interesse fregandosene degli altri, il secondo agisce tenendo conto delle necessità del tutto. -

- Chiarissimo! Professor Potter. - Esclamò sorridendo Hermione.

La sera seguente si ritrovarono tutti i frequentatori della Stamberga Strillante. Ormai era diventata troppo piccola per fare da quartier generale agli habituè e ai quattro latitanti più i loro amici. George, Angelina, Katie, le gemelle Patil e Jordan.. Gli unici rimasti del gruppo di partecipanti alle cenette. Fu una grossa sorpresa, sopratutto per George scoprire che suo fratello era scappato da Azkaban e che era stato incastrato in quel modo. Furono fatte le presentazioni in modo che tutti si potessero conoscere poi fu servita la cena durante la quale il "vecchio gruppo di studenti" raccontò le avventure più emozionanti e divertenti della loro carriera ad Hogwarts. Non avrebbe potuto mancare il racconto della fuga dei due gemelli dalla Umbridge e la palude lasciata per ricordo nel castello. La cena stava per terminare, la conversazione stava scemando quando Neville portò il discorso sul presente. Mise al corrente i presenti delle parole di Merlino e della faccenda dei quattro elementi. Spiegò anche che al momento questi elementi erano sconosciuti.

- E se ... i quattro elementi fossero la spada, la coppa, il diadema ... ne manca uno. - Disse pensosa Katie.

- Geniale! - Esclamò Hermione. - E' tutto il giorno che ci penso. Nel libro di M. Ambrosius viene descritto il lascito di quattro oggetti da parte di Merlino ai suoi allievi erano un Bastone, una Coppa, un Cristallo e una Spada. Se gli allievi di Merlino sono i quattro fondatori di Hogwarts è chiaro che gli elementi sono quelli. Ma non conosco il bastone. -

- Non se ne è mai sentito parlare. E detto da me è tutto dire. - Disse ridendo George. - Sono l'unico che conosceva la maggior parte dei segreti di Hogwarts ai tempi della scuola. -

Si guardarono tutti interrogativamente. Nessuno aveva mai sentito parlare di questo bastone. Si erano arenati nessuno immaginava come risolvere la cosa.

- Demelza prendi il libro dell'Akasha.- disse Harry.

Demelza estrasse il libro dallo zainetto di Luna e lo mise sul tavolo. Harry lo aprì.

- Ma è completamente bianco! - Esclamò Padma.

- Aspetta e vedrai.- disse Luna.

Piano piano cominciarono ad apparire i caratteri dorati di quella strana lingua. Harry incominciò a leggere:

- Merlino sosteneva che la Magia era una via per raggiungere il conseguimento del sé, una strada molto stretta ma che se seguita conduceva il viandante verso la libertà. Affinché questa intenzione venisse messa in pratica istruì i suoi quattro allievi nel modo migliore per insegnarla. Come prima cosa disse loro di scegliere una località e poi renderla magica, vale dire visibile solo a coloro che avessero intrapreso la via, tramite un potente incantesimo. I quattro allievi scelsero il luogo, allora Merlino fece ad ognuno di loro un dono che avrebbe reso magica quella località.

A Serpeverde fu donato il caduceo, un bastone con due serpenti, uno bianco e uno nero, attorcigliati intorno a esso. I due serpenti rappresentano le due possibilità dell'uomo: operare per il maggior bene di tutti oppure seguire l'importanza di sé ed agire solo per la ricerca del potere personale. Il bastone rappresenta il sottile sentiero che permette all'uomo che lo segue di trovare la libertà. La via corretta è tra il bene e il male tra la vita e la morte tra la costruzione e la distruzione, perché nessuna di queste cose esisterebbe senza il suo opposto.

A Corvonero fu donato un cristallo che era parte integrante del poggiatesta del trono di Atlantide. La sua proprietà era quella di conferire una tale lucidità mentale da far intraprendere intelligentemente le proprie azioni e decisioni. Ovviamente sapeva far risaltare le qualità personali della persona che lo possedeva ma non poteva cambiarne la natura.

A Tassorosso fu donato un calice, la leggenda di questo manufatto parte da Lucifero che donò l'oggetto in questione all'uomo. Lucifero era un mago molto potente, il portatore di luce, ed era fermamente convinto che ogni uomo dopo una lunga ricerca avrebbe potuto essere come Dio, per questo ne fece dono all'umanità. L'oggetto appare e scompare lungo i secoli, fu presente all'ultima cena di Gesù, gli ultimi a cercarlo furono i cavalieri della tavola rotonda ma fu Perceval a trovarlo dopo innumerevoli peripezie e lo affidò a Merlino affinché lo custodisse. Il suo potere era quello di mantenere e fortificare i principi dei cavalieri: combattere per il proprio ideale, rispettare le creature viventi, mantenersi fedele alla parola data, proteggere i deboli, le vedove e gli orfani, combattere l'ingiustizia. Un cavaliere dovrebbe essere "puro di cuore, sano di corpo, generoso, dolce, umile e poco chiacchierone". La persona che sarebbe riuscita a seguire queste regole avrebbe trovato la strada verso la libertà.

A Grifondoro fu donata una spada, conosciuta come Excalibur la spada usata anche da Re Artù ma non era la "Spada nella Roccia" che si ruppe in battaglia. Excalibur era una seconda spada acquisita da Re Artù con l'aiuto di Merlino. Merlino era preoccupato che Artù potesse cadere in battaglia così lo portò nei pressi di un lago magico dove la mano della Dama del Lago uscì dalle acque reggendo in alto una magnifica spada e il fodero. Fabbricata da un elfo fabbro di Avalon, la lama magica era indistruttibile e il fodero avrebbe protetto Artù per tutto il tempo in cui l'avesse portato. Verso la fine del regno di Artù, la Fata Morgana, strega e sorella di Artù, rubò Excalibur. La spada fu recuperata ma il fodero fu perduto per sempre e quindi Artù fu ferito a morte nella Battaglia di Camlann. La spada può anche assorbire qualunque tipo di potere con cui viene a contatto, solo per diventare più forte. Può essere maneggiata solamente da una persona coraggiosa e nobile d'animo. -

- Molto interessante. - Disse Hermione – Ma non ci dice dove trovare il bastone di Salazar. Tuttavia ciò che dice il libro fa nascere ulteriori domande. Per esempio perché Unci-Unci asseriva che la spada fu fabbricata dai Goblin? -

- A questo posso rispondere io. - Intervenne Demelza. - Dal momento che gli Elfi decisero di evitare ogni contatto con gli umani, fecero un accordo con i Goblin, li nominarono custodi di tutti i loro manufatti a patto che mantenessero il segreto riguardo la loro provenienza. -

- Certo ma il diadema e la coppa furono distrutti quando eliminammo gli Horcrux. - Sbottò Ron.

- Fu distrutto solo il frammento dell'anima di Voldemort contenuto in essi, gli oggetti in quanto tali esistono ancora anche se piuttosto malconci, la coppa è piuttosto contorta e del diadema rimane solo la gemma. Sono custoditi nell'ufficio del Preside di Hogwarts. - Rispose Harry.

- Trascurando il fatto che ancora non sappiamo dove si trovi il bastone di Salazar come possiamo ripulire i quattro elementi simboleggiati dai doni di Merlino? - Chiese Parvati.

- Non ne ho idea. - Rispose uno sconsolato Harry.

Scese il silenzio nel gruppo, nessuno aveva idea su cosa fare e come procedere. Era ormai tardi e ad uno ad uno i ragazzi lasciarono la stanza. Con Harry rimasero solo Ron, Luna, Ency, Demelza e Mirina. La stamberga strillante era troppo piccola per ospitare i "latitanti".

- Siamo stroppo stretti qui. - disse Mirina abituata a spazi molto più ampi, persino la sua stanza ad Azkaban era più grande di quella che avrebbe dovuto dividere con le altre due ragazze.

- Ok domani traslochiamo. - Disse Harry.

- Per dove? - Chiese Ron.

- Numero 12 di Grimmauld Place! Casa mia, ovvio no? -

- Geniale! -

- Prima del trasloco voglio andare a Hogwarts qualcosa mi dice che il bastone di Salazar è lì. Ora vado a dormire. Buonanotte. -

Seguito da Ency e Ron andò a coricarsi. Erano già sdraiati da alcuni minuti quando Enceladus sbottò:

- Finalmente ci sono arrivato! Ognuna delle città in cui sono vissuto aveva una leggenda, a Machu Picchu ve n'era una riguardante il bastone della vita e della morte, a Shambala riguardava l'occhio di Shiva e a Chichen Itza la coppa della purezza. Ora comincio a capire perché sono qui. -

- Seguendo la logica del tuo ragionamento avresti dovuto trovarti a Avalon! - Rispose Harry.

- Hai ragione. Ma ho motivo di credere che Avalon sia qui vicino da qualche parte. -

- Quindi pensi che dovremmo recarci in quei luoghi per purificare i doni di Merlino? -

- Certo, questo potrebbe anche essere il motivo della mia presenza tra di voi. -