Agenti Segreti


- Abbiamo finalmente eliminato quel contrabbandiere di calderoni. - Disse Shaky a Caramel.

- Molto bene che ne avete fatto?-

- Rispedito nel suo paese di origine con la memoria cancellata. -

- Perfetto! -

In quel momento entrò Thorfinn Rowle trafelato, con l'aria di avere qualche notizia importante da riferire.

- Avevo messo sotto controllo gli insegnati di Hogwarts come da voi richiesto. - Disse tutto di un fiato.

- Ebbene? - Chiese Caramel

- Sta accadendo qualcosa di insolito, pare che i due più giovani membri del corpo docenti siano stati esonerati dall'insegnamento per quest'anno. -

- Veramente curioso, chi sono? -

- Hermione Granger e Neville Paciock. -

- Per la miseria, sappiamo quanto siano pericolosi quei due. Li avete controllati? -

- In effetti sono scomparsi poco dopo essere stati dispensati dall'insegnamento. -

- Cosa vuol dire scomparsi? -

- Dopo che hanno lasciato il castello ne abbiamo perso le loro tracce. Signore. -

Caramel, diventò paonazzo gli si gonfiarono le gote e sbottò.

- Branco di fannulloni buoni a nulla. Neanche un facile e semplice incarico vi si può affidare. Trova Dunce e Cubbish, e portali qui. Quei due perditempo saranno come al solito nella sala ricreazione dei cercatori magici. -

- Subito Signore!. -

Thorfinn lasciò rapidamente la stanza e andò a cercare i due agenti segreti richiesti da Caramel. Nel frattempo Cornelius stava congedando il Capo della Polizia complimentandosi ancora per l'ottimo risultato ottenuto con il contrabbandiere. Shaky uscì dalla stanza proprio quando stavano arrivando Dunce e Cubbish spintonati da Rowle.

- Ah eccovi razza di perdigiorno ma la vostra pigrizia è arrivata alla fine. Ho un lavoretto per voi. -

- Ok Capo! - risposero all'unisono.

- Sedetevi! - Ordinò Cornelius.

Presero le sedie da sotto il tavolo e le spostarono per sedersi, ma averlo fatto contemporaneamente portò le sedie ad incastrarsi. Dopo aver fatto alcuni tentativi per disincastrarle Cubbish diede un forte strattone, nel contempo Dunce ruotò la sua sedia liberandole. Al che Cubbish con la sua sedia volò lungo e disteso sul pavimento, ancora a terra si preoccupò per la sua bacchetta che estrasse da sotto la giacca ancora incolume, tenendo la bacchetta in una mano e nell'altra la sedia cercò di rialzarsi.

- Razza d'asino malnato! - Imprecò

- Così facendo puntò la bacchetta su una cassettiera posta di fianco al tavolo sulla destra, ne uscì un lampo arancione che trasformò il mobile in un asino. L'animale si riebbe subito dalla sorpresa e realizzando chi lo avesse richiamato li senza il suo consenso lo squadrò con una occhiataccia, al che Cubbish cercò di evitarlo indietreggiando mentre l'asino puntava verso di lui, l'agente cercò di scappare, ma essendo la stanza piuttosto piccola la sua fuga si risolse nel girare intorno al tavolo. Fecero tre giri poi l'asino si fermò di colpo mentre Cubbish non riuscendo a arrestare la sua corsa gli arrivò dietro, si fermò ma solo per subire un forte calcio sferrato a due zampe che lo colpì in pieno petto stendendolo. Cornelius spalancò la porta e l'asino corse fuori alla ricerca della libertà. Dunce aiutò il suo collega a rialzarsi e a sedersi al tavolo mentre stava cercando di recuperare il fiato.

- Ora, se abbiamo finito di giocherellare, possiamo passare al motivo della vostra presenza qui. -

- Scusi capo. - Rispose Dunce visto che Cubbish era ancora senza fiato.

- È un lavoretto semplice si tratta di seguire due persone e fare rapporto a me di tutti i loro movimenti. -

- Di chi si tratta? -

- Hermione Granger e Neville Paciock. Quest'anno hanno avuto l'esonero dal corpo insegnati di Hogwarts, dopodiché sono spariti. -

- Ma se sono spariti ... -

- Per la miseria trovateli non siete due agenti segreti? Volete guadagnarvi lo stipendio o preferite essere licenziati seduta stante? -

- No capo abbiamo capito li ritroveremo e li seguiremo. -

- Così va meglio! Ora eccovi due rivelatori magici e un paio di occhi che permettono di vedere ciò che i rilevatori rilevano. - Disse aprendo un cassetto della scrivania. - Dovete trovare il sistema di metterli addosso ai due ragazzi in questo modo non potete perderli di vista. -

- Sarà fatto capo. -

Dunce prese gli oggetti, i rilevatori sembravano minuscoli spilli con la capocchia di quarzo mentre gli occhi sembravano quello di Moody ma senza l'iride ed al suo posto era stata messa una minuscola sfera di cristallo. Se li mise in tasca e sostenendo il suo collega ancora senza fiato lasciarono l'ufficio. Uscirono dal ministero fecero una passeggiata per poi entrare in un bar di babbani, il Luchino Caffè, lo stesso bar in cui i mangiamorte Antonin Dolohov e Thorfinn Rowle furono battuti da Ron, Harry ed Hermione e quest'ultima modificò loro la memoria. Si sedettero ordinarono due cappuccini e si guardarono in faccia senza alcuna idea su come eseguire gli ordini ricevuti. Bevvero i loro cappuccini al che il viso di Chubbish si illuminò:

- Ti ricordi quel giovane stregone pellerossa che abbiamo pizzicato alcuni giorni fa a Nocturn Alley? -

- Si, lo abbiamo lasciato andare nonostante fosse immigrato dall'America illegalmente. -

- Bene la sua specializzazione non era quella di seguire le tracce? -

- Certo, ma non penso che vorrà aiutarci. E' una persona molto fiera. -

- Oh si che lo vorrà specie se terremo sotto accusa la sua magnifica ragazza. -

- Grande idea. Contattiamo Shaky, gli facciamo fare una retata e cattureremo i due immigrati. Poi ricatteremo lo stregone minacciando di mandare ad Azkaban la sua donna se non ci aiuta nella nostra missione. -

- Mi sembra un piano perfetto. Andiamo da Shaky. -

Uscirono frettolosamente dal locale senza pagare il conto. La ragazza al banco se ne accorse e corse fuori urlando ma quando uscì le strade erano deserte di loro nessuna traccia.

Arrivarono velocemente davanti al palazzo della polizia magica, entrarono e chiesero di essere ricevuti da Shaky. Il capo stava per andare a casa e seppur molto contrariato li ricevette. I due agenti spiegarono la faccenda e che cosa richiedevano fosse fatto. Pur essendo arrabbiato per quel contrattempo chiamò i suoi subalterni e organizzò la retata per l'indomani.

Stava ormai albeggiando, i loschi figuri che stazionavano al buio in Nocturn Alley, avendo terminato i loro traffici ambigui, se ne stavano andando quando la via venne invasa da un grande numero di agenti in divisa. Ci fu un fuggi fuggi generale che provocò un chiasso notevole, gli agenti si suddivisero e cominciarono a ispezionare i tuguri della via. Cinque di essi si diressero verso una casa dall'aspetto di un campanile, e vi entrarono sfondando la porta. La torre era disabitata fuorché l'ultimo piano il quale serviva da abitazione al pellerossa e alla sua ragazza. Il rumore proveniente dalla via lo aveva svegliato e subito si era accorto che qualcosa di strano stava avvenendo, guardò giù dalla finestra e si accorse che uno dei bersagli della retata avrebbe potuto essere lui. Svegliò subito la ragazza e si prepararono a fuggire sui tetti. Il rumore dei passi sulle scale si stava avvicinando sempre di più quando i due uscirono dalla finestra incominciando la fuga. Il cammino non era agevole in quanto le tegole era molto scivolose a causa della rugiada mattutina, le difficoltà più grandi le incontrò la ragazza che proprio non riusciva a mantenere l'equilibrio e aveva già rischiato di cadere più volte. Quando i poliziotti arrivarono nella stanza e la trovarono vuota ebbero un momento di sorpresa ma uno di loro notò i fuggitivi sul tetto, al che i due più agili fra loro si lanciarono all'inseguimento. Tuttavia non riuscivano a far meglio della ragazza e continuavano a scivolare sulle tegole aggrappandosi ai comignoli per evitare di scivolare di sotto. Sebbene l'indiano fosse agile e dotato di un grande senso dell'equilibrio, e tentasse in ogni modo di aiutare la sua ragazza, vennero ben presto avvicinati dai due poliziotti. Uno di loro estrasse la bacchetta:

- "Incarceramus!" -

L'incantesimo colpì in pieno la ragazza che venne legata a un comignolo, mentre il giovane si nascose dietro un grosso camino non visto dai due poliziotti. Arrivarono con fatica a prendere la ragazza e sempre camminando sui tetti la ricondussero nella sua stanza all'ultimo piano della sua torre. Silenziosamente e senza fasi vedere il pellerossa li seguì e si nascose per controllare la faccenda.

- Signorina lei è nei guai, grossi guai! - Disse colui che sembrava essere il capo della pattuglia.

- Ma che cosa ... -

- Nel perquisire la vostra abitazione abbiamo rinvenuto questa boccetta della proibitissima Pozione X. -

- Si sbaglia ... Non ho mai visto ... -

- Allora se non è lei è il suo compagno a possedere la Pozione. -

- No signore ... -

- Per aver colto la signorina qui presente in possesso della Pozione X probabilmente a scopo di spaccio, verrà tradotta al commissariato per un completo interrogatorio. -

Due degli agenti presero la ragazza ancora legata dall'incantesimo e cominciarono ad accompagnarla fuori dalla stanza quando il giovane entrò dalla finestra con un balzo colpendo e stordendo due agenti facendo battere lo loro teste una contro l'altra. Ma quello che sembrava il capo fulmineamente estrasse la bacchetta:

- "Petrificus Totalus!" -

Il pellerossa si irrigidì e cadde sul pavimento con un tonfo sordo. Il capo mise via la bacchetta e chiamò rinforzi con un fischietto. Subito accorsero altri poliziotti che aiutarono a scendere le scale i colleghi storditi e i due prigionieri. L'indiano e la sua ragazza vennero condotti al commissariato per essere interrogati.