Avalon


Aprirono il libro e dopo averlo scorso un paio di volte trovarono la parola Avalon. Essendo scritto in latino era di difficile comprensione ma Hermione e Demelza in un ottimo lavoro d'assieme riuscirono a venirne a capo:

Una magica isola "che gli uomini chiamavano isola della fortuna perché non aveva bisogno dell'agricoltura umana per produrre i propri frutti"; una terra che produceva grano, uva e ortaggi in cooperazione con i deva, gli gnomi e i folletti, i meli crescevano nei boschi dall'erba bassa e la gente viveva molto a lungo, sotto il piacevole sistema legislativo della fata Morgana e delle sue otto sorelle (Moronoe, Mazoe, Gliten, Glitonea, Gliton, Tyronoe, Thiten e Thiton). Tutto questo era l'isola di Avalon luogo in cui venne forgiata l'invincibile spada incantata di Re Artù, Excalibur. Il termine "avalon" proviene dall'incrocio degli antichi idiomi celti, bretoni e della Cornovaglia in cui, con espressioni tra loro molto simili, aveva l'identico significato di "mela": una radice linguistica che porterà successivamente a coniare l'inglese "apple". E il legame tra il frutto e l'isola deriva proprio dalle antiche leggende di queste terre che identificavano l'al di là come Emain Ablach, ovvero "isola ricca di alberi di mele". La vita di Merlino fu strettamente legata ad Avalon, si dice che a lui furono donati cinque antichissimi manufatti magici che venivano conservati in quel luogo. Una volta che Merlino lasciò in eredità ai suoi cinque discepoli la Spada, il Cristallo, la Coppa, il Bastone e il Medaglione l'isola scomparve.

- Quindi l'isola è scomparsa. - Disse Ron

- Si però c'è un mistero che dobbiamo risolvere. - Rispose Demelza

- Il quinto discepolo! - Affermò Neville

- Vedi se il libro dice qualcosa su Merlino e i suoi discepoli. - Disse Mirina

Ripresero a sfogliare il libro e facilmente localizzarono i nomi di Godric, Salazar, Tosca, Cosetta e Ignotus descritti come i cinque discepoli di Merlino.

- Ignotus? Quello dei doni della morte? - Disse Luna

- Non credo, siamo fuori dalla linea temporale, credo che Ignotus voglia dire ignoto cioè sconosciuto. - Puntualizzò Hermione.

Lessero ancora la parte seguente e scoprirono che il quinto discepolo era talmente schivo ed elusivo che di lui non si conoscevano né le fattezze né il nome, il che dava ragione a Hermione. In più si leggeva che era il prediletto di Merlino perciò gli affidò il medaglione che racchiudeva i magici poteri della terra di Avalon, con la promessa che lo avrebbe trasmesso solo al discepolo che fosse simile a lui. Quel medaglione poteva riprodurre le magiche condizioni della sua terra di origine.

- Riassumiamo. - Disse Harry. - I discepoli erano cinque, quattro li conosciamo, ma il quinto è la chiave, dal mio punto di vista dobbiamo risalire a lui. -

- Non penso che ti sia sfuggito che non abbiamo alcun indizio, niente di niente. - Obiettò Hermione

- No! Un indizio lo abbiamo. - Disse con la sua voce cantilenante Luna

- Davvero? - chiese con una punta di sarcasmo Ron.

- Oh si! Testuale: "quel medaglione poteva riprodurre le magiche condizioni della sua terra di origine". -

- Embeh? - Disse scettica Hermione.

- Mai sentito di Findhorn in Scozia vicino al Circolo Artico? -

- No. -

- Era una località alquanto famosa negli anni settanta, anche tra i babbani, si raccontava di cavoli da venti chili, pomodori rossi e sugosi cresciuti su piante di tre metri, rose fiorite nella neve, ecc. -

- Per la miseria. - Esclamò Neville. - Ricordo che mia nonna raccontava queste cose quando ero piccino. -

- Bene è probabile che il medaglione sia ancora là. - Disse Ron.

- Allora dobbiamo andare a Findhorn. - Affermò Mirina.

- Uhm ... può darsi ... ma la cosa non mi convince. ... Qualcosa mi dice che il medaglione è a Hogwarts. - Disse Harry.

- Improbabile, per non dire impossibile. - Affermò Hermione.

- Non lo darei per scontato. - Disse Ency che come al solito parlava raramente.

- Su che basi lo affermi? - Chiese Neville.

- Sensazioni. -

- Continuando in questo modo non ne veniamo a capo. Propongo che due o tre di noi vadano a Findhorn mentre escogito il modo per poter agire ad Hogwarts in modo indisturbato. - Disse Harry

- Bene mi propongo per Findhorn. - Disse Hermione raccogliendo l'assenso di Ron e Mirina. - Siccome quella località non è molto distante da Hogwarts il viaggio sarà breve. -

- Molto bene per quanto mi riguarda, con l'aiuto di Neville, mi farò assumere come insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure, in sostituzione di Dawlish. -

- Ottima idea, dopotutto lo hai già fatto. - Disse Luna rammentando le Esercitazioni Segrete.

La mattina seguente ancora prima che spuntassero le luci dell'alba gli otto lasciarono il numero dodici per recarsi ad Hogwarts. Il piano era fermarsi alla Stamberga Strillante per esaminare le varie situazioni e in caso di necessità avere una retroguardia affidabile. Decisero di usare ancora il nottetempo, con la conseguente ingestione di pozione polisucco per Ron e Mirina. Il viaggio non ebbe problemi si fermarono ad Hogsmeade per raggiungere il loro precedente quartier generale. Si stava facendo giorno quando Hermione, Neville e Harry (sotto il mantello dell'invisibilità) raggiunsero il castello per salire velocemente verso l'ufficio del preside. Minerva era già sveglia e alle prese con il problema di quell'ultima settimana l'insegnamento di Difesa Contro le Arti Oscure quando sentì bussare alla porta, il flusso dei suoi pensieri si arrestò bruscamente e leggermente infastidita estrasse la bacchetta ed aprì la porta.

- Buongiorno signora preside! - La salutarono all'unisono Hermione e Neville.

- Buongiorno un corno! Tuttavia sono contenta di vedervi. -

- Qualche problema? - Chiese Hermione vista l'insolita risposta.

- Ovviamente! Il sostituto di Dawlish. -

- Ah certo! Ma potrebbe esserci una soluzione temporanea. -

La McGranitt lanciò uno sguardo interrogativo misto a una leggera speranza di uscire da quella situazione, ma Hermione non rispose bensì incominciò a lanciare incantesimi Obtenebrus! Muffliatio! Repello Phantasma! Repello Poltergeist! Loco securum!

- Harry adesso puoi mostrarti. - Disse con un sorriso Minerva

Harry si tolse il mantello salutando calorosamente la preside. Li fece accomodare, un leggero colpo di bacchetta fece apparire tre comode poltrone proprio sotto il deretano dei tre ospiti.

- Bene di quale soluzione si tratta? -

- Io, me medesimo. - Rispose Harry

- Ti rendi conto che ti potrebbero scoprire? -

- Non sarebbe una grossa disgrazia ma prenderò le mie precauzioni. -

- Le assicuro che è molto bravo, ha ingannato anche me a Diagon Alley. - Confermò Hermione.

- Si certo non ne dubito, ma dovrai sostenere, qualsiasi cosa diventi, tutto il tempo delle lezioni ed oltre. -

- Certamente! Ma solo così posso girare indisturbato per il castello. -

- Cosa stai cercando stavolta? -

- La stessa cosa che cercavano quei malviventi la sera della re-inaugurazione. -

- Il medaglione di Avalon? -

- Si dobbiamo trovare quel luogo e quel medaglione sembra essere la chiave. -

- Pensi sia nascosto qui? -

- Penso di si o almeno che qui vi siano sufficienti indizi per trovarlo. -

- Io invece penso che sia più probabile trovarlo a Findhorn. - Disse Hermione.

- Findhorn? Non è molto distante da qui ma non mi sembra ... se non ricordo male abbiamo avuto uno studente che proveniva da quel luogo era una matricola del 1994. Tuttavia non ricordo né il suo volto né il suo nome. -

- Eravamo al terzo anno, non mi ricordo tutte le matricole. - Disse Harry

- Nemmeno io. - dissero insieme Harmione e Neville.

- Ricordo che era molto bravo in pozioni, forse Horace ti potrà aiutare. -

Harry si alzò fece un giro verso il pensatoio, alzò il bavero della sua giacca, e si girò assumendo un'andatura solenne, una lunga barba bianca con due baffi altrettanto bianchi e spioventi ora ornavano il suo viso, si mise in testa un berretto di velluto nero con una decorazione a forma di pinnacolo sulla cima che aveva fatto apparire al momento. Aveva assunto l'aspetto di un vecchio mandarino cinese.

- Mi chiamo Tang Zhou, al vostro servizio. Per completare il tutto mi servirebbe un vestito simile all'abito di cerimonia di Ron al Ballo del Ceppo, ma senza merletti. -

- Ogni suo desiderio è un ordine signor Tang. - Disse tra le risate Minerva facendo apparire il vestito richiesto.

- Bene ora andiamo per il collaudo, qual'è la prima lezione che dovrò tenere? -

- Primo anno tra dieci minuti. Devo avvertirla Professor Tang che al primo anno non è concesso l'uso delle bacchette. - Fece una smorfia – Per quello che valgono. -

- Benissimo visto che io stesso non ne possiedo. -

Lasciarono l'ufficio del preside e si diressero al terzo piano nella classe 3C dove avviene l'insegnamento: Difesa Contro le Arti Oscure. Entrarono nell'aula, il lampadario in ferro pendeva ancora dal soffitto, così come lo scheletro di un drago. Appoggiato su un tavolo addossato alla parete il proiettore che si attiva per magia. I tavoli erano occupati dagli alunni, lo scarso numero dei ragazzi colpì Harry che fu subito introdotto dalla Preside.

- Bene ragazzi questo è il supplente che sostituirà il professor Dawlish, date il benvenuto al professor Tang Zhou. -

- Buongiorno professore! - Fu il saluto della classe.

- Bene Professore la lascio in buona compagnia. - Disse Minerva accomiatandosi.

La porta si chiuse con un leggero sbuffo e Harry si trovo ad impartire la sua prima lezione. Camminando con un'andatura solenne raggiunse la cattedra e vi si appoggiò scrutando i timorosi allievi, si rese subito conto di essere osservato da un volto pallido e un po' scavato che si affacciava dalla porta per metà aperta.

- Prego si accomodi signor ... -

- Malfoy, Draco Malfoy. - Rispose con alterigia

- Buongiorno signor Malfoy, a che dobbiamo la sua visita? -

- Sono ispettore dell'istruzione per conto del ministero e sono venuto ad accertarmi che il tutto si svolga secondo le disposizioni approvate dal ministro. -

- Prego, si sieda ispettore. -

Malfoy si sedette in un angolo alle spalle degli studenti.

- Bene chi di voi ragazzi mi sa dare la definizioni di Arti Oscure? -

Tutti i ragazzi guardarono dritti il nuovo professore ma nessuno osava rispondere, alla fine uno di loro alzò la mano.

- Bene Peter, sentiamo. -

- Le Arti Oscure, conosciute anche come Magia Oscura, è un tipo di magia usata principalmente per fare del male. -

- Bravo Peter. Chi sa fare un esempio? -

- Il professor Dawlish ci aveva accennato una maledizione che torturava le persone. - Disse timidamente una ragazzina.

- Il vostro professore aveva ragione. Ma facciamo un esempio pratico, lancio una fattura di inciampo a un ragazzo che scende le scale. -

- Fa del male è Arte Oscura. -

- Esatto Peter. Ora lancio una fattura di inciampo a un troll che sta inseguendo un ragazzo. -

- Eh no questa non è Arte Oscura. - disse la ragazzina

- Giusto Gwen! Allora dove sta la differenza? -

- Nell'intenzione! - Disse un ragazzino dagli ultimi banchi.

- Esatto Emain, esatto. Quello che impareremo in queste lezioni sarà il controllo delle proprie intenzioni. Ora per controllare le vostre intenzioni dovrete controllare per prima cosa il vostro corpo. Quindi l'esercizio sarà semplicemente stare seduti ad occhi chiusi fermi fino a quando vi sentite a vostro agio. -

Ci fu un gran sbattere di sedie poi nell'aula scese il silenzio, interrotto ogni tanto dai bruschi cambi di posizione degli alunni. La campanella pose fine alle loro sofferenze per quel giorno, tutti gli alunni sollevati uscirono ordinatamente dall'aula salutando il loro nuovo professore ma senza degnare di uno sguardo Draco che stava ancora seduto in fondo all'aula. Usciti gli studenti Draco si avvicinò a Tang.

- Che eccentrico modo di insegnare! - Con un tono schifato.

- Ne convengo, signor Malfoy. Posso tuttavia affermare che le arti oscure derivano in primo luogo da un mancato controllo di sé stessi. Questo giustifica il mio insegnamento in questa classe. -

- Vedremo i risultati! - Disse uscendo dall'aula.

La giornata trascorse tranquillamente, con l'intoppo, subito risolto dal Preside, ovvero la mancanza di una bacchetta nelle mani del nuovo professore. Alla sera si riunirono tutti alla Stamberga Strillante e diedero via ai preparativi, ormai mancava circa un mese all'equinozio di primavera e non tutti gli elementi erano stati purificati. All'indomani Hermione, Ron e Mirina sarebbero andati a Findhorn mentre il professor Tang avrebbe continuato le sue lezioni. Hermione e Neville si accomiatarono per andare ad occupare le loro stanze ad Hogwarts nella stamberga rimasero gli altri. Ben presto Ron e Mirina si addormentarono per essere pronti al compito dell'indomani. Enceladus invece fermò Harry che intendeva andare a letto per esporre il loro problema.

- Senti ne abbiamo parlato tra noi, riguarda il problema di quel muro di nebbia giallastra. -

- Quello che Luna mi ha detto che avete incominciato a vedere dopo aver incontrato quella strega? -

- Proprio quello! - Disse Demelza.

- Ebbene? -

- Ci siamo consultati e siamo giunti alla conclusione che dovremmo attraversarlo. In questo modo sarebbe sotto il nostro controllo ed eviterebbe di causare quei piccoli problemi durante il giorno. -

- Problemi? -

- Certo prova ad andare in giro con la visione della parte destra occlusa da una nebbia giallastra. - Disse Luna

- Certo ma come posso aiutarvi? -

- Beh siccome sei già stato dall'altra parte riteniamo che tu sia in grado di fermare quel muro in modo da poterlo vedere di fronte e quindi attraversarlo. -

- Nel week-end non ho lezioni quindi possiamo provarci. -

- Confidiamo su di te. Buonanotte! -