4 settembre - Chiarimenti

16,03 - Aula di Incantesimi
PG:Valenty Nty


Misi velocemente a posto tutte le mie cose, in cartella, per rincorrere Valenty, che aveva appena varcato la soglia della porta uscendo dalla stanza.
Quel fogliettino che mi aveva mandato, mi aveva dato un senso di colpa indicibile. Ma allo stesso tempo mi sentivo offeso e colpito.
La raggiunsi nel corridoio, era con le sue amiche. Corsi alle sue spalle e le afferrai la mano "Volete scusarci?" dissi con un sorriso alle altre due ragazze. E senza attendere risposte, trascinai via Valenty, portandola nell'aula di Incantesimi, ormai vuota.
Era di spalle al muro e io davanti a lei, anche volendo andarsene senza ascoltarmi, non poteva. Doveva sentire quello che avevo da dirle, fino alla fine.
"E adesso ascoltami..." le dissi fissandola seriamente negli occhi. Presi dalla tasca il fogliettino che mi aveva scritto lei, e lo sventolai davanti ai suoi occhi "...come sarebbe a dire 'non contare più su di me'? E poi...falsa illusione?!? Di cosa! Sai cos'è una falsa illusione? E' baciarti, far finta di amarti e intanto fare la stessa cosa con tutte le altre..." il mio tono di voce andava dall'arrabbiato all'offeso "...quella sera nel giardino, ho esitato proprio per non ferirti "
Mi voltai di spalle e iniziai a girare per l'aula, avanti e indietro, come un dannato " ...io...non dovrei nemmeno essere qui a giustificarmi con te maledizione! Ma non accetto che tu possa avere un pensiero così negativo di me...e poi...mi dispiace ok? " Sedetti in una sedia lì vicino, portando le mani al viso "...sembra che io riesca a fare del male in ogni caso..."
Non riuscivo bene a capire cosa mi stesse succedendo, ma non mi piaceva. Non mi ero mai sentito così abbattuto e scontento di me. Alzai la testa e fissai Valenty, ancora ferma vicino al muro.
Lasciai la sedia e tornai davanti a lei. Mi avvicinai lentamente al suo viso, come avevo fatto qualche giorno prima. Solo che in quel momento non mi fermai.
Sfiorai le sue labbra con dolcezza.
"...innamorarsi, non è qualcosa che si può controllare, non si può programmare o capire fino in fondo..." dissi sottovoce e restando molto vicino al suo viso " Pensavi fosse giusto innamorarti di me, perchè? Per avermi tu come trofeo?...Infondo anche la tua reputazione è quella che è...pensaci su."
Presi le mie cose da terra e andai vicino alla porta.
"In ogni caso, se vorrai accettare le mie scuse, io sarò lieto di essere tuo amico...e magari chissà, un giorno le cose potrebbero cambiare..." le sorrisi dolcemente "...ci vediamo"
Aprii la porta e uscii dall'aula.

Andrew Parker,
IV anno, Grifondoro