4 settembre - Sotterrare l'ascia di Guerra

16,55 – Aula di Difesa Contro le Arti Oscure
PG:Gabriel Mallory, Andrew Parker, Angel Pat


Io, Gabry e Parker, eravamo in quell’aula da quasi un’ora ormai. Studiare con quel damerino non mi piaceva affatto, e mi faceva innervosire di più con quell’aria indifferente che aveva.
La cosa che mi lasciava perplesso più di tutte poi, e che mi dava un fastidio immenso, era che Gabriel dopo poco che eravamo entrati in aula e ci eravamo seduti al banco tutti e tre, aveva iniziato a parlarci tranquillamente.
Gli avevo dato più di una volta delle piccole gomitate sul fianco, per dirgli di piantarla, ma lui mi rispondeva senza voltarsi, schiacciandomi il piede.
Così stetti la maggior parte del tempo, rannicchiato nell’angolo del banco, imbronciato. Anche se poi ogni cinque secondi, il professor Moody mi obbligava ad avvicinarmi ai due e collaborare “Se non vuole un’altra punizione più severa signor Mallory” disse Moody. Ma ogni volta che si girava, tornavo nel mio angolo.
“Sam, avvicinati, devi dirci se ti ricordi questo incantesimo di Difesa…io e Andrew non ce lo ricordiamo” disse ad un tratto Gabriel, voltandosi verso di me.
“Andrew?!?” feci un tono di voce per schernirlo. Era ridicolo che l’avesse chiamato per nome. Insomma cosa diamine stava capitando a mio fratello?. Fraternizzava con il nemico!.
“Cos’è che non sapete???” dissi seccato avvicinandomi a mio fratello, ma tenendomi ben distante dal ‘nemico’.
“Guarda che non mordo Samuel” Parker aveva osato parlarmi e chiamarmi per nome.
“Per te sono il signor Mallory, Parker!” risposi secco. Gabriel mi lanciò un’occhiata gelida, che mi fece rabbrividire. Odiavo quando faceva così, mi sentivo in colpa sotto il suo sguardo.
“Lo hai invitato!!!” senza accorgermene, avevo urlato e mi ero alzato in piedi. Sulla mano di Parker c’era chiaro e tondo il timbro, l’invito alla nostra festa.
“Signor Mallory!!!” tuonò Moody “ E’ impazzito per caso?”
Lo guardai sudando freddo per qualche istante. Avevo quasi rischiato di far saltare tutta la festa. “Mi scusi…non ero d’accordo su un punto della relazione” era la scusa più stupida che potesse venirmi in mente, ed era evidente.
“Adesso stammi a sentire…” Gabriel mi tirò da una manica, facendomi sedere con violenza sulla sedia, e iniziò a sussurrare vicino al mio orecchio “…piantala di fare il bambino e aiutaci a finire questa relazione. Più tempo perdiamo, peggio è. Se ci aiutiamo a vicenda, finiremo prima. Sotterra l’ascia di guerra solo per ora, te lo chiedo per favore Sam.” Aveva quasi ringhiato. Lo adoravo quando si arrabbiava. Diventava tutto rosso in viso e gli si accendevano gli occhi. *Chissà se sono anch’io così carino quando mi arrabbio?*
E come rifiutare una richiesta così dolce come quella di mio fratello. *Accidenti a te Gabry!*
“Evvabene…” risposi imbronciato e avvicinandomi per bene al banco…e anche a Parker. “Ma non chiedermi di chiamarlo per nome…” sussurrai a Gabriel prima di sedermi composto.
“Allora vediamo…” mentre vedevo cosa c’era da spiegare, mi accorsi che nell’aula insieme a noi c’era anche un’altra ragazzina. Era piccola. *Chissà cos’ha combinato per essere finita in punizione al primo anno…dev’essere un peperino*
Le feci un sorriso e poi tornai con lo sguardo sul foglio.

Samuel Mallory,
IV anno, Serpeverde