4 settembre - Un Sostegno

19,13 - Corridoio
PG:Justine O_Connell, Faith Ryan, Corynn Ryan


Avevo vagato per i corridoi della scuola per ore. Decisi di tornare in Sala Comune, sperando che fosse vuota, o che almeno non ci fosse la folla.
Avevo bisogno di restare solo un attimo.
I miei pensieri, le mie emozioni, e la mia coscienza erano in contrasto. Ero scombussolato, non sapevo più chi ero.
O meglio, lo sapevo, ma non riuscivo ad ammetterlo a me stesso. Mi ero sbagliato sulle mie emozioni, su quello che avevo provato per Justine. Non era come avevo pensato. Era più che evidente...mi era bastato non vederla per un'intera giornata, per rendermi conto che stavo bene anche senza di lei.
Entrai in sala comune, che per fortuna era vuota, e mi buttai sul divano, di faccia sul cuscino.
Il problema ora, era come spiegare tutto questo a Justine. Evitarla sarebbe stato da vigliacco...e io non ero un vigliacco.
Ma come mi sarei presentato a lei? Con quale faccia?
Mi voltai, stendendomi sul divano a pancia in su e allentai la cravatta e il colletto della camicia.
"Mi odierà..." dissi sospirando. E non avrebbe avuto torto.
"Chi può odiare il dolcissimo Parker...?" una voce femminile alle mie spalle, spuntò all'improvviso, facendomi sobbalzare. Girai di scatto la testa.
"F-Faith..." le gemelle Ryan "Corynn...Che ci fate qui?" chiesi loro, cercando di sorridere. Ma ero talmente triste, da non riuscire nemmeno a fingere.
Guardai Faith negli occhi, cercando di scusarmi. Avevo fatto una domanda scortese. Corynn si teneva più nascosta, quasi non la vedevo.
"Beh, abbiamo sentito qualcuno che parlava da solo, e ci siamo chieste chi fosse il matto..." disse Faith ridacchiando.
Ma quando vide che non sorridevo più di tanto, assunse anche lei un'aria triste. Si avvicinò al divano per sedersi. Io mi sedetti composto per farle spazio.
"Certo che mi si può odiare cara Faith..." dissi sconsolato "...faccio più male io alle persone, che lo stesso tu-sai-chi..."
Lei mi sorrise, e dopo un pò, anche Corynn si unì a noi, sedendosi dall'altra parte del divano, affianco a me.
"Andrew, io non credo che tu possa fare del male alla gente...non di proposito..." disse Faith, tirandomi un pizzicotto sulla guancia "...sei troppo dolce..."
Sorrisi ad entrambe.
Ecco quello che mi ci voleva in quel momento. Una spalla su cui 'piangere' e con cui poter parlare tranquillamente.
Faith e Corynn mi erano sempre state vicine in qualche modo, molto di più delle stesse persone, che chiamavo 'amici'.
Le sorelle che non avevo mai avuto...forse.

Andrew Parker,
IV anno, Grifondoro