4 settembre - Per tutti i maghi!!!

20,12 - Corridoio
PG:Craig Houston, Corynn Ryan, Andrew Parker


Uscii dal bagno, strofinando piano le mani. Avevo messo la mia speciale cremina, regalata dalla mamma, per mani morbide e profumate alla fragola. Adoravo quelle cose, insignificanti, ma terribilmente carucce.
Ero talmente concentrata sulle mie mani, da camminare senza guardare avanti. Ed era un male. Era sempre un male non guardare avanti mentre si cammina.
Lo capii meglio poco dopo, quando improvvisamente sentii una fitta alla testa e un gran dolore al fondo schiena. Ero caduta per terra con un tonfo e prima di cadere, avevo sbattuto la testa contro qualcosa di duro. *Forse il muro*
Mi toccai la testa, avevo ancora gli occhi chiusi, talmente mi faceva male.
Quando li riaprii, non potevo credere a quello che vidi. Li richiusi di scatto, coprendoli con le mani. Le spostai appena per guardare meglio e le richiusi subito.
*No, no, no, no, non è possibileeeeeeee* mi veniva quasi da piangere. Ero diventata rossa e rovente.
Mi strofinai bene gli occhi prima di riaprirli. E dopo aver guardato di nuovo per bene, mi convinsi che non era una mia allucinazione.
Craig! Craig Houston era davanti a me, e da quello che avevo capito, avevo urtato proprio lui. Il suo gomito per l'esattezza.
*Maaa..ma ci vuole una precisione!!! Ma Merlino benedetto!!! Come diamineee si faaaaa!!!!*
Mi rialzai a fatica, cercando di far finta di niente. Ma le gambe, avevano già iniziato 'la danza della tremarella'
"S-s-s-scusami i-i-io n-n-non ti ho v-v-v-visto..." balbettavo peggio di un vero balbuziente "...c-c-camminavo e n-n-non..." toccai il suo braccio, ma appena lo sfiorai, sobbalzai facendo un passo indietro "Non t-ti sei fatto n-niente v-v-vero?"
*Continua così che sei grande!* stavo distruggendo la mia immagine davanti a Craig. Anche se non mi doveva importare più di tanto. *M'importa eccome cavolo!*
Se mi avesse visto la mia sorellina, cosa avrebbe fatto? *Corynn, ecco si, Corynn...va da lei...ti aspetta al tavolo con Andy...* Ma non potevo lasciare lì così Craig! Mi stava ancora guardando come se fossi un ebete. E non aveva tutti i torti.
Mi era caduta persino la bacchetta, e chinandomi per raccoglierla, prima gli pestai un piede e poi rialzandomi, urtai di nuovo la testa al suo gomito, solo che stavolta presi in pieno la parte di dietro del cranio. Un dolore atroce, ma nulla in confronto alla figuraccia che avevo fatto. Mi sentivo peggio di un condannato a morte.

Faith Ryan,
III anno, Grifondoro