4 settembre - Trepidazione!

20,35 - Sala Comune Tassorosso
PG: Matthew Dale


Mi girava la testa.
*Svengo!Svengo!Svengo!Svengo!*
Fissai Matt. Era vicinissimo a me.
*N-o-n-c-i-p-o-s-s-o-c-r-e-d-e-re!*
Abbassai lo sguardo.
Stavo per avere un mancamento e, non stavo scherzando.
Mi misi in piedi.
Fissai Matt. Passai una mano nei capelli. tremavo, si tremavo.
Incominciai a camminare avanti e dietro.
"Oh nononononononononononononononono"
Lo guardai.
Mi girai di nuovo.
"Oh nononononononononononononononononononono"
Mi presi la testa tra le mani. Non poteva succedere, non a me.
"Matt dimmi che non stai giocando con i miei sentimenti?Dimmi che ecco...non mi stai facendo uno scherzo...ti prego..."
Ero di spalle. Non volevo girarmi. Sarei caduta, stecchita per terra. Non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi. Come facevo?Come avrei solo pensato di poterlo fare?
Non avevo nemmeno il coraggio di sentire se il mio cuore batteva ancora. Non avevo il coraggio di darmi un pizzicotto per rendermi conto se era finzione o realtà. Non avevo il coraggio di dire che ero tremendamente sollevata e allo stesso tremendamente impaurita.
"Io...io...io...non so Matt...se parli seriamente...non so nemmeno come mi chiamo in questo momento...Matt..."
Come facevo a continuare?Avevo il cervello annebbiato.
Il bacio. Il bacio. Il bacio.
Ero rimasta immobile. Ferma. Dritta. Inerte.
Io mi aspettavo una dichiarazione del genere...ma non nei miei confronti.
Ero pronta al peggio. A perderlo, a distaccarmi da lui, a donarlo ad un'altra persona, a lasciarlo andare via, a sorriderli per la sua felicità, ad dirli che ero contenta, ad abbracciarlo fortemente come se una parte di me se ne stesse andando.
Ero pronta a tutto.
Ma non a quello!
Come facevo a dirli che io morivo per lui?Come potevo solo immaginare di dirli che nei miei sogni avevo sognato ripetutamente quella scena fino a farmi uscire le lacrime?
Non potevo dirglielo. Non ne sarei stata capace.
Sarei rimasta immobile. Come qualche minuto prima.
Misi le mani sul viso. Mi veniva quasi da piangere. Ma non potevo.
Mi girai. Strinsi i pugni. Alzai la testa e mossi il piede.
Volevo muovermi. Dovevo...
Mi avvicinai lentamente a Matt. Non lo guardai. Mi sentivo morire solo al pensiero. Riguardare quei suoi occhioni stupendi mi sembrava un'impresa troppo grande per me, piccola e quasi spaurita.
Qualche ora prima fissarlo, guardarlo, era una cosa normale. Sebbene io trovassi bellissimo quel ragazzo, facevo finta di nulla.
Non potevo fare altrimenti. Eravamo amici e, non potevo esprimere le mie emozioni.
*Un momento!Eravamo?Ma ora che siamo!Oddio questa situazione mi fa piangere, morire...cosa vuoi Cassy???Cooosa vuoi?*
Lo sapevo e la risposta stava davanti a me.
Mi inginocchiai. Misi le mani sul divano e strinsi la pelle morbida che si presentava al solo tatto.
"Matt...io...io...ecco...oddio...come faccio a dirtelo Matt?"
Alzai la testa.
Lo guardai. La vista si appannò. L'emozione si faceva sentire. Ma non potevo rimandare.
BUBUMP!BUBUMP!BUBUMP!
Cos'era?Ll mio cuore che all'improssiviso aveva deciso di stabilire il record di battiti.
"Matt...Matt..."
La mia voce stava andando a farsi benedire.
Così lo feci. Forse non ero io a farlo, semplicemente il mio cuore che aveva deciso che quel calvario doveva finire.
Lo feci.
Presi tra le mani il viso di Matt.
Mi avvicinai lentamente, come per godermi ogni istante di quello che stavo per fare.
Arrivai a due millimetri dalle sue labbra. Esitai, e come se lo feci.
Lo guardai, fisso, intensamente.
Sussurai.
"Mi hai fatto mori..."
Non finii la parola. Come due calamite che lontano stanno bene, ma vicino stanno ancora meglio le nostre labbra si unirono, di nuovo.
Ma questa volta non si sfiorarono. Si unirono, come una specie di patto.
Volevano stare insieme. Non occorrevano esitazioni, ripensamenti. Dovevo seguire la voce del cuore, la voce del desiderio.
La ragione in quel momento serviva a ben poco.
Mi distaccai dolcemente.
Li accarezzai i capelli e la guancia.
Mi soffermai su quella. La guardavo incantata.
"Penso che avrai capito...che...dico..."
Abbassai lo sguardo.
"...Che..."
Strinsi la mano libera.
*Coraggio!*
Alzai il capo, lentamente.
"...Che ....anche io mi sono innamorata di te!"
Mi uscii una specie di sorriso. Non mi sentivo affatto meglio, anzi.
Io credevo ancora che fosse uno scherzo.
Dovevo avere ancora la conferma di quella situazione. Io sapevo solo una cosa...avevo detto che ero innamorata.
L'avevo baciato. L'avevo sfiorato come da tempo volevo farlo.
L'importante era quello. Solamente quello.


Cassandra Raymond
II anno, Tassorosso