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Severus e Hermione sono pronti ad accogliere il loro primogenito. Albus non si può lasciar scappare l'occasione di conoscere il piccolo Snape.


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[And if you ask me too
Daddy's gonna buy you a mockingbird
I'mma give you the world
I'mma buy a diamond ring for you
I'mma sing for you
I'll do anything for you to see you smile]

Eminem_Mockingbird




Severus era seduto nella Sala d’Aspetto del San Mungo ormai da diverso tempo.

Delle complicazioni, avevano detto i guaritori, poteva essere qualsiasi cosa, saperlo non lo avrebbe tranquillizzato, non mentre sua moglie era dentro a quella dannatissima sala ad urlare con quanto fiato aveva in gola, eppure la conoscenza era sempre meglio dell’ignoranza. Voleva sapere cosa stava succedendo e voleva saperlo subito. Di Severus Snape si potevano dire tante cose, tranne che fosse un uomo paziente.

Al terzo tentativo – fallito – di fermare qualcuno che usciva da quella sala che fosse anche lontanamente in grado di dirgli qualsiasi cosa che riguardasse la moglie si parò davanti a un guaritore.

"Signor Piton stiamo facendo tutto il possibile… " disse l’uomo cercando di aggirare il minaccioso ostacolo.

"Non dubito che stiate facendo il vostro lavoro, ma spero che possiate spendere due veloci minuti per dirmi cosa c’è che non va con mia moglie." Continuò a squadrarlo con lo sguardo che di norma riservava ai Grifondoro, mentre un altro urlo della donna nella stanza gli rimbombò nella testa.

Dannazione, potrebbero almeno insonorizzarla.

"Vede… ci sono state delle complicazioni - Snape alzò un sopracciglio, fulminandolo con lo sguardo - il bambino era pronto per uscire ma, purtroppo, non nella giusta posizione." Si defilò alla svelta senza aggiungere altro e tirando un sospiro di sollievo per essere scampato all’appostamento.

Severus invece non fece altro che lasciarsi ricadere al suo posto prendendosi la testa fra le mani.

Moccioso, ancora non sei nato e guarda che problemi stai dando…sicuro di non essere figlio di Potter?

Fu chiamato da una una Medimaga che s’era affacciata alla porta. Sua moglie voleva vederlo. Fantastico. Diverso tempo e molte urla dopo il mondo conobbe la voce del primogenito di Severus Snape ed Hermione Granger.


***



I coniugi Snape osservavano il nuovo arrivato attaccato al seno della madre.

Hermione sorrise al marito, ancora non aveva preso in braccio il bambino, osservandolo solo da lontano come se fosse un nuovo esperimento pronto ad andare male. Poteva essere una triste visione del mondo, ma ormai la donna aveva imparato ad aspettare e così avrebbe fatto il loro bambino.

"Sai Severus, dobbiamo scegliere un nome, hai già qualche idea?"

Snape guardò il bambino che, stretti i pugnetti e ormai sazio, reclamava attenzioni.


***



Albus Dumbledore camminava per i corridoi del San Mungo verso il reparto maternità fino ad arrivare alla Sala d’Aspetto dove un ormai rassegnato professore di pozioni leggeva un’intervista ad un pozionista su una rivista trovata per caso. E borbottava.

"Mischiare l’Elleboro in questa quantità…azzardato e totalmente privo di senso…semplicemente ass…"

Il Preside si schiarì la voce per annunciare la sua presenza

"…urdo usare così l’Aconito. Ti ho visto Albus."

Un ultimo commento sprezzante e buttò la rivista sulla poltrona affianco alla sua.

"Va tutto bene Severus? Hermione?" chiese preoccupato il Preside.
Snape non aveva avvertito nessuno del fatto che Hermione era entrata in travaglio quella mattina, lui stesso era stato ne era stato informato piuttosto recentemente.

"Ha passato qualche momentaccio ma sta bene, sta riposando. Mi hanno costretto ad uscire. Penso che non me ne andrò da quest’ospedale senza questa poltrona, mi ha assistito per tutta la mattinata."

"Sarei potuto esserci io se solo mi avessi avvertito."

Il professore fece un sorrisetto inchinando la testa. "Lo so" sussurrò. "So che muori dalla voglia di vederlo Albus, andiamo ma devi promettermi una cosa: niente frasi commosse e nessuna lacrima. O sarò costretto a chiamare la Sicurezza e ti assicuro che non è un’esperienza piacevole."

"Esperienza personale?"

"Ho minacciato un guaritore. Andiamo."

Davanti al vetro un Dumbledore visibilmente emozionato scrutava ad uno ad uno i bambini.

"Quale di questi, Severus?"

"Sono certo che saprai riconoscerlo Albus."

Gli occhi azzurri si fermarono su un bambino che s’era appena svegliato. Si stiracchiava mostrando i pugnetti al soffitto, gli occhi neri socchiusi e sotto, attaccato alla culla, spiccava un nome. Albus Severus Snape.

Il Preside si girò verso l’uomo che ammirava il suo primogenito.

"Non una parola, Albus, me l’hai promesso."

L’anziano mago annuì commosso e si girò nuovamente verso il bambino sussurrando il suo saluto

"Ciao piccolo Albus."