Quando la fortuna gira dal verso giusto

Forse gli scontri non sempre vengono per nuocere


Ronald Weasley, come ragazzo era ed è sempre stato un pò....imbranato?! Soggetto alla sfortuna?! E non perchè essendo amico di Harry Potter, i guai se li trovava praticamente davanti agli occhi appena sveglio!

In più i suoi fratelli maggiori, elencando specialmente i due diavoli rossi : Fred e George, i gemelli, l'avevano deliberatamente designato come vittima sacrificale per ogni scherzo che passasse per la loro anticamera del cervello.

Ronald, per tutti Ron o Weasleyuccio- per mister Draco Malfoy, purosangue fino al midollo, non seppe mai che la fortuna cieca come al solito, aveva deciso di levarsi la benda apposta per lui.

Ogni tanto la fortuna gira per il verso giusto. Cioè dalla " tua" parte.

E fu così che incontrò Lei.

Non seppe chi mise sulla sua strada, lei. A malapena sapeva chi era, o come si chiamava!

La incontrò per caso, durante uno dei suoi turni di ronda, mentre era Prefetto Grifondoro al suo stesso anno.

Trovandola, barcollante in un corridoio dei sotterranei.

- Ehi, non dovresti essere qui. Lo sai? -

- Mh, davvero? - gli domandò con una smorfia - Ora prefetto, mi dai una mano a camminare, o mi guarderai mentre mi trascino da sola?-

- Che ti è successo? -

- Caviglia storta. Sì, stavo cercando di levarmi di torno delle stupide oche Serpe. -

La parlantina, di certo non le mancava, notò il ragazzo. Ma, gentilmente l'accompagnò in infermeria.

Dovendosi poi subire le domande di Madama Chips. E non sapendo cosa rispondere! L'anziana donna, lo mandava nella 'pluffa' quando entrava in infermeria. E dire che di solito ci entrava per colpa di Harry, o dei gemelli, o di Malfoy. Ed una volta anche per colpa di Hermione.

Come dimenticare il tomo di Antiche Rune diritto in fronte?! Certo, non avrebbe più dimenticato il compleanno dell'amica!

Ora, mentre la donna le fasciava la caviglia, si permise di osservarla meglio.

I capelli castani, legati in modo disordinato, le scivolavano intorno al viso in modo abbastanza carino. Gli occhi, erano un insieme di marrone e verde. 'Ipnotizzanti' si trovò a pensare.

- Cara, ti si sta alzando la temperatura. Devi rimanere qui per tutta la notte. - le disse gentile Madama Chips.

Con un mugugno, la ragazza si stese. - Odio la febbre! È così babbana! - borbottò lei, una volta soli.

- Non la trovo così brutta! - sorrise Ron - Almeno quando hai cinque fratelli ed una sorellina. Le attenzioni sono tutte per te, no?!-

- Tu sei Ronald Weasley...-

- Esatto. E... tu, sei?-

- Lia. Corvonero. -

- Lia, è un piacere. -

Purtroppo, dovette presto salutarla. Madama Chips l'aveva cacciato letteralmente dall'infermeria.

Quando finì lui in infermeria una settimana dopo, ciò che lo stupì era il vedersela ai piedi del letto.

- Bella partita. -

- Già. -

- Come va il braccio? -

- Nel fine settimana c'è un'uscita ad Hogsmeade. Ti va di venirci con me? - le domandò.

Lia sorrise - Okay.-

Ma quando si mosse per andarsene, qualcosa spinse Ron a tirarle il polso. Lei gli cadde addosso, e poco dopo si ritrovò le sue labbra premute sulle sue.

- Non vai di fretta?- gli domandò.

- Chi, io? - e la baciò nuovamente.

- E com'è andato l'appuntamento?-

La domanda,arrivò improvvisa. Ron guardò la figlia, in attesa che lo guardava.

- Dai papà...-

- Beh, se siamo qui insieme un motivo c'è. Chiederle di uscire, è stata la prima cosa giusta che ho fatto. Certo dopo aver memorizzato il compleanno di zia Hermione e di zia Ginny. - sorrise alla figlia. - Quel giorno, ci siamo divertiti. Le presi un mazzo di girasoli, visto che si era premurata di farmi sapere che le piacevano! - la guardò, e notò la donna in cucina, che fingeva di non ascoltare - Di lei, mi colpì il suo modo di ridere, così cristallino. Contagioso. E successe ai Tre Manici di Scopa. Mentre bevevamo burrobirra, lei scoppiò a ridere -

- Perché?-

- Mi era rimasta la schiuma sulle labbra. - ammise - Ma, prese un fazzoletto e come se niente forse me lo porse , dicendomi : Ti è rimasta un po' di schiuma. E sorrise di nuovo.-

- Dai continua. -

- Poi, siamo usciti dal locale, ci siamo messi a parlare. Faceva freddo, e l'abbracciai d'istinto. - ricordò, con l'aria sognante. - Non so cosa mi abbia emozionato di più, quel giorno. Il star insieme a lei, o la sua risata... o lo stare abbracciati così, come se ci conoscessimo da anni, quando invece ci eravamo visti solo poche volte! Poi... mi disse, qualcosa che non dimenticherò mai... - e guardò la donna, che nel frattempo gli si era avvicinato.

- Grazie per questa, giornata perfetta. Non posso voler nient'altro... -

Ron, la tirò a sè e la baciò. - E dirmelo ogni volta che ci vedevamo... -

- Ma, è sempre stato così. Ogni mia giornata con te è perfetto. -

Lui fece finta di niente, mentre arrossiva. E Lia rise apertamente, prima di guardare la figlia.

- Sapessi quant'era rosso, la prima volta che mi disse 'Ti amo'!-

Ron fece spallucce, mentre ricordava il batticuore, e la sensazione di star per svenire quel giorno!