1 settembre - Interrogativi senza risposta

17,56 - corridoio del treno


Inizialmente rimasi stordito da quella situazione. Non sapevo cosa dire, cosa fare, come comportarmi. Sicuramente dovevo aiutarla, non potevo, non volevo che rimanesse lì, sola, in quelle condizioni.
Mi avvicinai a Justine, con decisione, e portai le mie mani sul suo viso. La guardai negli occhi, e sussultai.
Inizialmente, la mia intenzione fù quella di chiederle cosa stesse succedendo, ma successivamente mi dissi che forse era meglio rassicurarla.
Così mi avvicinai a lei e le sussurrai: "Justine, non so cosa stia accadendo in quest'istante, non so cosa tu abbia o cosa ti abbiano fatto, sinceramente non so neppure perchè sto qui adesso. L'unica cosa che voglio tu sappia è che desidero aiutarti. Non farò parola a nessuno di quanto è accaduto, e di quello che sto vedendo adesso.." mi interruppi, poi continuai "ma tu devi spiegarmi.." sospirai.
La pioggia ticchettava insistente fuori dalle finestre, rimbombando sopra il tetto del treno. Era l'unico suono che si sentiva, oltre al vociare lontano dei ragazzi allegri e ansiosi dentro i vagoni, e quello dei nostri affannosi respiri.
Eravamo lontani dagli altri, potevamo parlare indisturbati, e così ripresi.
"Puoi spiegarmelo?Vuoi?" chiesi, mentre il mio sguardo era ancora posato su di lei. Quegli occhi rossi.. Sovrumani. Eppure, sapevo che dovevo aiutarla.
*Qualunque cosa mi dirà, sarò qui. Lo devo. Ha bisogno di aiuto...*

Mike Lanon
V anno, Grifondoro