2 settembre - Strane Impronte

14,10 – Aula di Aritmanzia


La professoressa McNeal non mi risparmiò la sgridata davanti a tutti.
Non mi importava quello che stava dicendo, specialmente con la corsa e la sudata che avevo fatto. Avevo solo voglia di sedermi e non essere rotto le scatole.
Stavo per accomodarmi quando la McNeal urlò “ E QUELLO CHE COS’E’?!?”
Mi fermai nel mezzo dell’aula, contrariato e scocciato “quello cosa professoressa?” Notai che indicava la camicia. “è la mia camicia” dissi ancora più seccato.
“Non faccia lo spiritoso Parker!” si avvicinò con il dito puntato su di me. Tutta la classe la seguì con lo sguardo. “Questo…che cos’è questo signor Parker? E’ quello che penso io?”
Non riuscivo a capire di cosa stesse parlando quella zitella inacidita ”Cosa? Che cosa pensa che sia? È un semplice colletto professoressa” iniziai a spazientirmi.
“Non mi parli con quel tono signor Parker, con chi crede di parlare? Questo...” disse afferrando il colletto “ ...è lucidalabbra signor Parker!!!”
Al suono della parola ‘lucidalabbra’ ammutolii.
“Adesso non alza più il tono vero signor Parker? Ora, ammenochè lei non usi il lucidalabbra, direi che lei è nei guai!”
“Ma no cosa dice professoressa, è tutto un malinteso…vede stavo soccorrendo una ragazza, è per quello che sono arrivato in ritardo…” cercai di trovare velocemente una scusa.
“E le è scivolata con le labbra sul colletto!!!! La pianti di dire sciocchezze e vada subito dal preside…anzi! Vada dalla professoressa McGrannit con questo biglietto.”
Si voltò, andò versi la cattedra e iniziò a scrivere su una pergamena. “Alla professoressa piacciono molto questi casi di oscenità, e magari riuscirà anche a scoprire di chi è quell’impronta.”
Nonostante le accuse che mi stava facendo, rimasi immobile e mi assorbii le prediche della professoressa. Non avrebbe mai avuto nessuna reazione disperata da parte mia.
Mi assunsi la responsabilità delle mie azioni, presi il biglietto e andai dalla professoressa McGrannit.

Andrew Parker
IV anno, Grifondoro