2 settembre - Ormai ci siamo...

16, 15 – Corridoio


Giunto quasi all’uscita del portone di Hogwarts, mi fermai. Ero agitato, nervoso, non riuscivo a stare fermo, muovevo le gambe e schioccavo le dita. Ero affannato, mi sentivo come durante una lezione del professor Piton quando era giornata di interrogazione (cosa che capitava a sorpresa, quindi l’agitazione era raddoppiata).
Socchiusi gli occhi, inspirai profondamente e espirai…
*ora basta Andrew, cosa sono queste smancerie da ragazzina?*
Sentirmi così nervoso era una novità, e non saperne il motivo era alquanto fastidioso. Non esitai più, mi aggiustai la cravatta e proseguii. Guardai subito verso il lago, non si vedeva nulla, era troppo lontano…davvero troppo! Camminando piano, mi avvicinai sempre di più, fin quando vidi la sagoma di una persona seduta sulla panchina in riva al lago. Era Valenty.
Vederla lì mi diede un nuovo vigore e calmò la mia agitazione inspiegabile.
*Inspiegabile fino a che punto? Mi sono calmato non appena ho visto Valenty, dove mi aveva dato appuntamento.*
Silenziosamente, mi avvicinai alle sue spalle...non volevo disturbarla, sembrava immersa nei suoi pensieri. Intorno a noi non c'era nessuno, probabilmente erano tutti in sala comune a chiacchierare e giocare.
Ebbi l’istinto di saltarle alle spalle e soffiare dietro il suo orecchio dolcemente. Ma mi trattenni: Valenty sembrava sempre molto infastidita da questi miei atteggiamenti affettuosi.
“Ehm, Ehm” dissi per attirare la sua attenzione, senza invadere bruscamente il silenzio che c’era attorno a lei “ Salve…”
Non uscirono altre parole dalla mia bocca…era come se mi mancasse la voce. Rimasi sorridente in attesa che quel silenzio, diventato ormai assordante, si rompesse.

Andrew Parker,
IV anno, Grifondoro