2 settembre - risveglio di Migo

16.30 - infermeria



Mi svegliai ancora intontito in una sala grande arredata di bianco candido e sdraiato su un letto coperto da lenzuola bianche che profumavano di pulito.
*Dove mi trovo* mi chiesi, vedendo per la prima volta l’infermeria, mentre cercavo di mettermi a sedere. Provai un forte capogiro e desistei.
Mi sforzai di ricordare come fossi finito lì, l’ultima cosa che ricordavo era la voce di quel cappello che mi rimbombava nella testa dicendo “e si ragazzo mio … sarai un CORVONERO”. Poi di colpo tutto si era fatto sfocato, buio. La sala aveva incominciato a vorticarmi intorno ed il pavimento mi era venuto violentemente incontro. Mi avrebbero detto solo dopo che ero svenuto, forse per l’emozione, o forse per la stanchezza del viaggio.
*Che figura! Chissà che impressione avrò fatto* pensai, ma poi il pensiero di trovarmi ad Hogwarts mi emozionò. Ne avevo visto solo i contorni stagliarsi nella notte sotto la pioggia incessante e apprezzato l’atmosfera nelle carrozze dell’espresso. Al solo ricordo il cuore prese a battere forte sia per l’emozione dei ricordi che per la paura che questi portavano: quell’omone irsuto ed enorme, il beccheggiare e rollare della barca, lo sguardo severo della professoressa che pareva ingessata in un vestito verde palude.
A giudicare dalla luce doveva essere pomeriggio ed io aver già perso alcune lezioni. Chiusi gli occhi aspettando che il mal di testa passasse.

Migo Nonàme
I anno, Corvonero