Eloise Pt.2


Hogwarts, 1 Maggio 1998 ore 20.00 – Stanza delle Necessità

Allora? Pronta per l’avventura di stasera?

*La voce calda e allegra di Hannah riscosse Leanne dai suoi pensieri*

Come?

Stavi pensando a lui, non è così?

*Chiese con la sua solita perspicacia.*

Più o meno. Sono 12 giorni che non ci vediamo... mi manca. Inoltre non ho più Katie, non ho più Eloise... mi sento sola e triste... non che tu non sia un’ottima amica...

*Si affrettò a precisare Leanne*

Ma non è la stessa cosa...

*Concluse Hannah con un sorriso*

Non devi temere di offendermi, capisco quello che vuoi dire perché mi ritrovo nella stessa situazione. Io e Susan siamo cresciute praticamente insieme, lei è più della mia migliore amica... è come una sorella.

Sai, Hannah... sei veramente una ragazza straordinaria! Riesci sempre a mettermi di buon umore!

Bene! Perché stasera ne avremo senz’altro bisogno

*Leanne annuì e si guardò intorno. La Stanza delle Necessità ora ospitava decine e decine di studenti e membri dell’ES fuggiti dalla persecuzione dei Carrow. Poiché i membri “liberi” erano rimasti pochi, era stato necessario che anche i rifugiati agissero e dunque ogni sera alcuni membri uscivano per delle missioni di salvataggio o di propaganda*

Nonostante abbia un po’ di paura, non posso negare di essere felice di uscire. Comincio a soffocare qui dentro

Capisco cosa vuoi dire... i primi tempi era divertente ma ora sta diventando veramente stressante...

*La porta della stanza si aprì e si richiuse velocemente, mentre un ragazzo affannato si accasciò sul limite*

Andiamo a dare il benvenuto ad un nuovo esiliato!

*Disse Leanne divertita. Il ragazzo ansimava forte, evidentemente era fuggito a gambe levate da chissà quale pericolo.*

Benvenuto nella Umile Dimora degli Esiliati!

*Il ragazzo, al suono di quella voce, si mise in piedi e raddrizzò la testa*

TERRY!

*Urlò Leanne gettandogli le braccia attorno al corpo. Terry grugnì di dolore e sorridendo disse*

Stavolta sei tu che mi stai facendo male...

*Leanne si staccò e lo fissò seria. Aveva un brutto graffio sul viso, ma a parte questo sembrava illeso*

Tu qui... cosa ci fai qui?

*Balbettò incredula la ragazza*

Ecco... hai saputo di quello che è successo alla Gringott, vero?

*Leanne annuì in modo impercettibile. La notizia che Harry Potter aveva rapinato la Banca dei Maghi ed era scappato sul dorso di un drago era stata il principale argomento di conversazione della giornata*

Ecco... stufo del comportamento dei professori, l’ho gridato in Sala Grande durante la Cena...

*Esclamò imbarazzato. Leanne, restò con la bocca aperta e poi, mettendosi a ridere, disse*

Sei l’uomo più coraggioso che conosca...

Ne conosci tanti?

*Domandò scherzoso lui mentre lei lo abbracciava. Si divertì ad accarezzarle i capelli ed ad annusarli: avevano sempre il solito odore di gelsomino che lui tanto adorava. Sempre attaccati, lui continuò*

Ovviamente i Carrow hanno cercato di punirmi, così io sono scappato tra gli applausi e dopo molte salite, incantesimi, scorciatoie sono arrivato qui. Ovviamente mi hanno seguito quindi è probabile che ora i Carrow stazionino qui fuori in attesa che uno di noi esca. Mi dispiace avervi procurato questo disagio...

*Leanne scosse piano la testa*

Non hai nulla di cui preoccuparti... i Carrow sapevano già di questo luogo. L’hanno scoperto quando hanno inseguito Michael per tutto il castello dopo che aveva liberato quei tre ragazzini del primo anno...

Questo spiega perché sapevano esattamente dove andare... ma allora come fate ad uscire? So per certo che Ernie e Neville sono usciti spesso durante queste notti. Non vorrai mica dirmi che i Carrow lasciano incustodita la parete?

*Chiese Terry*

No, no... a quanto pare Neville ha capito davvero la stanza. Grazie a lui ora quando usciamo ci ritroviamo da qualche altra parte del Castello... il guaio è che non sappiamo mai dove potremmo capitare e quindi è rischioso. Inoltre per entrare bisogna per forza passare dal solito passaggio che, ovviamente, viene spesso controllato

*Hannah che nel frattempo si era fatta di lato disse*

Bene! Vado a dare a Neville la lieta notizia. Con permesso!

*E si allontanò di corsa. Terry la fissò stupito e commentò*

Quella ragazza mi stupisce ogni giorno che passa... ahi!

*Esclamò quando Leanne gli diede un pizzicotto*

Non sarai gelosa?

*La canzonò. Leanne lo guardò fisso negli occhi e commentò*

Da morire. Non ce la facevo più ad aspettare... mi sei mancato moltissimo.

Anche tu... da oggi resteremo sempre insieme, vero?

Sempre... fino alla fine!

Ehm, ehm... mi dispiace interrompere queste sdolcinerie ma Neville ti manda a dire che è lieto tu stia bene e che ammira molto il gesto che hai fatto

*Disse Hannah spuntando improvvisamente alle loro spalle*

Non viene personalmente a dargli il benvenuto? Strano... non è da lui.

*Chiese perplessa Leanne. Hannah alzò le spalle e commentò*

A quanto pare ha ricevuto un messaggio da Aberforth ed è scomparso nel tunnel...

*Hannah si alzò e si allontanò. Sapeva benissimo come doveva sentirsi Leanne ed era il caso di lasciarli soli per recuperare il tempo perso. Leanne e Terry cominciarono subito a parlare ed ad accarezzarsi. Parole come “mai più”, “ti amo”, “per sempre” venivano ripetute così tante volte che gli abitanti della stanza si rannicchiarono negli angoli più lontani e cominciarono a parlare a voce alta per sopraffare quei gesti d’affetto. Tutto questo finché non si sentì una porta aprirsi ed una voce forte che annunciava*

Guardate chi c’è! Non ve l’avevo detto?

*Leanne si alzò e cominciò a scrutare. Vide subito una alta testa rossa entrare, seguita da una castana e da una mora. Sulla fronte di quest’ultima, in piena luce, era visibile una strana cicatrice. Una cicatrice a forma di saetta*

SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!

*Leanne proruppe in un grido di felicità, accompagnato da tutti i residenti della Stanza delle Necessità. Il giorno tanto agognato era finalmente giunto: era il momento di lottare!*

Hogwarts, 17 Aprile 1998
Cara Eris,
ho fatto delle cose orribili e non so come farmi perdonare. Non riesco a credere che, nonostante tutto, lei riesca ancora a farmi questo effetto. Credevo di averla dimenticata ma non è così. Ieri mattina stavo passeggiando tranquillamente e l’ho vista tra le braccia di lui. Non so cosa mi sia successo... non ci ho visto più dalla testa. Mi sentivo male ed una prepotente rabbia si impossessava di me. Senza accorgermene ho estratto la bacchetta ed ero pronta a fargli del male; fortunatamente la professoressa McGranitt mi ha fermato ma ora ho paura... ho paura di me, capisci? Che cosa avrei fatto se non mi avessero fermato? Ora lo so... so che posso sembrarti strana ma oggi sono andata a spiare quei due. Si stavano curando nell’Aula di Trasfigurazione. Li ho spiati per tutto il tempo e, quando mi sono accorta che si stavano baciando, mi sono infuriata senza alcun motivo. E le ho fatto del male... capisci? Ho fatto del male a lei! A colei che una volta era la mia migliore amica... non me lo perdonerò mai! Ma, Eris, perché? Sono scappata subito ma sono sicura che si sia fatta del male. Ora ho paura... non voglio incontrarla più, non voglio vedere il suo sguardo, un tempo carico d’amore e comprensione, pieno di rabbia e accusa. Non potrei sopportarlo.

La tua addolorata,
El




Hogwarts, 20 Aprile 1998
Cara Eris, anzi no, caro diario,
non c’è più alcun motivo di chiamarti discordia quando, da oggi, non ce ne sarà più. Maledico il mio orgoglio, maledico la mia bruttezza, maledico me. Leanne aveva ragione: sono diventata velenosa ed impicciona. Da tempo passo informazioni ai Carrow riguardo il Movimento ES, grazie a me sono riusciti a sventare alcuni colpi di quei ragazzi. Ma oggi, oggi ho fatto qualcosa che non mi perdonerò mai. Mai! Oggi ho sentito Justin e Susan bisbigliare... ho sentito che verso le 19 sarebbe successo qualcosa in sala Professori. Così sono andata lì e l’ho tenuta d’occhio quando, improvvisamente, ho visto la porta aprirsi e chiudersi da sola. Ho capito subito che erano loro... sono corsa dalla professoressa Carrow e l’ho portata in Sala. E c’era lei... lei ed Hannah che stavano liberando un ragazzino in punizione. Non puoi capire come mi sia sentita... io non volevo... non sapevo che ci fosse anche lei. Perché deve aiutare gli altri a scapito di se stessa? Cosa glielo fa fare? Io non lo so... ma ora, ora sono davvero sola. Leanne non tornerà più qui ed io non la vedrò più, mai più: perché sono sicura che qualunque cosa facciano l’ES sarà sconfitta e Leanne con essa. Non posso credere di averla persa così per sempre e, per giunta, per colpa mia. Forse è meglio così... ora non la vedrò più e col tempo la dimenticherò... o morirò. Sì, diario, mia unica amica e confidente... in questo momento mi sento morire. La mia vita assomiglia a quello di un fiore. Sono nata e cresciuta come seme e sono rimasta tale perché nessuno mi curava, poi è arrivata lei e grazie alle sue cure il seme è sbocciato ed, a poco a poco, quel seme è diventato un bel fiore. Ma per continuare a crescere non mi bastavano più le sue cure... avevo bisogno di più terreno e più acqua e non potendoli avere ho troncato completamente le sue cure, e sono cominciata ad appassire e ciò che una volta era bello e colorato ora è scuro e disgustoso. Non tornerò mai più il fiore che ero prima ma le sono grata comunque per avermi data la possibilità di essere migliore, anche se per poco tempo.

La tua El


Hogwarts, 2 Maggio 1998 ore 00.05 – Quarto Piano

Leanne! Attenta!

*Leanne fu scaraventata a terra da Terry e rimasero stesi lì mentre schegge di vetro rimbalzavano ovunque. Leanne riaprì lentamente gli occhi e si guardò in giro. Il corridoio era stato squarciato in un punto ed una nube di pulviscolo aleggiava ancora lì. Dopo che Harry Potter era arrivato, i membri dell’ES erano scesi in Sala Grande e si erano organizzati per la battaglia. Aveva notato con piacere che molti Tassorosso si erano decisi a rimanere per combattere, ma rimase delusa quando notò che Eloise Midgen era stata tra le prime ad uscire dalla Sala. Il suo gruppo era formato da lei, Terry e Katie, tornata al castello per combattere. Leanne era stata felicissima di riabbracciare l’amica e si era sentita rincuorata quando seppe che avrebbe combattuto al suo fianco. Il compito del trio era sorvegliare un passaggio nascosto in una statua e contemporaneamente, approfittare dell’elevata posizione per abbattere i nemici all’esterno.*

kat... humph! Katie?

*Chiese Leanne tossendo mentre si rialzava in piedi*

Sono qui... sto bene!

*Rispose la ragazza che uscì da un’aula lì vicino. Era tutta impolverata ma sembrava in buona salute. Leanne si rasserenò mentre Terry si rimise in posizione e, impugnata la bacchetta, spedì un incantesimo verso l’esterno*

PRESO!

*Urlò Terry trionfante*

Da qui non si sente niente!

*Affermò Katie che controllava il passaggio segreto*

Bene! Ma non abbassiamo la guardia!

*Disse Leanne spedendo una fattura verso un’ombra alta che vedeva in lontananza*

Dannazione... ci sono anche i giganti!

*Una massa di alte ombre varcava, infatti, il cancello distrutto e invadeva i verdi prati del castello*

Ma di cosa sono fatti?

*Chiese Terry che aveva lanciata una mezza dozzina di incantesimi verso il gigante più vicino, non riuscendo ad abbatterlo. Leanne stava per rispondere quando un rumore di passi dietro di loro la costrinse a voltarsi. Hannah e Susan correvano verso di loro con in braccio una strabiliante quantità di piante pericolose, tra cui Baccelli di Pugnacio. Hannah rallentò fino a fermarsi e sorridente disse*

Allora... tutto bene qui? Vedo che vi siete dati da fare!

*Disse accennando alla polvere sui vestiti ed allo squarcio sulla parete*

Già... ma la sfida deve ancora comin...

HANNAH!

*La interruppe Susan che esibiva una grande fretta e preoccupazione*

Le ho detto mille volte di calmarsi... ma a quanto pare i miei consigli non hanno avuto nessun effetto. Allora buona fortuna!

*Esclamò con un sorriso prima di scappare via. Terry si limitò a scuotere la testa ed a mirare di nuovo contro i giganti.*

Non riesco a fermarli...

*Esclamò sconsolato il giovane corvo. Prima di allora era sempre riuscito a fare qualsiasi cosa grazie al suo notevole ingegno ed ora si sentiva spaesato. Leanne gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia. Terry la guardò grato e stava per ricambiarlo quando*

Ok ragazzi ora basta con queste smancerie! Siamo sempre in guerra e presto potr...

*Le parole le morirono in bocca quando avvertì dei rumori dietro la statua e stava per avvertire i due quando un’improvvisa esplosione risuonò nel corridoio; Katie fu scaraventata su una parete e si accasciò. Diverse urla risuonarono nel castello e si sentivano molte voci esclamare “Sono entrati!”. Leanne vide diversi mantelli neri uscire da un buco nel terreno e disperdersi: evidentemente non li avevano ancora visti.*

STUPEFICIUM!

*Gridò verso l’apertura, colpendo una maschera appena comparsa dal buco. Terry le diede man forte e man mano sopraffecero i Mangiamorte ancora nel tunnel. Terry si avvicinò al buco e lo fece esplodere*

Ora avranno difficoltà ad entrare... forse sarà meglio scendere ed aiutare i combattenti del piano terra... ormai sono dentro e non ha senso...

*Ma Leanne non l’ascoltava. SI guardava in giro e chiamava a bassa voce*

Katie? Kat? Dove sei? Katie?

*Terry si accorse che dopo l’esplosione Katie era scomparsa. Cercò in tutti gli angoli e la trovò accasciata ad una decina di metri da loro*

E’ qui. Sta bene, tranquilla!

*Leanne arrivò trafelata e osservò la sua amica. Il braccio destro era segnato da una brutta ferita. Katie aprì piano gli occhi e, dopo averli messi a fuoco, chiese*

Che cosa... che cosa è successo?

Sono entrati i Mangiamorte nel castello... cosa stai facendo?

*Chiese sbalordito Terry vedendo che Katie provava a rimettersi in piedi ed ad alzare la bacchetta*

Dobbiamo andare... dobbiamo combattere! Non possiamo...

Cosa vuoi fare con quel braccio? Katie, ascoltami... cerca qualcuno e fatti medicare... noi nel frattempo andiamo sotto a dare una mano. Raggiungici lì, ok?

*Katie chiuse gli occhi e annuì stancamente*

Andiamo!

*Fece Terry prendendo per mano Leanne e cominciando a scendere le scale. Arrivati al primo piano notarono subito una grande confusione. Diverse figure combattevano tra di loro mentre ragni giganteschi entravano dalle finestre rotte del corridoio. Terry e Leanne si diressero subito verso Padma Patil che teneva a bada un Mangiamorte mentre diverse Acromantule si avventavano su di lei. Leanne e Terry riuscirono a fermare l’avanzata dei ragni ma numerosi nemici continuavano a sbucare da tutte le parti. In poco tempo furono sopraffatti e furono costretti ad arretrare verso le scale. Gli studenti si battevano al massimo delle loro possibilità ma non riuscivano ad arginare quelle infinite tuniche nere. Mentre arretrava Leanne inciampò su uno scalino e cadde all’indietro.*

LEANNEEEE!

*Gridò Terry vedendo la sua amata ruzzolare dalle scale. Senza pensarci due volte, ci andò dietro ma era ostacolato da numerose Acromantule che gli sbarravano la strada. A colpi di bacchetta riuscì a sbarazzarsi della maggior parte dei ragni ma subì anche molte ferite. Ora scendeva piano, le ginocchia gli dolevano, una ferita sul polpaccio lo costringeva a zoppicare. Leanne era accasciata ai piedi della scala. Sembrava si stesse riprendendo ma si vedeva lontano un miglio che era stordita ed indifesa. Terry s’impietrì quando vide un Mangiamorte avvicinarsi a lei e puntarle la bacchetta contro il petto.*

Stupeficium!

*Esclamò improvvisamente una voce, mentre il Mangiamorte cadeva a terra. Eloise Midgen avanzava verso Leanne, un’espressione fiera e dolce sul viso, la bacchetta in pugno. Terry la guardò attonito ma si riscosse quando notò dei movimenti dietro di lei*

Attenta!

*Alcune Acromantule erano strisciate alle sue spalle ma Eloise con un balzo si portò lontano da loro. Uno di essi, tuttavia, si avventò su Leanne che, in quel momento, si era messa in ginocchio e si preparava ad alzarsi. Fu un momento. Per Terry il tempo sembrava essersi fermato, nulla aveva più importanza tranne un artiglio del mostro dirigersi a tutta velocità verso la testa di Leanne.*

Noooooooo!

*Terry guardò la scena terrificato: Eloise si era messa davanti a Leanne e l’aveva protetta col suo corpo. Un artiglio le aveva perforato il petto. Leanne sembrava essersi accorta di quello che era successo. Guardava sconvolta la sua amica con una zampa pelosa uscirgli dal petto. Improvvisamente Eloise fu scaraventata via, sbatté contro un pilastro e scomparve in un anfratto del terreno. Terry uccise la bestia ed insieme a Leanne si preparava ad abbattere quelle feroci bestie quando una gelida voce, imperversò in tutto il castello*

Avete combattuto valorosamente. Lord Voldemort sa apprezzare il coraggio. Ma avete subito pesanti perdite. Se continuerete a resistermi, morirete tutti, uno a uno. Io non desidero che ciò accada. Ogni goccia di sangue magico versata è una perdita e uno spreco. Lord Voldemort è misericordioso. Ordino alle mie forze di ritirarsi, immediatamente

*A quelle parole tutti i Mangiamorte e le Acromantule uscirono dal castello lasciando attoniti e terrorizzati coloro che nel castello erano ancora vivi*

Avete un’ora. Disponete dei vostri morti con dignità. Curate i vostri feriti...

*A quelle parole Leanne scattò su ed ogni rumore per lei si spense. Rimase sorda ai commenti di Voldemort ed agli urli di Terry, cieca ai morti che erano disseminati nel salone: per lei una sola cosa importava ora, trovarla. E la trovò. Era accasciata davanti al Portone d’Ingresso. Ansimava forte e sudava molto. Leanne la guardò addolorata e si inginocchiò. Dalla ferita del petto usciva un’illimitata quantità di sangue. Eloise vide lo sguardo di Leanne, le sorrise e provò a parlare. Un fiotto di sangue le uscì dalla gola e finì in faccia a Leanne*

No... non parlare! Non sforzarti... vedrai, andrà tutto bene. Ora ci penserà madama Chips... vedrai starai benissimo! Vinceremo la battaglia e andremo in Irlanda come abbiamo sempre sognato... visiteremo tante cose. AIUTO! Qualcuno mi aiuti!

*Si ritrovò a gridare Leanne scossa dalle lacrime. Terry era dietro di lei in rispettoso silenzio. Diverse lacrime di gratitudine e di cordoglio uscivano dai suoi occhi verdi*

Leanne...

*Sussurrò Eloise*

El non ti preoccupare. Sono qui, sì sono qui. Non ti lascerò più... vedrai ora arriverà qualcuno e

Non prendermi per il culo... Leanne... sai benissimo che non ce la farò... e lo so anch’io...

Ma...

Leanne... il mio tempo sta finendo... ascoltami

*Leanne non riuscì a rispondere ma si limitò a piangere silenziosamente*

Sono stata... ingiusta... cattiva, Leanne. Sì, cattiva... la mia gelosia mi ha fatto perdere... la cosa più bella della mia vita. Mi dispiace Lean, perdonami!

*Eloise fu scossa dalle lacrime ma con inaspettabile forza, afferrò il polso di Leanne e sussurrò*

Giurami... giurami che TU sopravvivrai. Che sarai felice... perché ora io sono felice Leanne... io ora so... ho capito il perché... per te... solo per te...

*Ed i suoi occhi più non videro.*

Hogwarts, 2 Maggio 1998
Caro diario,
io non capisco. L’intera scuola si sta preparando per combattere Voldemort. Io non ho intenzione di farlo... perché dovrei farlo? Cosa debbo alla scuola ed ai suoi abitanti? No, caro diario, io me ne andrò via. Ho appena finito di preparare il baule. L’ho dovuto riempire alla rinfusa... la maggior parte dei ragazzi sono fuggiti direttamente ma non avrei potuto abbandonare mai le mie cose e soprattutto te qui. Ed ecco ora rimani solo tu da riporre e poi andrò via... libera per sempre da questo castello e dai suoi ricordi, libera di andarmene in Irlanda come ho sempre sognato e di cominciare una nuova vita. Sono da sola qui nella stanza. La maggior parte dei miei compagni ha deciso di combattere: stolti! A che pro? Perché devono rischiare la loro vita per difendere quella di qualcun altro? Non lo trovi strano? Esiste gente disposta a morire per qualcosa e gente, come me, che invece non trova niente per continuare a vivere. Com’è ironica la vita... ma perché sto qui? Perché sono qui a raccontarti queste cose quando a pochi metri da me c’è il più forte e malvagio stregone del mondo? Perché non mi sono catapultata subito fuori invece di perdere tempo a scriverti... non capisco ma sento che ho lasciato qualcosa di incompiuto. Qualcosa di importante che non ho ancora fatto, come se la mia presenza qui fosse necessaria per qualcuno. Cos’è questa sensazione? Sento che è importante... devo scoprire il perché... devo capire per cosa gli altri sono disposti a rischiare la loro vita... sento che è un’informazione necessaria affinché io possa finalmente essere felice. Sì, è così... finché non troverò la risposta non sarò felice... devo capire il perché, per cosa la gente è disposta a vivere ed a sacrificarsi subito dopo. Devo capire.

La tua decisa,
Eloise


Hogwarts, 2 Maggio 1998 ore 07.15 – Sala Comune Tassorosso

*Le mani le tremavano violentemente mentre, singhiozzando, riversava fuori tutto il dolore che avvertiva come un torrente dentro di sé. Grosse lacrimone increspavano i fogli immacolati di quel piccolo diario nero. Leanne si rannicchiò su se stessa e pianse... pianse per la morte dell’amica, per non aver saputo comprendere i suoi veri sentimenti, per averla tenuta fuori dalla sua vita per tutto quel tempo. Fu così che la trovò Terry venutala a cercare. La Battaglia si era conclusa da poco ed il Bene aveva ancora vinto. Tuttavia non si sentivano applausi, grida o qualunque altro segno di vittoria. Nel castello risuonavano singhiozzi, urla di disperazione ed aleggiava un’indefinibile tristezza. Terry si avvicinò lentamente a Leanne.*

Leanne...

*Mormorò piano, ma la giovane tassa non si accorse di nulla. Era chiusa nel suo dolore e sembrava non sentire niente e nessuno. Terry si limitò ad osservare la stanza. Non era mai stato lì, ma il posto gli sembrava caldo e accogliente come se fosse sempre stato casa sua*

Come... come ho potuto... come non ho fatto a capire?

*Sussurrò Leanne ancora scossa dai singhiozzi. Terry le si sedette accanto e l’abbracciò dolcemente. Leanne si abbandonò a lui e vi restò per lunghi minuti.*

Mi dispiace... mi dispiace veramente tanto per quello che è successo.

Sciocco... non è colpa tua... più che altro è mia. Io l’ho portata all’esasperazione... avrei dovuto capire cosa si celava nel suo cuore... avrei potuto aiutarla, avrei potuto...

Non avresti potuto fare nulla...

*La interruppe Terry*

Tu hai fatto la tua parte e lei la sua... non ha senso continuare a domandarsi cosa sarebbe accaduto se avessimo preso decisioni diverse. Quel che è stato è stato... l’unica cosa che possiamo fare è evitare gli sbagli del passato, imparare dai nostri errori e continuare a vivere... anche per lei!

*Leanne lo fissò negli occhi a lungo. Ancora una volta lui era riuscito a consolarla ed a darle una lezione di vita*

Hai ragione... ora non ci resta altro che vivere la nostra vita ed esaudire il suo ultimo desiderio...

*Si alzò in piedi, puntò la bacchetta contro il diario e mormorò*

Incendio!

*Fiamme alte color arancio bruciarono il piccolo libriccino nero mentre nella stanza si diffondeva odore di bruciato*

Perché?

*Chiese lui spiazzato. Leanne si strinse nelle spalle e rispose*

Lei avrebbe voluto così...

*Le fiamme avevano bruciato quasi tutto il diario... un’unica pagina sembrava scampata alla catastrofe. Sforzando gli occhi, Terry lesse un’unica parola: “Perché”, poi una scintilla avvampò e del diario non restarono più tracce. Leanne lo prese per mano ed uscirono, mentre la luce del sole incantato, illuminava totalmente la stanza.*

”La luce di un nuovo giorno...”

*Si ritrovò a pensare Leanne mentre nella sua testa riecheggiavano ancora le sue ultime parole*

Per te... solo per te!