Sognare


Mangiarono in silenzio poi si sedettero sul pavimento. Luna aveva molte domande ma non sapeva da dove iniziare. Demelza la guardò e sorrise:

- Ora puoi fare tutte le domande che vuoi se posso ti risponderò. -

- Come mai facciamo dei sogni comuni? -

- Penso perché siamo, in qualche modo, legate. Ti ho trovato in uno dei miei sogni, stavi camminando in un corridoio di un castello sembravi sonnambula. -

- Lo sono. - Interruppe Luna

- Forse si, ma il sonnambulismo è un particolare sogno semi cosciente. Vedi i sogni non sono sempre solo sogni ma vere porte per altri mondi o per una diversa interpretazione di questo. Quando due persone possono condividere lo stesso sogno ecco che quel sogno diventa reale per loro. Fu mia nonna ad insegnarmi questo, come sognare in modo consapevole, voglio dire come utilizzare il tempo in cui si dorme per fare qualcosa. Mia nonna era stata in Inghilterra presso la vostra scuola di magia. Non come studentessa ma come custode degli attrezzi magici, lei era già una strega, una Donaghenga come si definiva, era una sognatrice eccezionale, molte volte in sogno poteva recarsi nel mondo degli Elfi, era diventata loro amica. Con il loro aiuto perfezionò la tecnica del sogno e così poté trasmettermela. Fu da loro avvertita dell'ascesa al potere di un mago oscuro e delle azioni criminose che avrebbe commesso. Le consigliarono di lasciare quel posto e fare ritorno a casa, cosa che lei fece prontamente, così poté occuparsi di me visto che ero ancora in fasce quando mia madre morì. -

- Anch'io conosco gli Elfi ma non mi paiono quelli da te descritti. Nel mio paese ci sono gli Elfi Domestici di solito al servizio delle famiglie di maghi. -

- Ah! Conosco quei poveri diavoli. Sono i discendenti dei "rinnegati" ovvero quelli che avevano scelto di aiutare gli uomini al tempo di Atlantide. Ma come sai gli uomini bramano il potere e il controllo. Sfruttarono con l'aiuto di alcuni Elfi le forze della natura e della terra per ottenere il potere ma ne abusarono. Fino a che il pianeta si ribellò inabissando il loro continente, la loro civiltà e tutti gli altri esseri che vi vivevano. Pochi umani e pochi Elfi riuscirono a sfuggire alla catastrofe. Quest'ultimi furono condannati a servire gli uomini e furono banditi dai loro simili per aver contribuito a causare questo disastro. Gli Elfi di cui parlo sono simili agli uomini, alti e magri ma forti e velocissimi, volto pulito, sereno, orecchie leggermente a punta. Hanno occhi d'aquila e un udito molto sensibile, una voce splendida e chiara. Sono intelligenti ed armoniosi, con grande rispetto per i quattro elementi, per la natura e sono dotati di telepatia. Talvolta sono benevoli con coloro che li rispetta, possono donare oggetti magici a coloro che sono puri di cuore e spirito e che desiderano aiutare. Sanno forgiare spade e metalli, lavorare le pietre e il legno fino a giungere alla conoscenza della loro essenza, da noi chiamata magia, che tuttavia risulta essere diversa da quella praticata dagli uomini. Abitano in alcune foreste nascoste. Non danneggiano mai e in nessun modo la natura perché per loro è parte essenziale della loro vita ed esistenza, anzi viene concepita come una entità, un grande spirito, madre di tutti gli esseri. Un giorno di questi ti farò conoscere il popolo Elfico. -

- Capisco. Queste cose non vengono insegnate alla scuola di Hogwarts. Vedo che anche tu hai una bacchetta chi l'ha costruita? -

- Gli Elfi l'hanno costruita apposta per me. E' composta da un osso di orso delle caverne che nell'antichità viveva in queste grotte, la sua punta è fatta da un cristallo di quarzo, e al suo interno scorrono tre linfe di albero: Betulla, Noce, Frassino. A seconda del movimento esercitato sulla bacchetta una di queste linfe entra in contatto con il cristallo producendo l'effetto desiderato, ma quello che vuoi ottenere deve essere molto chiaro dentro di te e provocare la minore distruzione possibile altrimenti la bacchetta non funziona. Per esempio può fermare qualsiasi avversario ma non potrà mai ucciderlo. -

- Geniale! Sai che ho incontrato l'Aspide Ippocampus mentre salivo la collina? -

- Sei stata fortunata pochissimi sono in grado di vederlo. -

- Oh si lo sono mi ha anche regalato la sua coda. -

- Oh perbacco questo mi conferma una volta di più che dovrò insegnarti l'arte del sogno così come mi è stata insegnata da mia nonna. -

- Perché dici questo? -

- Semplice mia nonna me lo disse prima di andarsene. "Insegna come sognare solo alla persona che avrà in dono la coda della vipera con la cresta." Ecco qui davanti a me quella persona. - Disse sorridendo. - Bene incominciamo subito l'istruzione. Per prima cosa devi ricordarti i sogni fatti durante la notte, al mattino quando ti svegli.-

- Beh quelli me li ricordo. A Divinazione mi è stato insegnato di prendere appunti su un diario di tutti i sogni che facevo durante la notte. La cosa mi piaceva e lo facevo regolarmente avevo chiamato il diario "Viaggi nell'altro mondo". -

- Bene la seconda cosa da fare è diventare coscienti di quando ci si addormenta. Il che vuol dire addormentarsi senza addormentarsi. Alcuni lo descrivono come rotolare fuori dal corpo o cadere fuori dal corpo da dietro. Quando viene fatto più e più volte l'esperienza diventa sempre più profonda e ci sentiremo come se uscissimo da una stanza per entrare in un'altra. Alla fine si può scegliere la stanza cioè il sogno che si vuole fare. -

- Strano ora che mi descrivi la cosa mi si apre una valanga di ricordi. In effetti il mio sonnambulismo iniziava in quel modo mi sentivo uscire dalla schiena e poi andavo in giro anche se quando mi svegliavo non ricordavo dove ero stata. -

- Perfetto! - Esclamo con entusiasmo Demelza. - Stasera possiamo fare una prova. Quando ti addormenti esci dal corpo da dietro. Non andare da nessuna parte rimani li dove ti trovi ed aspettami. Se va come prevedo possiamo sognare insieme. -

- Oh si proviamo. -

- Abbiamo ancora un po' di tempo prima che il sole cali ora parlami un po di te. -

- Vivo con mio padre, a nove anni ho perso mia madre a causa di un incantesimo sperimentale mal riuscito. Due anni dopo fui chiamata a frequentare la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, li mi hanno soprannominato Lunatica dicendo che sono bizzarra, ho faticato a farmi degli amici. Dopo un po' di tempo ho conosciuto un ragazzo destinato a diventare famoso e sono diventata amica sua e dei suoi amici. Tendo a dire la verità, anche se, a volte, questa può risultare scomoda o imbarazzante e mettere a disagio gli altri. Mi interesso delle creature magiche e cerco di catalogarle e studiarle.-

- Il ragazzo di cui parli è Harry? -

- Si lui. Ma ora è scomparso. Lo conosci? -

- L'ho visto in sogno qualche volta quando era con te. Non è scomparso è stato rapito dagli orchi ed ora è nel loro mondo. -

- Potrà tornare? Riuscirà a liberarsi? Possiamo aiutarlo? - Luna sparò tutte le domande senza nemmeno rifiatare.

- Non possiamo aiutarlo e per quanto ne so nessuno è mai riuscito a scappare da quel posto. -

- Come sai tutto questo? - Chiese Luna

- Me l'hanno detto gli Elfi. -

Il sole era già tramontato, in lontananza si scorgevano le luci della cittadina in fondo alla valle, Demelza con un tocco della bacchetta aveva prima acceso quella luce blu/viola fosforescente la stessa usata nella grotta e poi apparecchiato per la cena. Disse a Luna di mangiare ma di non esagerare visto che sognare con la pancia troppo piena era controproducente. Finirono di cenare si sedettero davanti alla stufa assaporando una tisana di erbe aromatiche. Quella stanza per Luna aveva un'atmosfera famigliare, la faceva sentire a suo agio come se fosse a casa, sulla collinetta, nella sua camera. Stava ancora rincorrendo i suoi pensieri quando Demelza parlò:

- Bene ora a letto. Ricordati cosa ti ho detto. Addormentati senza addormentarti. Esci da dietro e aspetta. Il tuo letto è quello. - indicò la nicchia più vicina alla libreria. - Ci vediamo! -

Luna si preparò per la notte, uscì dal bagno e si avvicinò alla nicchia. Era scavata nella roccia e il letto era formato da una sorta di sacco a pelo morbidissimo. Si infilò nel sacco e si sdraiò, quel letto sembrava fatto apposta per lei, si adattava benissimo alle forme del suo corpo e la roccia sottostante sembrava comodissima. Stette a guardare il soffitto per alcuni minuti poi chiuse gli occhi. Macchie di colore vagavano davanti ai suoi occhi chiusi e sentiva il suo corpo sempre più pesante poi si accorse di essere leggermente più in basso del suo corpo, stava dormendo ma era sveglia. Si mise in piedi davanti al suo letto, poteva vedere se stessa dormiente, rimase li ad aspettare. Dopo poco sentì qualcuno che la prendeva a braccetto era Demelza, ora stavano facendo lo stesso sogno. Con una strana voce Demelza le disse di individuare un luogo dove avrebbe voluto andare, rispose, con una voce che non riconobbe come sua, che le sarebbe piaciuto essere nella Stamberga Strillante per visitare i suoi amici Neville e Ency diminutivo affibbiato a Enceladus. Le immagini del laboratorio della Stamberga apparvero davanti a loro e Luna sentì tirare il braccio fece un passo ed erano nella stanza. Esaminarono il locale, mucchi di erbe secche erano accatastati sul pavimento, un calderone era ancora sulla stufa ma il fuoco era ormai spento, un forte profumo aromatico impregnava l'aria, si spostarono entrando nella sala "da pranzo" per le rimpatriate dell'Esercito di Silente. Sul divano Enceladus dormiva beatamente ma di Neville nessuna traccia.

- Ciao Luna! Chi è la tua amica? - chiese una buffa voce proveniente dalle loro spalle.

Sorprese le ragazze si girarono e li davanti a loro c'era Ency. Fece loro cenno di spostarsi in cucina liberò un paio di sedie e lasciò che si riprendessero dalla sorpresa. Rimasero a guardarsi in silenzio per alcuni minuti poi la ragazza dai capelli neri disse:

- Ciao sono Demelza. Anche tu riesci a sognare da sveglio? -

- Per la verità è la prima volta che mi trovo in questa situazione. Ho fatto altri sogni reali ma è la prima volta che condivido il sogno con qualcun altro. -

- Ormai ci siamo. - Disse Luna – Come vanno le cose qui? -

- Per niente bene. Il furgone blindato delle paghe dei professori e dei dipendenti del ministero è stato rapinato per tre volte consecutive. Il ministro della magia per l'interno sta prendendo dei provvedimenti restrittivi sull'uso dei manufatti magici. A causa di questo Ron ha avuto alcuni problemi con la sua fabbrica di bacchette, poi è stato accusato di avere aiutato i ladri ed è stato rinchiuso ad Azkaban. Il quartiere magico di Londra viene continuamente perlustrato dalla polizia ma gli atti criminosi aumentano invece di diminuire. Persino i Goblin della Gringott temono per il futuro della loro banca anche perché gli stipendi vengono pagati in crediti spendibili con l'uso di una carta magica. Come sta andando il tuo viaggio? -

- Splendidamente, ho incontrato due nuove creature magiche ma soprattutto ho incontrato lei e mi sta insegnando come sognare consapevolmente. -

- A proposito sai che due giorni fa ho sognato Harry? -

- Dov'era? - Chiese Luna

- In uno strano posto con una strana luce giallastra stava guidando uno strano carro trainato da strane bestie tipo dei rinoceronti con la testa di capra. -

- Il mondo degli Orchi. - Affermò Demelza. - Quello è il loro mezzo di trasporto. -

- Potrà tornare? -

- Difficile, impossibile direi. -

- Sto per svegliarmi devo andare. - Disse Ency

La scena si dissolse Luna si risvegliò nella sua nicchia. Stava albeggiando si alzò e si mise a contemplare il paesaggio che andava via via rischiarando.

- Vieni a fare colazione è pronta. -

Luna si sedette di fronte a Demelza aveva lo sguardo assente nella sua mente risuonava la buffa voce di Enceladus che le esponeva una situazione per niente simpatica. Mangiarono in silenzio.