Il Ritorno


Ormai erano passati due anni dalla scomparsa di Harry e ad Hogwarts stava per iniziare un nuovo anno scolastico. Durante l'estate alcuni babbani in gita nei boschi erano riusciti a scorgere il castello invece delle solite rovine. I professori stavano facendo gli incantesimi di protezione per l'ennesima volta. La loro efficacia sembrava diminuire di volta in volta e la cosa ovviamente destava preoccupazioni nell'ambiente scolastico. I genitori degli aspiranti maghi e streghe incominciavano a pensare che dati i costi e la diminuzione degli standard non fosse più così conveniente mandare i loro figli alla scuola nonostante il privilegio di essere stati scelti. Si erano verificati i primi casi di rinuncia, due famiglie di maghi, i Crumb e i Clagg, avevano respinto la lettera di invito spedita da Hogwarts per l'iscrizione dei loro ragazzi. La magia del luogo aveva perso parte del suo potere e questa era una situazione pesante da affrontare sia per il corpo docente che per gli studenti. In aggiunta l'impoverimento causato dall'aumento delle tasse per fronteggiare l'emissione delle carte di credito magiche, l'aumento dei prezzi dei beni magici come bacchette, calderoni, scope ecc. e il loro calo in qualità ed efficacia aveva causato la diminuzione dei poteri di ogni singolo Mago.

Nella sala professori dopo una levataccia per rafforzare gli incantesimi di protezione Neville ed Hermione stavano parlando del problema quando a Neville venne in mente una cosa.

- È tornata Luna. -

- Ma dai, dov'è ora? Mi piacerebbe salutarla. -

- Alla Stamberga Strillante, è arrivata ieri sera con una sua amica stramba come lei o forse di più. Quando sono uscito stavano riposando. -

- Mi piacerebbe incontrarla. -

- Ok, abbiamo tempo prima dell'inizio delle riunioni tra i professori andiamoci subito. -

Si incamminarono lungo il sentiero ed arrivarono alla stamberga. Demelza, Luna e Ency stavano ancora dormendo. Senza fare rumore andarono in cucina per preparare un caffè, mentre Neville stava versando l'acqua senti una voce eccitata provenire dall'altra stanza, era la voce di Luna.

- L'ho trovato, l'ho trovato finalmente! -

Accorsero tutti nella stanza dove Luna e Demelza avevano passato la notte.

- Chi, cosa hai trovato Luna? - chiese Hermione

- Harry, Harry Potter naturalmente. -

- Harry è scomparso da due anni Luna, se ne è andato, perduto. - Rimbeccò Hermione.

- Donna di poca fede! - l'apostrofò Demelza con uno sguardo molto duro – Harry veniva tenuto prigioniero nel mondo degli Orchi. Era riuscito a scappare ed ora è nel Limbo e Luna lo ha trovato. Dobbiamo solo escogitare il modo per aiutarlo a tornare. -

- Ma ... come avete ... voglio dire come sapete queste cose ... e come avete fatto a trovarlo? -

- Semplice, sognando insieme. - Rispose Enceladus entrando nella stanza.

- Sognando insieme? -

- Hermione tu sei una ragazza molto logica e molto in gamba, ma c'è dell'altro oltre la logica, devi considerare che i sogni possono essere personali o condivisi. Quando sono condivisi le barriere dei mondi si rompono e si può comunicare. Così lo abbiamo trovato, così abbiamo saputo quando avrebbe potuto scappare e così Luna lo ha ritrovato stanotte. - Rispose Demelza

- Ehh ... voglio dire ... ma ... -

- Si Hermione. Io, Demelza e Luna a volte facciamo lo stesso sogno, o meglio condividiamo lo stesso sogno e ci comportiamo proprio come stiamo facendo ora da svegli. A parte le voci che hanno un timbro diverso. Non mi sono ancora abituato alla cosa. - Disse ridendo Enceladus.

- Per la barba di Merlino Ency non ne sapevo niente! - Disse meravigliato Neville.

- A proposito abbiamo saputo di Ron. Mi dispiace davvero tanto. - Disse Luna.

- Si è ad Azkaban da quasi un anno, hanno trovato nel suo negozio una bacchetta usata per assassinare due guardie giurate e l'hanno incarcerato.- disse con un groppo in gola Hermione.

- È stato incastrato, la bacchetta è stata messa da uno dei poliziotti, affinché venisse trovata, per far si che il gruppo Wizberg ottenesse il controllo completo dei manufatti magici. - Rispose Luna

- Come fai a saperlo? -

- Lo abbiamo visto io e Demelza nella reggia del re degli Elfi. -

- Il re degli Elfi? -

- Certo i veri Elfi liberi non i rinnegati, dal loro punto di vista, gli Elfi domestici. -

- Mai saputo di Elfi liberi. Mai visto uno, mai letto di loro. Da dove spuntano? -

- Beh non mi sorprende, non si fidano degli umani men che meno dei maghi. Comunque se vuoi delle prove eccole. - Demelza estrasse con un movimento elegante del polso la sua bacchetta e la consegnò ad Hermione poi estrasse il libro dalla sua sacca e lo mostrò ai presenti. - Estrai la tua bacchetta e verifica chi l'ha costruita. - L'esortò Demelza.

- Non conosco come farlo. -

- Punta la tua bacchetta sulla mia e pronuncia "Qui Fecerunt?" -

Hermione pronunciò la formula e una nebbiolina azzurra scaturì dalla bacchetta di Demelza. Assunse la forma di un Elfo libero che stava assemblando l'osso di orso con la punta di cristallo e i tre canali per la linfa. Poi riempì i tre canali con la linfa delle piante e sigillò l'impugnatura soffiando sull'estremità.

- Questo invece è il libro che mi hanno regalato. -

- Ma ha le pagine vuote. -

- Lo so, mia nonna mi ha detto che bisogna essere un mago o una strega molto potente per poter leggere questo libro. Infatti esso contiene tutta la sapienza delle creature magiche e degli uomini fin dalla loro apparizione in questo mondo. -

- Hai mai letto qualcosa in questo libro? -

- No mai. So solo che se uno ha delle domande e vuole delle risposte allora il libro te le fornirà in qualunque pagina tu lo apra. -

- State sconvolgendo tutte le mie certezze in una sola mattinata. Ora devo tornare al castello con Neville ma ci vediamo stasera così mi spiegherai cosa è veramente successo a Ron. -

Venne sera e all'ora di cena il gruppetto si riunì nella Stamberga, oltre a Luna, Demelza, Hermione, Neville e Enceladus arrivarono anche di sorpresa Katie e Angelina di ritorno dai rispettivi negozi. La cena competentemente preparata da Ency fu subito servita e ben presto la curiosità di Hermione fece capolino.

- Allora cosa è veramente successo a Ron? -

- È stato incastrato. - Rispose Luna. - Qualcuno della Polizia Magica ha preso la bacchetta usata per eliminare le guardie giurate e l'ha messa nel negozio per farla ritrovare agli ispettori. Il motivo di questa azione era quello di eliminare un concorrente nella costruzione di manufatti magici ed ottenere il monopolio. -

- Accidenti ora che mi fai pensare tutti i manufatti magici vengono prodotti da solo due o tre ditte e tutte controllate dai "purosangue". - realizzò Hermione

- Certo anche le rapine furono organizzate dalle stesse persone servendosi di una ragazza straniera che viveva in clandestinità a Londra. Lei ed alcuni ragazzini vivevano di piccoli furti e truffe nei confronti degli ingenui che capitavano loro a tiro. Poi furono contattati dai "purosangue" come li ha chiamati Hermione per commettere questi furti. Non hanno mai ammazzato nessuno ma gli omicidi sono stati commessi dagli scagnozzi della suddetta cricca, che qualcuno chiama Wizberg. -

- Come fai a sapere tutto questo Luna?- Chiese incredula Katie.

Fu Hermione a rispondere spiegando ciò che le era stato detto e quello che lei aveva visto.

- Per la miseria! Ci sarà un modo per far evadere Ron da Azkaban.- Disse infervorata Angelina.

- È della prigione più sicura del mondo che stiamo parlando. Dopo l'ultima evasione dei Mangiamorte gli incantesimi di sicurezza sono stati rafforzati. - Disse Neville.

La cena era ormai conclusa ma la discussione no, Hermione, Angelina, Katie e Neville partecipavano attivamente elaborando piani uno più assurdo dell'altro su come liberare Ron, mentre gli altri tre sembravano stanchi e si sdraiarono sui tappeti che rendevano soffice il pavimento in un angolo scuro della stanza. Casualmente, o forse no, si disposero a T con le teste vicine tra loro.

Nel frattempo Harry dopo essersi allenato nel kung fu decise di sdraiarsi per un meritato riposo. In quel luogo non vi era giorno o notte ma sempre la stessa gialla nebbiosa luminosità allietata da alcuni sprazzi di azzurro. Quindi si riposava solo quando era stanco e questo avveniva di frequente, sembrava che il peso del corpo e la gestione dei movimenti richiedesse un sacco di energia. Si era assopito da qualche momento quando "sentì" una presenza vicino a lui, stava dormendo eppure riusciva a distinguere perfettamente la sua amica Luna li con lui.

- Ciao Harry! Vediamo se riusciamo ad aiutarti. -

- Riusciamo? Chi altri? -

- Noi naturalmente! - Dietro a Luna apparvero Demelza e Enceladus.

- Che piacere vedervi! Qual'è il piano? -

- Improvviseremo. Hai qualche idea? - Chiese Demelza.

- No! ... forse ... aspetta ... una volta mi hai consigliato di addormentarmi nel sogno e di mantenere la stessa posizione che avevo assunto nell'addormentarmi. -

- Oh si potrebbe funzionare, voglio che sogni la Stamberga Strillante. Il suo interno, noi tre stiamo dormendo proprio lì. Decidi di essere li senza alcuna esitazione. Usa i nostri corpi come guida. Fallo! -

Harry svanì dalla scena rimase solo il suo corpo addormentato sulla sabbia giallastra. Sparirono anche le due ragazze e Enceladus, Harry era di nuovo solo in quel mondo e dormiva come un angioletto.

Nella Stamberga la discussione era ancora molto accesa, ma nel pavimento, sui tappeti c'era un impercettibile cambiamento. Il sogno dei quattro amici si era trasferito in quel luogo ed ora Demelza fece sdraiare il sogno di Harry nel posto mancante tra loro a formare la croce. Ora tutti e quattro i sognatori erano testa contro testa. Harry assunse la posizione che aveva quando si era addormentato nel Limbo. Demelza disse di addormentarsi proprio li in quella posizione, ma prima avrebbe dovuto decidere di risvegliarsi alla Stamberga, loro lo avrebbero aiutato risvegliandosi tutti allo stesso momento. Il piano era folle, totalmente illogico, oppure molto logico nella sua illogicità, ma trascorsi pochi minuti si svegliarono tutti e quattro proprio li sul pavimento della stamberga. Harry si sentiva confuso, stordito, impacciato nei movimenti ma finalmente era tornato. I quattro appena svegliatisi si misero a sedere sul pavimento rimanendo ad ascoltare la discussione per organizzare la fuga di Ron da Azkaban.

- Come cavolo ha fatto Ron a finire ad Azkaban? -

Queste parole interruppero di colpo la discussione e le tre ragazze più Neville si voltarono di scatto guardando verso il punto dal quale proveniva quella domanda. Hermione, riconosciuta la voce, si alzò di scatto dalla sedia facendola cadere, urtò il tavolo scaraventando in terra alcuni piatti e si lanciò verso Harry. La sua intenzione era quella di abbracciarlo ma arrivata vicina qualcosa la fermò.

- Non sei il solito Harry! - disse sorpresa.

- No non lo sono. - Rispose Harry. - Penso che dovrai aspettare qualche giorno prima di potermi abbracciare. Mi rendo conto che l'energia dei luoghi in cui sono stato è alquanto indigesta per questo mondo. - Continuò ridacchiando.

- Bah al diavolo. Siamo tutti contenti di rivederti. Bentornato Harry! - lo salutò Neville.

- Ora però raccontaci tutto, credevo di aver perso i miei due migliori amici ma almeno uno è tornato! - disse Hermione.

- Va bene, ma stai sicura libererò Ron, questa è una promessa. Ora vi racconto la mia avventura ... -

Nessuno dei presenti dormì quella notte. Harry raccontò che cosa gli era capitato, l'aiuto di Luna e Demelza, e come era riuscito a tornare. Venne interrotto più e più volte dalla curiosità dei presenti e rispose esaurientemente a tutte le domande che gli venivano poste. Esaurite le domande alle prime luci dell'alba si fece spiegare cosa fosse successo a Ron e il motivo della sua incarcerazione ad Azkaban. Pervenuto a conoscenza della cosa si rammaricò molto della situazione e del nuovo assetto governativo del mondo magico.

- A questo punto – concluse – nessuno dovrà sapere del mio ritorno. Liberare Ron sarà un compito difficile meglio farlo nel completo anonimato. Per il momento rimarrò qui con voi nella Stamberga se mi volete. Almeno fino a quando Hermione riuscirà ad abbracciarmi, solo allora potrò affermare di essere completamente tornato. - Disse ridendo.

- Sei il benvenuto! - risposero tutti all'unisono.

Le luci dell'alba stavano già filtrando attraverso i vetri delle finestre illuminando sempre di più la stanza dove gli otto amici stavano ancora chiacchierando. Hermione, logica e pratica come al solito fece notare che lei e Neville avrebbero dovuto recarsi ad Hogwarts per espletare il loro dovere di insegnanti, e avevano poco tempo per farlo. Lasciarono la stanza con la promessa di incontrarsi di nuovo verso sera. Anche Angelina e Katie lasciarono la compagnia per andare al lavoro. Luna chiese a coloro che erano rimasti se volevano accompagnarla a casa così avrebbe potuto incontrare suo padre e fare il resoconto sulle creature magiche da lei incontrate sopratutto riguardo al Ricciocorno schiattoso. Accettarono tutti tranne Harry che gentilmente si scusò dicendo che doveva ancora abituarsi alla nuova energia, questo cambiamento gli stava provocando brividi e scosse in tutto il corpo, ma erano in fase di remissione.