1 settembre - Prime impressioni

11,30 - Vagone numero 15


Ebbi un flash improvviso: ero nel corridoio del secondo piano, uscivo di corsa dall’aula di difesa contro le arti oscure, per correre alla lezione di volo.
Mentre correvo mi caddero dei libri dalla borsa, che avevo distrattamente lasciato aperta, mi abbassai per prenderli e quando mi rialzai per sistemarli, andai a sbattere violentemente contro qualcuno; non mi fermai molto a vedere chi fosse o come stava, ero in ritardo. Sussurrai delle scuse, senza alzare la testa e scappai via.
*vuoi vedere che era lui quel qualcuno?* Misi una mano sulla bocca, diventai più rossa che mai.
“Piacere Sean” dissi con un filo di voce “si credo proprio che ci siamo...ehm...scontrati l’anno scorso.”
Lo guardai negli occhi e sorrisi “a quanto pare sono un pericolo pubblico!”
Spostai lo sguardo fuori dal finestrino, il treno aveva iniziato a muoversi molto lentamente. Non riuscivo a dire altro, ero lì da cinque minuti e avevo già fatto due figuracce: un record!!!
Cercai di cambiare argomento “Il mio nome, Vea...è un nome elfico...mio padre è un fan dei libri di fantasia del mondo babbano, e ci sono dei libri che parlano di elfi, ma non sono come gli elfi domestici. Sono delle nobili creature...” mi sembrò di vedere un certo disinteresse “...eh bè, non voglio annoiarti con queste storie..” diventai all’improvviso seria. Non mi piacevano le situazioni in cui qualcuno è a disagio o vorrebbe essere da qualche altra parte, eppure mi ci trovavo di continuo.
Dall’aspetto Sean sembrava un tipo simpatico, e mi sarebbe piaciuto fare amicizia con lui. Ma come potevo se a ogni mossa che facevo, combinavo un guaio? E a lui ne avevo già combinate di tutti i colori...
Poi pensai che avrei potuto rimediare, cercando di fare conoscenza, al massimo poteva succedere che avrei avuto qualcuno in più da cui essere presa in giro a scuola. “A quale casa appartieni Sean?”

Vea Charm
III anno, Corvonero