4 settembre - E' ora di rinascere

14,04 - Giardino
PG:Dominic Whisp, Justine O_Connell, Alicia David, William Charm


Rimasi sulla riva del lago, immobile, con lo sguardo rivolto verso l'entrata del castello. Ero sola. Avevo aspettato Dominic lì per un'ora, facendo avanti e indietro e cercando di restare calma.
Ma lui, non si era presentato.
Mille pensieri presero vita nella mia mente, e tra tutti, non sapevo quale fosse il più credibile. Pensai a uno scherzo, a un ritardo, a una vendetta per il mio comportamento della sera prima. Ma non riuscivo a crederci dopo il modo in cui me ne aveva parlato Justine e per come si era presentato. Allo stesso tempo, le parole di Just si perdevano e il comportamento di Dom voltava faccia nella mia mente, infondo non lo conoscevo così bene.
Raccolsi le mie cose da terra e iniziai a camminare verso le serre di erbologia. Ero in ritardo, ma non mi importava. Per la prima volta in vita mia non avevo voglia di andare a lezione.
Il pensiero di non andarci affatto mi sfiorò più di una volta. Alla fine mi decisi, a pochi metri dalla serra numero tre, mi voltai e cambiai traiettoria.
Andai verso la foresta proibita.
Ancora non potevo crederci che Dominic non si fosse presentato all'appuntamento, ma finalmente iniziai a realizzare un pò di cose.
Tutto iniziò ad essermi più chiaro, fin da quando avevo messo piede sul treno per Hogwarts, non ero stata più la stessa Vea di sempre.
Credevo di doverne gioire, visto che la nuova Vea era riuscita ad essere più aperta con le persone. Ma non era così. Non ne gioivo affatto in quel momento.
Lasciarmi prendere all'euforia e lasciare che le persone entrassero nella mia vita senza guadagnarsi il dovuto invito e rispetto, era una cosa sbagliata. Chiunque poteva nominarsi amico, senza esserlo davvero. Ormai l'avevo capito, anche se per arrivarci avevo sofferto parecchio e ancora ne soffrivo.
Arrivai ai confini della foresta, mi fermai vicino ad un albero enorme, scuro e spoglio. Mi sedetti girata verso l'interno della foresta, per non lasciare che qualcuno mi vedesse. Volevo essere lasciata sola, per ritrovare il filo, per ritrovare me stessa. Posai la fronte sulle ginocchia, rannicchiata in un angolo dell'albero cominciai a ripensare a quei due giorni passati.
Ero stufa di soffrire per dei ragazzi ai quali probabilmente non interessava nulla di me.
Così decisi in quel momento di far finire tutto e tornare alla mia vita scolastica, tranquilla e silenziosa e priva di qualsiasi dolore.
L'importante era non perdere le amicizie che sembravo aver trovato: Justine ad esempio...misi tutti in discussione e in dubbio.
Promisi a me stessa di stare attenta e non lasciarmi andare all'euforia. Avevo tutto il tempo per capire se lei e Alicia fossero davvero interessate alla mia amicizia.
E quel dolore che sentivo vicino al cuore, quasi come se dovesse esplodere da un momento all'altro, lo avrei represso e avrei aspettato che passasse.
*Con il tempo si guarisce* la mamma e William lo dicevano sempre.
Lì, all'entrata della foresta proibita, una nuova Vea stava nascendo. Più forte, più determita, più matura.

Vea Charm,
III anno, Corvonero