1 settembre - Simpatie o Antipatie?

21, 50 – Sala Grande


*Will sei un prefetto, calmo, stai-calmo* ero circondato da un centinaio, se non di più, studenti del primo anno. Mi scoppiava la testa, c’erano alcuni di loro che facevano domande a raffica. Avrei voluto rispondere ma appena aprivo bocca, ne arrivava un’altra. Così rinunciai. Lasciai i “piccoli” a Brian l’altro prefetto di Corvonero e mi allontanai un po’…dovevo riprendermi da tutto quel caos. Poco dopo vidi il professor Piton piazzasi davanti alla porta e iniziare la sua sadica battaglia togli-punti-a-tutte-le-case-tranne-Serpeverde. Io e Brian ci guardammo con aria rassegnata: alzai le spalle e gli feci cenno di accompagnare gli studenti in sala comune. “Arrivo tra poco!” gli gridai tra la folla. Mi voltai alla ricerca di un angolo tranquillo, ma avevo davanti solo una marea di studenti. La testa mi sarebbe scoppiata da un momento all’altro, se non fosse stato per un pensiero…Soul. Aveva accettato di parlare un po’ con me in sala comune, prima di andare nei nostri dormitori e ne ero…felicissimo. Lei era già uscita dalla sala grande…*spero che mi aspetti*.
Passai le mani tra i capelli e le feci scendere sul viso…*non ricordavo fosse così dura essere prefetto…l’anno scorso era tutto più tranquillo* quando tolsi le mani dal volto, mi trovai davanti a Kumigo.
“Oh, ciao…” ero sconvolto dallo stress, ma cercai di ricompormi…non volevo far vedere quanto mi stancasse fare il prefetto. Kumigo era solo, poco prima c’era anche Vea lì.
Vidi che rideva di gusto per le grandi gesta del professor Piton *certo, è facile ridere quando la tua casa non viene toccata* ero un po’ nervoso. In verità l’atteggiamento del professor Piton era comico da un lato, però intollerante dall’altro.
“…ho visto che parlavi con Vea…sai è mia sorella” quel ragazzo sembrava molto tranquillo, ma allo stesso tempo non riuscivo a capirlo bene. Mi incuriosiva.
Parve poco interessato a quello che avevo detto “Non ti sono molto simpatico vero?” arrivai subito al dunque. Non mi piaceva far finta di essere simpatico e di andare d’accordo con qualcuno, quando non era così.

William Charm
VI anno, Corvonero