La Domatrice di Draghi


Come lo vide la ragazza lo assalì menando calci e pugni che Harry abilmente schivava senza però attaccare a sua volta. Lei era molto abile e molto veloce Harry rimase colpito un paio di volte ma rinunciava ad affondare i suoi colpi, poi vide che il suo avversario si era sbilanciato e allora agì, le afferrò un braccio e lo girò dietro alla sua schiena, lei fece una capovolta e si riportò davanti ad Harry che non aveva mai lasciato i suo braccio. Facendo leva sul braccio che aveva afferrato saltò e con entrambe le gambe prese a tenaglia il collo della ragazza facendola cadere. Tirando il braccio e tenendo le gambe strette sul collo la immobilizzò, la ragazza comprese di aver perso e si calmò.

- Combatti molto bene, nessuno mi aveva ancora sconfitta in un corpo a corpo. -

- Grazie. Ma cosa ci fa una splendida ragazza come te in questo postaccio? - Chiese Harry senza mollare la presa.

Non rispose, smise di opporre resistenza alla presa e incominciò a singhiozzare. Harry mollò la presa, e tenendola sempre sotto controllo si mise a sedere sul pavimento, cosa che fece anche lei. Sempre singhiozzando disse:

- Questo è il primo apprezzamento che ricevo in vita mia. - Continuò a singhiozzare.

Harry aspettò che la crisi diminuisse poi le porse un fazzoletto prontamente estratto dalla sua tasca, lei lo usò prima per soffocare i singhiozzi e poi per asciugarsi le copiose lacrime. Smise di singhiozzare e disse:

- Ora va meglio! -

- Sei sicura? -

- Oh si! Grazie! Sai non sono assolutamente abituata che qualcuno mi consideri una ragazza o una persona. Ho passato tutta la vita a lottare per poter solo sopravvivere. -

- Capisco. Come sei finita qui? -

- Una lunga storia, mi hanno incastrata. -

- Incastrata? -

- Si avevo ricevuto una proposta di tre "lavoretti facili", di base rapinavo le paghe dei dipendenti del ministero per conto di tre personaggi stranieri. Ma alla terza rapina mi hanno incastrata. Temevo già da tempo che le rapine fossero una scusa per qualcosa di più losco, infatti io e i miei complici non abbiamo mai ucciso, ma dopo ogni rapina le guardie giurate vennero trovate assassinate. Nell'ultimo lavoretto ho cambiato un po' i piani ed ho dato tutto il malloppo ai miei ragazzi dicendo loro di sparire. La polizia è venuta da me non trovando niente con cui incastrarmi hanno fabbricato le prove mettendo alcuni Galeoni delle rapine precedenti in casa mia. Così hanno avuto la scusa per incarcerarmi. Poi, visto che sono brava ad addestrare i draghi, Ben Lufkin il direttore di questa prigione, mi ha affibbiato questo compito e concesso un minimo di libertà. Questo è tutto. Ora sta te: cosa ti porta in questo luogo sotto l'ala di un drago? -

- Un mio amico è stato incastrato come te. Giace rinchiuso qui da qualche parte e voglio liberarlo. -

- Un'impresa veramente impossibile. -

- Può darsi, voglio comunque provarci. -

- Il tuo amico ha i capelli rossi e si chiama Ron? -

- Si è lui. -

- Siamo giunti qui insieme dovrebbe essere stato rinchiuso in una delle celle del terzo piano. -

- Puoi descrivere questa prigione?

- Penso avrai visto che ha un muro esterno e uno interno, tra i due muri scorre una cascata una parte di quella che circonda questo luogo. Questa cascata è stata l'ispiratrice della Cascata del Ladro presente nei sotterranei della Gringott, rimuove tutti gli incantesimi e tutti gli occultamenti magici! -

- Conosco la faccenda. -

- Quindi non puoi usare la magia per aiutare il tuo amico. Ora avrai notato il cortile centrale ha tre porte una per ogni parete. Quella che porta in questo sotterraneo, quella che porta attraverso la cascata all'uscita e l'altra porta alle celle. Se entri in quella troverai le guardie che sorvegliano l'unica stretta scala che porta al pianerottolo del primo piano di celle. Percorso tutto il pianerottolo trovi la seconda rampa che porta al piano due e così via fino al piano ventuno. A ogni piano vi sono delle guardie. Non vi sono finestre né uscite dove scorre l'acqua solo nuda roccia, le uniche piccole aperture sono quelle che danno sul cortile interno. -

- Capito! Dov'è il quartier generale delle guardie? -

- Prima di entrare in questa grotta avrai sicuramente notato altre due porte. Quella a sinistra porta alle cucine che sono localizzate proprio li dietro. - indicò la parete della alla sinistra della porta di ingresso. - Gli Elfi domestici preparano il pranzo e la cena sia per i detenuti che per le guardie. Dall'altra parte c'è la sala mensa, la sala svago, il quartier generale e gli appartamenti del personale scavati nella roccia della montagna. -

- Devo scoprire dove viene tenuto Ron. -

- Impossibile dovresti fare il giro delle celle per saperlo oppure fartelo dire dalle guardie. Entrambe le cose molto improbabili. -

- Allora mi farò catturare. Poi improvviserò. -

- Sei tutto matto. Completamente fuori di testa. -

- Andrà tutto bene non preoccuparti. Altri sono evasi da questo buco. Piuttosto tieniti pronta con Norberta ce ne andremo in volo sulla sua groppa. -

- Sarà! - disse con un'espressione decisamente scettica.

- Ora voglio che mi catturi e chiami le guardie. Di loro che sono arrivato qui con il Drago. -

- No! -

- Fallo è anche la tua unica possibilità di lasciare questo posto. Mia dolce signora. -

- Ecco lo sai che non resisto ai complimenti. - Disse sorridendo.

Velocemente agguantò Harry lo legò e chiamò le guardie. Accorsero due energumeni che presero in consegna Harry.

- Deve essere arrivato con il Drago. L'ho trovato nascosto nella grotta, prendetelo. -

Spinsero la ragazza all'interno, chiusero la porta e trascinarono Harry oltre la porta che conduceva nel loro quartier generale. Lo condussero al cospetto del direttore della prigione, Ben Lufkin un uomo grassoccio con due baffi che piegavano all'ingiù capelli a caschetto neri, stava giocando agli scacchi dei maghi. Era il suo gioco preferito ma perdeva somme ingenti di denaro contro i suoi subordinati a causa della sua scarsa abilità.

- Scusa capo abbiamo trovato un clandestino ci è stato consegnato dall'amazzone. -

- Non ora Elfrid! Sto vincendo! - Tuonò Ben.

- Ma ... signore ... -

- Che sei sordo? Fallo sedere a quella sedia, legalo. Mi occuperò di lui quando avrò vinto la partita. -

Così fecero, Harry fu legato alla sedia proprio di fronte a Ben e alle spalle del suo avversario. La partita proseguì in perfetta parità poi Ben, come al solito, fece un errore e l'andazzo volse a suo sfavore. Essendo in difficoltà prima di effettuare la sua prossima mossa si guardò intorno e caso volle incrociò lo sguardo di Harry. I due si guardarono in silenzio poi Harry fece un cenno con il capo, Ben toccò la sua regina, Harry scosse il capo, allora toccò l'alfiere sul nero Harry fece cenno di si poi piegò la testa fin sulla spalla. Ben mosse l'alfiere fino sul fondo della scacchiera, il suo avversario mosse la regina e mangiò l'alfiere. Infuriato Ben incenerì Harry con lo sguardo, ma Harry fece un altro cenno Ben toccò la regina Harry scosse la testa allora toccò la torre alla sua sinistra Harry sorrise e fece si con il capo. Ben si illuminò e vide la sua possibilità – Scacco Matto – finalmente aveva vinto una partita. L'avversario si alzò di scatto contrariato estrasse i duecento Galeoni e li buttò sul tavolo uscendo dalla stanza sbattendo la porta. Ben ed Harry rimasero soli.

- A noi due ora! - disse rivolgendosi ad Harry. - Che ci fai qui? -

- Stavo scappando ... due tipi a cui non piace perdere mi stavano inseguendo ... fortunatamente corro veloce poi ho visto il Drago e mi sono nascosto sotto la sua ala ... e sono giunto qui. -

- Sotto l'ala del Drago? - Esclamò incredulo.

- Si ho lavorato con alcune di quelle creature e so come trattarle. -

- Visto che mi hai aiutato e visto che non sei ricercato ti terrò come consulente scacchistico e nel tempo libero ti occuperai dei draghi che teniamo in questa torre mentre vengono addestrati. Come ti chiami? -

- Vernon. Molte grazie signor Direttore. - Esclamò Harry

Passarono alcuni giorni e il consulente scacchistico fece guadagnare una piccola fortuna al direttore, i due diventarono amici. Non era insolito che Harry accompagnasse Ben nelle sue ispezioni ma fin'ora nessuna traccia di Ron. Il lavoro con i Draghi era invece quello di stalliere, il che significava pulire il loro posto dagli escrementi, non era il massimo ma era il momento in cui Harry poteva stare da solo e riordinare i propri pensieri. Al momento nella torre vi erano solo tre Draghi inclusa Norberta. Uno blugrigio ovvero un Grugnocorto Svedese e uno rosso ovvero un Petardo Cinese, entrambi si innervosivano quando qualcuno entrava nel loro spazio ma con Harry tutto filava liscio. Un giorno nel pulire le pareti della stalla mai pulite da secoli a questa parte Harry notò degli strani caratteri, ripulì per bene la parete e ne emerse un'antica iscrizione in quegli strani simboli. Smise di pulire e si sedette a contemplare quella strana scrittura, piano piano divenne comprensibile per la mente di Harry e ne poté, alla fine, cogliere il significato. Spiegava la magia della torre probabilmente incisa da coloro che l'avevano costruita.

" ... l'isola era stata grandemente maledetta, il Re nero, nella sua incessabile ricerca del potere, aprì porte che avrebbero dovuto rimanere sigillate per sempre, da esse emersero, provenienti dai più oscuri luoghi dell'universo, diaboliche creature che si nutrono della bellezza e delle emozioni positive degli umani, riducendoli alla depressione e quindi alla morte. Rendendosi conto del tremendo errore tentò di rimediare, e dopo innumerevoli tentativi riuscì a chiudere quelle porte e a relegare gli esseri su quest'isola. Il prezzo fu che l'isola rimase completamente sotto il controllo delle creature che con la loro magia costruirono una cupola energetica che la pone al di fuori della portata di ogni essere umano. Solamente l'acqua indebolisce questo incantesimo ed è per questo motivo che l'interno della torre è protetta da una cascata."

- Ecco che cos'era quella sensazione allo stomaco sentita prima di atterrare sulla spianata. Questo complica un po' le cose. - Disse tra sé e sé Harry.

- Ehi tu! Il Direttore ti vuole. - Queste parole lo distolsero dai suoi pensieri.

Uscì dalla stalla e trovò il direttore che lo attendeva.

- Oggi ti presenterò il miglior giocatore di scacchi che conosca. Non ha mai perso una partita né con me né con nessun altro. -

- Chi è? -

- Lo vedrai, seguimi. -

Uscirono nel cortile della torre e il direttore si diresse verso la porta che conduceva alle celle. Entrarono, un lungo corridoio si dirigeva verso la parete esterna, al fondo di questo una scala. Salirono, finita la rampa percorsero tutto il perimetro esterno prima di trovare la prossima rampa. Passarono davanti a porte, blocchi di roccia, più sicure di quelle delle camere blindate della Gringott. Salirono la seconda rampa e poi la terza percorsero il corridoio per fermarsi davanti a una cella.

- Signor Direttore! Signor Direttore. - Qualcuno dal basso chiamava a gran voce.

- Sono qui che diavolo c'è. -

- Abbiamo un problema, venga subito. -

- Branco di imbecilli! - Urlò Ben – Fannulloni perdigiorno, mai che riusciate a risolvere qualcosa. - Poi rivolgendosi ad Harry – Tu entra in questa cella ed aspettami, scusa ma ti devo rinchiudere mentre sarò via -

Aprì la porta della cella spinse dentro Harry e la richiuse, andandosene imprecando. La luce nella cella era scarsa il prigioniero era seduto in un angolo buio pareva dormisse. Gli occhi di Harry si stavano abituando all'oscurità e cominciavano a mettere a fuoco il prigioniero.

- Per la barba di Silente Ronald Bilius Weasley! -

- Ma chi ... ma cosa ... ma Harry! Che ci fai qui? -

- Sshhh non chiamarmi così, non mi conosci, che ci faccio? Il mio migliore amico ha bisogno di aiuto e allora ... -

- Non so proprio che aiuto puoi darmi ma sono dannatamente contento di rivederti. -

In quel momento la porta si aprì e il direttore entrò imprecando.

- Branco di smidollati incapaci. Se non ci fossi io tutti i prigionieri sarebbero in giro per l'isola. Ah Vernon vedo che hai fatto conoscenza con Ron. Lui è il miglior scacchista che io conosca e sinceramente non credo che abbia commesso i delitti per cui è condannato. Ma tant'è ... ok facciamo una partita. -

Preparò la scacchiera e illuminò la stanza, Harry disse, senza farsi sentire da Ben, a Ron sibilando "Perdi!". Ben fece cenno a Ron di sedersi di fronte a lui, Harry si sedette alle spalle di Ron e la partita ebbe inizio. I due si affrontarono e come al solito dopo poche mosse Ron era già in vantaggio. Harry si schiarì la voce e fece un cenno al direttore. Ben fece la mossa e Ron parve essere in difficoltà tanto che rispose con una mossa difensiva molto debole. Ben allora attaccò con la regina eliminando una delle torri di Ron che rispose con un'altra mossa debole, Ben mangiò un alfiere e si dispose minacciando lo scacco, Ron si difese ma con una mossa di cavallo Ben diede scacco al re, L'unica soluzione di Ron era quella di mangiare il cavallo con la torre ma così permise alla regina di Ben di dare scacco matto. Colmo di gioia ed orgoglioso di aver battuto l'invincibile, Ben abbracciò prima Harry e poi Ron poi uscì dalla cella per vantarsi della sua impresa. Ron e Harry rimasero chiusi nella cella.

- Come ti arriva il cibo? - Chiese Harry

- Da un'apertura sul muro che si richiude al momento in cui restituisco le stoviglie vuote. -

- Ad ore fisse? -

- Penso di si anche se trovo difficile dire l'ora qui il tempo sembra non passare mai. -

In quel momento la porta si riaprì.

- Andiamo Vernon, ciao Ron. - disse strafelice Ben e Ron fu di nuovo solo.

Il giorno seguente Harry stava rigovernando i Draghi quando entrò la ragazza dalla treccia per prendere il Petardo Cinese.

- Ciao, vedo che te la sei cavata oggi è l'ultimo giorno di permanenza del drago rosso. L'addestramento è terminato e verrà portato a destinazione. -

- Dove? -

- Non lo so. Non mi è dato sapere. -

- Cosa sai delle cucine? -

- Sono gestite dagli Elfi domestici, preparano il cibo per tutti allo stesso momento e poi lo inviano tramite appositi cunicoli ai prigionieri e anche ai Draghi mentre al personale viene servito direttamente in mensa in base ai turni. Ma tu dove hai mangiato in questi giorni? -

- Dal direttore ovviamente! - Rise.

- Capisco. -

- Tieniti pronta! A breve ce ne andremo. -

La ragazza usci con il Petardo Cinese che la seguiva come un cagnolino, mentre Harry attendeva che il cibo per i draghi venisse consegnato come al solito tramite un'apertura sul muro. L'attesa si protrasse per parecchi minuti quando il muro si aprì un mucchio di bestie morte caddero sul pavimento della stalla. Con un balzo Harry entrò nel cunicolo maleodorante e salì per alcuni metri. Sebbene fosse tutto buio riusci a scorgere un cunicolo principale che saliva lungo il muro della torre e, presumibilmente, a ogni piano c'era un cunicolo orizzontale che serviva le celle. Da una attenta osservazione aveva stabilito che il condotto principale passava in prossimità della cella di Ron e quindi questa poteva essere la possibilità di fuga. Ritornò sui suoi passi rientrando nella stalla. Passarono alcuni minuti e dalla porta entrò il direttore.

- Ciao Vernon oggi e per alcuni giorni niente partita. Devo recarmi a Londra al ministero. Ci sono sempre delle beghe che devo risolvere. Ho dato disposizioni affinché il tuo pranzo e la tua cena ti vengano servite insieme a quelle della domatrice di draghi nella grotta. Arrivederci. -

- Arrivederci Direttore. -

L'occasione era giunta, aspettò che la ragazza facesse ritorno per metterla al corrente del piano. Entrò nella grotta con una espressione triste.

- Povero Petardo Cinese spero vada in un posto migliore di questo. Ha lasciato la torre in compagnia del direttore. Spero che gli vada bene. -

- Ne sono sicuro, ora tocca a noi. -

- Tocca a noi cosa? -

- Andarcene. -

- Maaa ... -

- Ascolta all'ora di cena vado a prendere Ron e lo conduco qui. Ci nascondiamo sotto le ali di Norberta. Tu con una scusa chiederai che il drago venga condotto nello spiazzo di arrivo, magari dicendo che è molto nervosa e che serve molto spazio affinché si calmi. Una volta nello spiazzo le salti in groppa e voliamo via. -

- Completamente folle ma possiamo provarci. Come evitiamo i dissennatori? -

- Sentono le emozioni, quindi appena in volo vi stordirò sia tu che Ron. Niente emozioni niente dissennatori, brusco ma può funzionare. -

- E le tue emozioni? -

- Ho imparato a controllarle spero di farcela. -

- Ok all'ora di cena allora. -