Fuga da Azkaban


Venne il fatidico momento. All'ora di cena Harry usò il cunicolo per il cibo dei draghi e velocemente si portò al terzo piano salendo, facendo pressione sia con le mani che con i piedi, sulle pareti di roccia. Le diramazioni erano piuttosto strette un elfo ci passava ma Harry aveva qualche difficoltà in più, fortunatamente la cella di Ron era la più vicina o almeno così aveva previsto. Strisciò verso l'apertura, si affacciò, le sue previsioni si dimostrarono azzeccate era proprio la cella di Ron.

- Ron! Presto abbiamo poco tempo entra in questo cunicolo e seguimi. -

- Harry ma ... -

- Non discutere ne parleremo dopo se avremo successo. Muoviti! -

Ron entrò nel cunicolo, seguì Harry fino ad arrivare in quello verticale molto più largo. Harry entrò e si lasciò scivolare facendo pressione sulle pareti. Ron tentò di fare la stessa cosa, per un po' la faccenda gli riuscì ma arrivato quasi in fondo cadde come un sacco di patate, Harry che era già arrivato sul fondo si scansò per non essere investito da quel proiettile che era diventato il suo amico. Un po' ammaccato ma incolume Ron raggiunse Harry nella stalla, fu preso per mano e condotto fuori nella sala dove c'era la ragazza e Norberta. Harry bisbigliò qualcosa in un orecchio del drago poi disse a Ron:

- Nasconditi sotto la sua ala. -

- Sei pazzo! -

- Certo che lo sono. Ma sbrigati. -

Ron si nascose sotto l'ala del drago aggrappandosi alla sua pelle rugosa lo stesso fece Harry dall'altra parte. La ragazza chiamò le guardie.

- Presto questo Drago ha bisogno di più spazio. Non so se riuscirò a controllarlo oltre, sta diventando furioso. -

Harry diede una manata sull'ala di Norberta che incominciò a sputare fiamme e a correre a destra e a sinistra. Lo sforzo per rimanere aggrappati sotto le ali era grande ma i due amici resistettero. Finalmente le guardie impaurite scortarono, a debita distanza, il drago e la ragazza fuori dalla torre sotto la cascata ed infine nella spianata di arrivo e partenza. Una volta fuori la ragazza condusse il drago verso il bordo mentre le guardie impaurite rimasero vicino al portone di ingresso. Con un balzo gli saltò in groppa cosa che fecero anche Harry e Ron uscendo da sotto le ali. Harry bisbigliò qualcosa al drago che si levò in volo. Appena in aria Harry usò uno dei trucchi imparati da Tiensing, vale a dire come stordire le persone. Agguantò il collo dei suoi due compagni di avventura e strinse due punti specifici in modo da far perdere loro conoscenza. Tutto sembrava andare liscio, i dissennatori rimanevano in volo intorno alla torre senza preoccuparsi di loro, ma c'era ancora un grosso problema da risolvere: oltrepassare la barriera magica. Ormai stavano già sorvolando il mare quando Harry scorse una leggera nebbiolina a forma di cupola, abbracciante l'isola. Era questa la barriera della leggenda, bisbigliò al drago di rallentare e si avvicinò a quella nebbiolina, era un muro, impenetrabile peggio della roccia più compatta del mondo. Doveva farsi venire un'idea, cercava di ricordarsi cosa dicesse la leggenda, "Solamente l'acqua indebolisce questo incantesimo ed è per questo motivo che l'interno della torre è protetta da una cascata." Ovvio ma rischioso dovevano attraversarla sott'acqua. Chiese al drago se potesse farcela per tutta risposta Norberta aumentò la velocità e si preparò per il tuffo nel mare. Il drago si tuffò Harry pur essendo senza bacchetta riuscì a improvvisare gli incantesimi testa bolla necessari a lui, a Norberta e ai suoi amici per superare le profondità marine. Viaggiarono sott'acqua fino a che la riserva d'aria non finì, riemergendo non lontano dalle coste dell'Inghilterra. Il volo proseguì senza altri problemi fino alla foresta proibita. Ron e la ragazza si ripresero mentre sorvolavano gli ultimi alberi così Norberta atterrò nei pressi della casa di Hagrid. Harry scese disse alla ragazza di tenere il Drago nascosto e si avviò verso la casa del custode delle chiavi. Raggiunse la capanna e bussò. Sentiva dei rumori simili a dei grugniti provenire dall'interno mentre dal guardiacaccia nessuna risposta, bussò un'altra volta sentì ancora dei rumori provenire dall'interno e finalmente Hagrid aprì la porta visibilmente imbarazzato e tutto impiastricciato da una gelatina verde.

- Ciao Hagrid – Lo salutò Harry con un enorme sorriso. - È da un po' di tempo che non ci vediamo. -

Visibilmente sorpreso squadrò il suo giovane amico per un lungo tempo poi si sedette sugli scalini della casa. Fece dei profondi respiri poi riusci a parlare.

- Harry credevo ... pensavo ... -

- Che fossi morto! Neanche per idea sono di nuovo in circolazione. -

- Do.. Dove ... sei stato? Tutti ti credevano sparito. -

- In un altro mondo, rapito dagli Orchi. -

- Per tutte le stregonerie ... Dal quel mondo non si fa ritorno. -

- Non sempre ... -

- Evidentemente! Su entra. -

Entrarono in casa. Sul pavimento la stessa appiccicosa gelatina verde che imbrattava la camicia di Hagrid. Si sedettero al tavolo dopo che il guardiacaccia lo pulì sommariamente.

- Preparo il tè, raccontami cosa ti è successo. -

- Beh vedi non ho molto tempo e poi ho un compito da assegnarti. -

- Ah si? Quale compito. -

- Vedo che non hai perso l'abitudine di ospitare qualche animaletto strano. - Disse Harry ammiccando a un grosso baule nell'angolo semibuio della stanza.

- No ma che dici ... - Harry lo guardò fisso negli occhi sorridendo - ... e va bene è solamente Eulalia, una giovane lumaca carnivora gigante. -

- Appunto! - Esclamò ridendo Harry – Ora siediti ho una notizia per te. -

- Che notizia? -

- Norberta è fuori che ti sta aspettando. -

- Nor ... Norbert ... Norberta? La Draghessa proprio quella che avevo dovuto spedire in Romania? -

- Si quella, era stata rapita, ma ora è di nuovo libera. Tuttavia non è la sola ad essere di nuovo libera. -

- Chi altri? -

- Beviamo il tè e poi ti condurrò da loro. -

Bevvero il te, Hagrid si mostrò impaziente e maldestramente rovesciò metà della sua tazza sul tavolo. Si alzò di scatto facendo cadere la teiera. Cercò uno straccio cercando di pulire il tavolo ma riuscì solo ad imbrattarlo ancora di più. Harry finì il suo tè, posò la tazza sul tavolo, si alzò e si diresse verso la porta.

- Va bene Hagrid, vedo che hai fretta, andiamo. -

Uscirono e si diressero verso la foresta, camminarono tra gli alberi fino a raggiungere lo spiazzo dove Harry aveva lasciato Norberta, che, apparentemente, era sola. Hagrid si fermò proprio di fronte al drago e cominciò a scrutarla estasiato. Riconobbe la macchia a forma di fagiolo.

- Sei proprio tu, Norberta, come sei cresciuta eri solo un affarino minuscolo quando ho dovuto lasciarti. -

Il drago alzò la testa e fece uno sbuffo di fuoco.

- Hagrid sei sempre il solito ti perdi dietro le creature magiche. - Disse Ron uscendo da un cespuglio in compagnia dell'Amazzone.

- Ronald Weasley, che piacere rivederti ... ma non dovresti essere a ... a ... beh tu-sai-dove? Che ci fai qui? -

- Mi godo la libertà, sai Azkaban non è proprio un luogo di villeggiatura. Grazie al mio amico ora sono un latitante. - Disse ridendo

- Se vuoi ti ci riporto subito. - disse Harry

- Sempre premuroso ... ma no faccio questo sacrificio ... preferisco una vita da latitante che marcire in quella cella. -

- Chi è quella ragazza? - chiese Hagrid

- Lei è ... sai che non conosco il tuo vero nome? - disse Harry

- Mirina ma tutti mi chiamano l'Amazzone. -

- Ciao Mirina, cosa fai in compagnia di questi tipi poco raccomandabili? - chiese Hagrid

- Da oggi anch'io sono una latitante. -

- Uhm doppia fuga da Azkaban, era dai tempi di tu-sai-chi che nessuno più scappava da quella prigione. Ora sarete ricercati. -

- Ovviamente! - rispose Ron

- Bene ora abbiamo bisogno di un favore da te. - disse Harry. - Dovresti chiamare Charlie e consegnargli il drago. Ovviamente non dovrai dire niente di quanto è successo e nemmeno di averci visto. Siamo tutti e tre ufficialmente scomparsi. -

Ron prese Harry per un braccio e gli sussurrò nell'orecchio.

- Conosci Hagrid sa tenere un segreto come un colapasta tiene l'acqua -

- Si lo so bene. Ma quando ce ne andremo non si ricorderà di noi. - rispose bisbigliando.

- Se lo dici tu! Ma non abbiamo bacchette per un incantesimo di memoria. -

- Lascia fare. -

Hagrid li scrutò con una strana espressione e poi disse:

- Bene avviserò subito Charlie, e naturalmente la mia bocca rimarrà cucita. -

- Ora ce ne andiamo, mi raccomando acqua in bocca. -

Velocemente lasciarono la radura e guidati da Harry si diressero verso la Stamberga Strillante. La notte stava avvolgendo la foresta, si sentivano gli zoccoli dei centauri colpire il terreno in lontananza, il loro cammino era spedito e senza esitazioni. Arrivati, Harry bussò alla porta nel modo convenuto e fece segno ai due compagni di rimanere fuori dalla vista. Venne ad aprire Ency, al che Harry fece sgattaiolare dentro i due evasi e disse loro di nascondersi. Sorridendo seguì il suo amico fino al salone. Hermione, seduta sul divano, leggeva la Gazzetta del Profeta mentre Neville stava accudendo la sua pianta di Mimbulus Mimbletonia ormai diventata molto grande. Essendo entrambi assorti in quello che stavano facendo non notarono l'arrivo di Harry.

Sulla prima pagina del giornale c'era uno foto di Azkaban e i volti dei fuggitivi.

Clamorosa evasione dal carcere di massima sicurezza di Azkaban. Era dai tempi di voi-sapete-chi che nessuno fuggiva essendo ovviamente state rafforzate le misure di sicurezza per evitare simili spiacevoli episodi. Il ministero fa sapere che gli evasi, Ronald Weasley e una ragazza chiamata l'Amazzone, responsabili delle efferate rapine ai porta valori della Gringott, debbono essere considerati deceduti in quanto testimoni oculari li hanno visti inabissarsi nelle acque tempestose del mare. Nessuno di loro è stato visto riemergere. I dissennatori hanno perlustrato il mare per miglia e miglia senza trovare alcuna traccia degli evasi.

Più sotto sulla stessa pagina:

Ritrovato nella foresta proibita il Drago scomparso in Romania. Il Custode delle Chiavi e dei Luoghi di Hogwarts lo ha preso in custodia dopo che tre persone delle quali non ricorda nulla glielo hanno consegnato. Charlie Weasley prontamente avvertito ha provveduto al trasferimento della creatura nel luogo dal quale era scomparsa.

- Ciao Harry! Quando sei arrivato? - Lo salutò Luna.

Sentite queste parole Hermione fece un balzo scaraventando il giornale verso il soffitto e si avventò su Harry.

- Dov'è Ron? - Urlò

- Deve essere in fondo al mare secondo la Gazzetta del Profeta. Sai i giornali non mentono mai. - rispose assumendo un'aria innocente. - Ciao Luna, proprio ora! -

- Non devi scherzare né prendermi in giro POTTER. - disse esasperata Hermione estraendo la bacchetta e puntandola alla gola di Harry.

- Questa la prendo io prima che qualcuno si faccia male. - Muovendosi silenziosamente Ron si era portato alle spalle di Hermione e con una mossa rapida e decisa le tolse la bacchetta dalle mani.

Lei si voltò di scatto e abbracciò il suo amato con tanto impeto che caddero entrambi distesi sul pavimento. Mentre i presenti scoppiarono in una irrefrenabile risata.

- Ragazzi un po' di contegno, suvvia! - disse tra le risa Neville. - Penso abbiano bisogno di stare un po' soli. Venite andiamo di sopra. -

Entrarono assieme nella stanza continuando a ridere per l'incidente appena successo, e si sedettero si tappeti della stanza. Formarono un cerchio, Luna, Demelza, Enceladus, Neville, Harry e Mirina. Tutti si voltarono verso di lei, scrutandola con sguardi interrogativi. Harry se ne accorse.

- Ah si lei è ... - Ma non fece tempo a terminare la frase.

- E' la ragazza che organizzava le rapine ai portavalori della Gringott. La riconosco per averla vista nello specchio del re degli Elfi. - Disse Luna.

- E' vero. - Rispose Mirina.

- Certo ma devo ringraziare lei se sono riuscito a evadere da Azkaban liberando Ron. -

Sentire nominare la temutissima prigione liberò Mirina dall'interesse generale, Luna e Neville volevano sapere com'era quel luogo visto che nessuno di coloro che c'era stato ne faceva una descrizione accettabile. Harry dovette raccontare come era riuscito ad entrare spiegando come aveva fatto a nascondersi sotto le ali del drago, come i cellulari venivano controllati dai dissennatori e che nessuno poteva entrare e uscire dall'isola senza essere condotto da loro. Spiegò anche che l'isola era circondata da una cupola forgiata da antichissimi incantesimi e poteva essere oltrepassata solo se si era in compagnia di quegli esseri orrendi.

- Ma allora come avete fatto? Voglio dire voi e anche Sirius Black a lasciare l'isola? - Chiese zeppo di curiosità Neville. -

- Non so esattamente come abbia fatto Sirius ma posso dire come abbiamo fatto noi. All'interno della prigione l'acqua viene usata per impedire gli incantesimi, qualcosa di simile alla Cascata del Ladro della Gringott. Quindi l'acqua annulla gli incantesimi, o almeno li attenua di molto, quello che abbiamo fatto è immergerci nell'acqua dell'Oceano abbastanza profondamente da passare per poi riemergere dall'altra parte della barriera vicino alla costa. -

- Ecco cos'è successo! - Esclamò Ron entrando nella stanza seguito da una felicissima Hermione.

- Ma ... non c'eri anche tu Ron? - Chiese Luna.

- Beh ... non proprio. Questo mascalzone ci ha storditi non appena siamo saliti in groppa a Norberta per volare via dall'isola. -

- Storditi? Perchè? - Chiese Hermione.

- Come sai i Dissennatori non ci vedono ma percepiscono le emozioni delle persone. Conosci molto bene Ron vero? -

- Certamente non riuscirebbe a tenere a bada neanche una delle sue emozioni, sarebbe stato subito scoperto. Geniale averlo stordito. Ma tu come hai fatto? -

- Io beh ... sono il più grande mago di tutti i tempi. - Disse ridendo Harry.

- Sopratutto il più modesto. Provo ad indovinare: le lezioni di Piton sul leggere la mente. -

- Vedo che non hai perso le tue eccelse qualità Hermione, ma non solo, negli anni che ho passato in quel mondo ... mi è stato insegnato a controllare e a gestire le mie azioni, le mie emozioni e persino i miei pensieri. In questo modo posso fare degli incantesimi senza usare la bacchetta. -

- Quali incantesimi? Non te ne ho visti fare. - Disse Ron

- Già, ma rifletti, come avremmo potuto respirare sott'acqua per tutto quel tempo se non aiutati da un incantesimo testa bolla? -

Ron diventò rosso per l'imbarazzo e si azzittì.

- A proposito, come andiamo con le bacchette? - Chiese Harry

Hermione. Luna, Demelza e Neville avevano le loro, ma solo quelle di Hermione e di Neville avevano il certificato d'uso rilasciato dal ministero.

- Secondo gli ultimi decreti del Ministero della Magia le altre dovrebbero essere considerate illegali e se scoperte potrebbero mandare i loro possessori ad Azkaban. - Dichiarò Hermione.

- Così i clandestini aumentano: Ron, Demelza, Luna, Mirina e io per scelta personale. A proposito non dite a nessuno che sono di nuovo in circolazione. -

A queste parole tutti guardarono Harry con aria interrogativa. Tutti tranne Demelza che disse:

- Giusto Harry! Se vogliamo ristabilire le condizioni necessarie affinché questi luoghi continuino rimanere luoghi magici nascosti ai babbani, nessuno deve sapere del tuo ritorno . -

- Ma se ci fosse da combattere? - Chiese Ron

- Non dovrà esserci nessun combattimento. - Esclamarono all'unisono Harry e Demelza.

Si guardarono stupiti poi Demelza disse:

- Il Re degli Elfi lo ha detto chiaramente, nessuna battaglia. -

- Perché? - Chiese Hermione.

- Non me lo ha detto. -

- Perché qualsiasi azione che danneggi persone o altre creature viventi contribuisce a diminuire la copertura energetica che protegge questi luoghi magici. Nessuna battaglia anche Merlino lo ha chiesto. -

- Sei pieno di sorprese Harry! Come fai a conoscere Merlino deve essere morto MOLTE centinaia di anni fa. - Esclamò Hermione incredula.