Il Bastone di Serpeverde


Harry, assunte le sembianze di Neville, ed Hermione uscirono dall'ufficio, con passo veloce ma senza correre scesero le scale fino al bagno delle ragazze nel secondo piano, entrarono e videro subito l'entrata della camera dei segreti.

- Uh uh, di nuovo qui? Non starete mica preparando ancora quella puzzolente pozione? -

- Ciao Mirtilla. - La salutò Hermione.

- Senti devi distrarla, mentre io cerco di aprire il passaggio. Lei sa che Neville non parla il serpentese, e non voglio che mi scopra. - Le sussurrò in un orecchio Harry.

- No niente pozione questa volta, sono venuta per avvisarti che il fantasma di Olive Hornby è stato avvistato nel bagno dei Prefetti. -

- Quella ... vado subito a cacciarla via, così impara a prendermi in giro per i miei occhiali. - Disse sparendo velocemente dal bagno.

- Bravissima, geniale! -

- Su svelto apri. -

- $$$Apriti$$$! - Ordinò in serpentese Harry.

Il passaggio si aprì e i due amici si lanciarono giù per le condotte, schizzando fuori dal tubo molto al di sotto dei sotterranei del Castello. Il fetore era insopportabile, ma i due amici erano determinati a raggiungere il loro obiettivo. Si rialzarono e si diressero verso la camera guidati dalla flebile luce della bacchetta di Hermione, oltrepassarono le macerie del crollo provocato dal maldestro incantesimo di Gilderoy Allock inciampando sui massi e finalmente dopo un'ennesima curva arrivarono davanti alla parete sulla quale erano scolpiti i due serpenti attorcigliati con al posto degli occhi due grandi smeraldi scintillanti. Harry questa volta sapeva esattamente cosa fare:

- $$$Apriti$$$! - Disse con un sibilo autoritario.

I serpenti si sciolsero dal loro groviglio e la parete si aprì dividendosi in due metà. Velocemente la oltrepassarono quasi correndo fra le colonne sinuose. Giunti all'ultima coppia di colonne torreggianti contro la parete di fondo, si ritrovarono davanti all'enorme statua. L'eco dei passi si spense e dopo un attimo di studio iniziarono ad arrampicarsi sulle vesti e poi sulla barba della statua fino a raggiungere la sommità della testa. Si posizionarono in modo da avere la fronte proprio sotto di loro. Si guardarono interrogativamente e poi Harry disse:

- $$$Apriti$$$! -

Non successe alcunché. I due amici si guardarono sorpresi e la sorpresa ben presto lasciò il posto allo scoramento.

- Che facciamo adesso? - Chiese Harry. - Ero perfettamente sicuro che il bastone fosse qui. -

- Probabile che lo sia. Ma sono sicura che non basta dire quello che hai detto per aprire la fronte. -

- Beh con le altre porte bastava dire Apriti e le porte si aprivano. -

- Ovviamente qui non basta. Questa è la testa e la testa racchiude i pensieri. Solo qualcosa di veramente famigliare a Salazar potrebbe aprire la fronte. -

- Geniale! Ma cosa? -

- Non saprei dovrebbe essere un pensiero davvero importante per lui. -

- Certo un chiodo fisso! Credo di sapere cosa dire. -

- $$$Solo gli studenti purosangue dovranno essere ammessi$$$! -

A questo punto la fronte iniziò a muoversi, i due lobi frontali si aprirono scivolando dietro le orecchie della statua, evidenziando una cavità oscura. Hermione fece luce con la bacchetta e proprio li giaceva appoggiato al retro della testa il caduceo. Finalmente lo avevano trovato. Dovettero sbrigarsi a prenderlo, anzi Harry dovette rallentare il tempo per poterlo afferrare dato che i due lobi si stavano rapidamente richiudendo, ma la missione era stata compiuta con successo. Fecero ritorno velocemente nell'ufficio del preside in modo da liberare Neville da quell'involontario empasse. Entrò per prima Hermione per controllare che gli incantesimi sui quadri e anti-fantasmi fossero ancora validi. Minerva lo confermò e anche Harry, riprese le sue sembianze, entrò nell'ufficio.

- Fatto? - Chiese Neville

- Fatto! - Rispose mostrando il caduceo.

- Mai visto niente di simile. - Esclamo la professoressa rigirando il bastone fra le mani. - Un serpente bianco e uno nero attorcigliati su un bastone alla cui sommità c'erano due ali spiegate. -

- Probabilmente significa che alla fine del percorso si può trovare la libertà. Ma è solo un'interpretazione personale. - Disse Harry.

- Può essere. - Disse sorridendo la McGranitt.

- Ora per favore ci consegni anche gli altre tre doni. - Chiese Harry.

Minerva aprì il secondo cassetto alla sinistra della scrivania ed estrasse la gemma e la coppa piuttosto malconcia. Ma quando si avvicinò al Cappello Parlante per estrarre la spada, lo stesso iniziò a parlare.

- Tanta strada dovrete fare per purificare i doni in vostro possesso. Un lungo e pericoloso cammino vi attende. Al momento la spada non vi serve, sarebbe solo d'impiccio. Quando e se ritornerete, e se saprete trovare il luogo dal quale proviene la spada allora ve la consegnerò. -

Detto questo rimase in silenzio e non rispose alla raffica di domande fatte da Hermione e Neville.

- Ha ragione. - Disse Harry – Avalon dovrebbe essere da queste parti. Quando farò ritorno con gli oggetti purificati allora ci occuperemo della spada. -

- Harry parli come se sapessi già dove dovresti andare per purificare gli oggetti. - Disse Minerva.

- Si, proprio ieri sera parlando con Enceladus ho scoperto che cosa fare. Un lungo viaggio mi attende. Dovrò andare in Perù, in Tibet e in Messico e come ha detto il Cappello la riuscita non è affatto sicura. -

- Ah no Harry! - Esclamò Hermione. - Non parlare al singolare verrò anch'io. -

- E anch'io! - Esclamò Neville. Poi entrambi guardarono la Professoressa consci dei loro doveri di insegnanti.

- Certo. Temo che dovrò fare a meno di due persone del corpo docenti per quest'anno. Pomona sarà in grado di cavarsela da sola, mentre per Storia della Magia posso chiedere a Rüf dopotutto ha tenuto la cattedra per molto tempo. Andate pure. -

Harry si rimise il mantello dell'invisibilità e seguì i due amici giù per le scale, uscirono dal castello, si diressero verso il Platano Picchiatore, velocemente Hermione premette il nodo posto nelle radice che affiorava dal terreno per immobilizzarlo e tutti e tre entrarono nel passaggio segreto. Ben presto vennero accolti dai loro amici in trepidante attesa sia per sapere se i doni fossero stati recuperati che per il trasloco imminente.

- Ciao Harry! - lo salutò Luna. - Ciao Hermione, ciao Neville, avete marinato la scuola? -

- Non proprio, siamo stati esentati, per quest'anno, dall'insegnamento. - Rispose Neville.

- Tutto ok? - Chiese Demelza – Hai i doni? -

- Tre! Il quarto lo potremo avere solo al nostro ritorno. - Rispose Harry.

- Di quale si tratta? -

- Della spada. -

- Poco male, quella è l'ultima che deve essere purificata e per far questo bisogna trovare Avalon. - Disse Enceladus.

- Potremmo aver bisogno di qualche bacchetta supplementare. Quanto ti ci vuole a fabbricarne qualcuna? -

- Un paio di giorni avendo gli attrezzi e il materiale. -

- Eccovi qui! - disse George materializzandosi proprio in quel momento. - Sempre la scusa buona per evitare il lavoro eh Ron? -

- Di quale lavoro parli? -

- Il vecchio negozio di Olivander è stato comperato dalla fabbrica di bacchette Magie Perfette (bleah) e vuole utilizzare i vecchi locali per il loro negozio. Ci hanno intimato, come tuoi eredi visto che ti credono morto, di svuotare i locali. -

- Capita proprio a fagiolo! - Esclamò Harry. - Perfetto fai trasferire tutto il materiale al numero 12 di Grimmauld Place. Stiamo per trasferirci la. Mi raccomando non far troppo rumore conosci bene i quadri di quella casa. Bene noi ci andremo adesso, useremo la Polvere Volante. Per coloro che non l'hanno mai usata, è molto importante pronunciare chiaramente e senza esitazione il luogo dove vogliamo andare. In questo caso: numero 12 di Grimmauld Place. Capito? Non possiamo permetterci errori. Una volta arrivati non andate in giro ma fermatevi ai lati del camino. Io arriverò per ultimo. Un ultima cosa Demelza, Mirina e Enceladus dovranno leggere il biglietto che adesso scriverò per loro. -

Harry prese tre fogli di carta e su ognuno di essi scrisse: Il quartier generale dell'Ordine della Fenice si può trovare al numero dodici di Grimmauld Place, Londra. Poi lo consegnò ai tre amici, una volta letto il foglio si incenerì.

- Allora quando pronunciate il nome del luogo in cui dovete recarvi pensate a ciò che avete appena memorizzato. -